Come l’AI sta riscrivendo la SEO (e cosa resta all’intuizione umana) - SOS-WP.it
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando la SEO, rendendo più rapida la produzione e l’ottimizzazione dei contenuti, ma l’intervento umano resta insostituibile.
È inutile dirlo: l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando profondamente il mondo della SEO. I motori di ricerca non si limitano più a leggere le parole chiave, ma riescono a comprendere l’intento dell’utente, il contesto e la qualità dei contenuti. Ci sono, inoltre, strumenti – come ChatGPT, solo per citare il più famoso – che permettono di creare degli articoli ottimizzati, trovare parole chiave, analizzare i trend e generare contenuti efficaci sotto diversi punti di vista.
Anche piattaforme come WordPress integrano dei plugin che si basano sull’intelligenza artificiale. È chiaro che l’AI sta diventando sempre più importante nella SEO. Cosa resta all’intuizione umana? È lecito domandarselo. Scopriamo, quindi, come l’AI sta riscrivendo la SEO.
Sebbene sembri che l’intelligenza artificiale stia prendendo il sopravvento, è anche bene ricordare che la creatività e la capacità di raccontare delle storie emozionando non possono essere replicate dall’AI. Scrivere è un’arte e bisogna saperlo fare per emozionare o persuadere gli utenti che leggono. È vero, però, che l’AI offre degli strumenti interessanti per creare dei contenuti velocemente o avere degli ottimi spunti. È consigliabile, però, tenere bene a mente sia i vantaggi che i rischi per la SEO, quando si parla di contenuti creati dall’AI.
Ci sono, però, dei rischi come quello di avere dei contenuti poco originali e ripetitivi, freddi e anche con imprecisioni o errori. L’intelligenza artificiale, infatti, può generare delle informazioni inesatte che solo l’occhio umano è in grado di riconoscere. AI Overview di Google, inoltre, risponde velocemente a tutte le domande degli utenti, evitando che questi clicchino sui link ordinati per rilevanza. Nonostante questo, però, è anche importante farsi trovare dai motori di ricerca e farlo usando titoli chiari e paragrafi brevi. L’approccio ibrido è, dunque, il migliore: l’AI può suggerire keyword e struttura di base di un articolo, ma sarà poi il lavoro di chi scrive a rendere il testo unico e di valore. Sì, l’AI sta riscrivendo la SEO rendendo certamente più veloce l’ottimizzazione dei contenuti, ma il contributo umano rimane imprescindibile. Scopri anche quali sono i migliori tool SEO gratis e come scrivere articoli SEO ed essere coinvolgenti.
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