Oltre a creare da zero un tuo sito con un tuo indirizzo c’è la possibilità di comprare un dominio che esiste già. E anziché buttare il lavoro che potresti aver fatto c’è la possibilità di vendere un dominio.
Una pratica di cui forse non si parla abbastanza, che può avere una serie di punti a favore ma anche nascondere più di qualche insidia, se non sei abituato e se non sai bene cosa guardare in una o nell’altra situazione.
Tutto, e questo è fondamentale, poggia sul fatto che stiamo parlando di una transazione che avviene online, partendo da questo principio l’analisi di come, quando e perché comprare e vendere un dominio conviene ti sarà molto più chiara.
I domini sono, per alcuni, una proprietà come qualunque altra. Possono quindi essere acquistati e poi rivenduti. Alcuni hanno dato il via a dei business veri e propri, che si occupano proprio di trovare domini che non vengono più utilizzati e, dopo averli acquistati ad un prezzo ragionevole, li rivendono poi a chi è in cerca di un sito appartenente ad una nicchia specifica.
Chi acquista un dominio lo fa di solito perché è ideale per far crescere la propria presenza online. Anche quindi nell’acquisto, esattamente come se dovessi partire da zero, la prima cosa da valutare è quello che c’è all’interno del dominio. Una informazione importante che devi valutare se vuoi acquistare un dominio è infatti quella relativa alla sua storia passata, anche se il dominio ha smesso di essere utilizzato ed è tornato disponibile.
Google, infatti, ricorda alcuni elementi di valutazione dei siti, anche se i domini poi smettono di funzionare. Allo stesso modo, l’algoritmo tiene conto se ci sono cambiamenti importanti relativi a un dominio ed è capace di riconoscere se sono cambiati per esempio i contenuti e la linea che i nuovi proprietari seguono.
Una valutazione di questo tipo va fatta anche se vuoi acquistare un dominio per poi rivenderlo a qualcun altro, trasformando questa attività in una fonte collaterale di guadagno. È facile infatti incappare, purtroppo, in domini che risultano poi avere uno storico legato ad attività non del tutto legali o comunque ad attività per esempio di spam.
Un ottimo sistema, sia se devi comprare sia se devi vendere un dominio, è quello di cominciare con gli strumenti a disposizione di tutti. Il primo in assoluto è la Wayback Machine di The Internet Archive. Il servizio consente infatti di tornare indietro nel tempo, andando a vedere com’era il sito nelle sue vite precedenti.
Se le vite precedenti dovessero essere pericolose per quello che vuole essere invece il tuo brand, con un controllo preventivo lo scoprirai prima di perdere denaro inutilmente. Quelle informazioni che si trovano sulla Wayback Machine possono anche essere un segnale della serietà della persona che ti sta rivendendo il dominio. Attraverso la Wayback Machine, puoi controllare quello che c’era sul sito e scoprire, per esempio, se chi cerca di rivenderti il dominio ti sta raccontando una bugia.
Un altro segnale da tenere in considerazione è l’eventuale prezzo. Anche in questo caso un esame preventivo utilizzando l’enorme archivio di The Internet Archive può permetterti di scoprire se stai pagando il giusto o se magari il prezzo stracciato è sintomo di un dominio che non ha futuro in rete.
Se dopo aver fatto tutti gli opportuni controlli ti sei convinto e vuoi comprare un dominio, per rivenderlo o per tenerlo per te non importa, devi sempre tenere a mente anche quelle che sono le regole generali che riguardano l’efficacia di un dominio.
Nel caso in cui tu stia acquistando questo spazio digitale per te devi essere sicuro che quel dominio lavorerà bene con quello che vuoi offrire, nel caso di un acquisto che poi deve portare ad una vendita ad altri devi essere sicuro di aver acquistato un dominio che possa avere un mercato ed essere forse ancora più oculato che se non stessi acquistando per te.
Veniamo quindi ora alla seconda parte della questione: come si valuta un dominio? Quali sono i segnali e quali i dettagli per scegliere qualcosa che sia un investimento reale?
Comprare e vendere un dominio significa, come succede per qualunque altro prodotto, sapere quello che va forte sul mercato di riferimento, i trend in ascesa e invece quelle cose da cui tenersi alla larga perché (economicamente parlando) radioattive.
Le regole per scegliere un buon dominio si applicano anche nel caso dell’acquisto per la vendita. Un dominio deve essere innanzitutto qualcosa di facile da ricordare. Se vuoi un dominio che possa fare gola a molti clienti, per esempio, deve essere un dominio composto da parole di uso comune che sai già essere per esempio una keyword di tante ricerche online.
Ma non deve essere troppo generico. Come le keyword troppo ampie, un dominio troppo generico rischia di perdersi nella rete. Occorre quindi qualcosa di semplice ma non troppo banale. Da evitare sono invece quei domini in cui si trovano mescolati ad altre parole termini che indicano già brand precisi.
Rischi di trovarti in mezzo a beghe legali per uso improprio di materiale soggetto a copyright, oltre che dare un’impressione che potrebbe essere sbagliata agli utenti, che pensano che tu sia affiliato a un marchio piuttosto che un altro quando invece non è vero.
Importante è poi la scelta della estensione. Quelle di uso più comune sono per il mercato italiano .it e .com ma ce ne sono moltissime e tante altre nuove stanno nascendo per raccontare il mondo di internet che cambia. Facendo una rapida ricerca online si scopre che per esempio tra i TLD appena lanciati, TDL sta per Top Level Domain, ci sono quelli che finiscono con . now, .food, .ing, .my. Tra non molto cominceremo a vedere anche una esplosione di quelli che terminano con .ai oltre a quelli che terminano con .io.
Nel momento storico che stiamo vivendo, per esempio, potrebbe essere effettivamente una buona idea creare o acquistare alcuni domini legati all’intelligenza artificiale, se è su questo che vuoi lavorare o se vuoi avere per le mani qualcosa che altri troveranno interessante al punto da voler pagare per averlo da te.
Se quello che vuoi fare è effettivamente compravendita di domini, una domanda legittima è se si può, una volta che hai acquistato un dominio promettente ma non proprio performante, aumentarne in parte il valore. Il lavoro che va fatto è né più né meno quello che andrebbe fatto se dovessi occuparti di quel sito a lungo termine.
Importante è quindi creare una strategia SEO e dei contenuti che possano essere plausibili e collegati in maniera positiva al dominio che hai scelto. Volendo fare un paragone con un’altra attività umana molto diffusa, proviamo ad immaginare il dominio che hai ha acquistato e che vuoi rivendere come se fosse un terreno. Il prezzo a metro quadro di un terreno vuoto può essere una cifra precisa.
Magari interessante ma poco entusiasmante. Immagina invece adesso di poter investire un po’ più di denaro e trasformare un terreno vuoto in una villetta con giardino. Il prezzo che puoi chiedere nel momento in cui trovi qualcuno interessato è di certo più alto che non per il semplice terreno.
Il discorso con il dominio è lo stesso. Se acquisti un dominio nuovo di zecca esiste un sito totalmente vuoto che può collegarsi a quel dominio. Ma il valore di quel dominio sarà una frazione del valore che potresti invece ottenere se tu creassi un sito vero e proprio, con qualche contenuto ben strutturato e che possa cominciare a posizionare correttamente il dominio, e il sito a cui il dominio è collegato, nella SERP.
Esattamente come faresti tu se vuoi comprare un dominio da qualcun altro, se vuoi vendere un dominio devi essere consapevole che l’acquirente farà le tue stesse ricerche. Trovare dei contenuti indicizzati e che magari hanno buone performance ti aiuta nel momento in cui pensi di poter chiedere un prezzo più alto.
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