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I prossimi aggiornamenti dell’algoritmo ti potrebbero premiare

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Valeria Poropat

L’aggiornamento Core Update di marzo rimarrà negli annali come forse una delle situazioni più complicate da gestire per i proprietari di siti web.

Le nuove metriche dell’algoritmo di Google, infatti, hanno provocato uno scossone a livello globale e ci sono ancora realtà, di tutte le dimensioni, che non si sono riprese e non hanno riguadagnato le posizioni e le visualizzazioni perse.

In alcuni casi questa sorta di punizione calata dall’alto ha effettivamente migliorato l’esperienza degli utenti relegando in posizioni marginali siti e portali con informazioni inutili e poco rilevanti. In tanti casi, però, ad essere stati colpiti dall’aggiornamento dell’algoritmo di Google sono state realtà che invece fornivano contenuti qualitativamente validi.

Da parte di John Mueller arriva però, attraverso il social che una volta chiamavamo Twitter, una prima luce di speranza. E la prima luce è che dalle sue parole emerge come il team che si occupa degli aggiornamenti si sia reso conto di quello che è successo. Il sistema per identificare e premiare realmente i contenuti migliori a quanto pare ha bisogno di una assestata alla mira. Questa revisione potrebbe arrivare con il prossimo aggiornamento.

Aggiornamento di marzo, dove eravamo rimasti

L’aggiornamento di cui si parla è quello rilasciato lo scorso mese di marzo e che si è concluso all’inizio di aprile. I risultati sono stati in alcuni casi realmente catastrofici. Come sempre succede con gli aggiornamenti, alcuni hanno visto crescere il numero delle visite ma molti altri hanno perso terreno.

Perso fino al punto di scomparire quasi del tutto. Per provare a recuperare sono state messe in campo le strategie più diverse. Come però per esempio ricordato sempre da mister Google in un commento di risposta a chi chiedeva se Google mantenesse il broncio nei confronti dei siti che erano stati puniti, la ripresa può essere lenta anche se quelli che sono stati identificati come punti critici vengono risolti.

In alcuni casi la ripresa nelle visualizzazioni, e quindi il ritorno ad una posizione nella SERP che permetta di avere visite, può avvenire solo con un altro aggiornamento importante. Questo ovviamente non significa che si smette di lavorare per migliorare i propri contenuti e il proprio sito e si aspetta solo che l’aggiornamento peschi da basso e ritiri su.

Anche perché con lo sviluppo e la diffusione dei servizi basati su intelligenza artificiale occorre dare più di qualche motivo agli utenti per cliccare su un link anziché farsi riassumere le cose da ChatGPT e gli altri.

Per quello che riguarda strettamente l’aggiornamento di marzo, se per il tuo sito la situazione è peggiorata, quello che puoi fare quindi è aspettare e continuare a lavorare senza scorciatoie, cercando invece di fornire il contenuto qualitativamente più alto possibile.

Se anche tu hai paura a guardare c’è una buona notizia (forse) – sos-wp.it

La luce in fondo al tunnel potrebbe non essere un Eurostar

Una delle battute forse più trite e ritrite che molti comici fanno è quella della luce in fondo al tunnel che di solito finisce con l’essere un camion oppure un treno.

Ma stavolta, dalle parole che Mueller affida ancora una volta a quello che una volta era Twitter forse c’è realmente spazio per un po’ di ottimismo. All’interno di una discussione che riguarda come il cambiamento di algoritmo in Google Search abbia portato a sua volta a cambiamenti non solo a livello di performance di alcuni contenuti ma a livello di interi siti web, qualcuno ha ragionevolmente fatto sentire la propria frustrazione.

Una frustrazione che viene dal sapere di stare facendo tutto il possibile e pubblicare contenuti che possono effettivamente dare qualcosa agli utenti che però finiscono in quarta pagina e lì rimangono. A fare eco a questa frustrazione chi commenta tagliente che in pratica i risultati dell’aggiornamento HCU che si è visto a marzo hanno creato una sorta di blacklist.

Un ragionamento meno offuscato dai sentimenti e più razionale è quello di un utente che chiama direttamente in causa Mueller per avere conferma di quello che è il suo pensiero: l’algoritmo adesso sta rivalutando i siti in vista del prossimo aggiornamento core. Questo è il motivo per cui non è ancora successo nulla ai siti che sono stati colpiti.

Il commento di John Mueller che ha dato il via alla discussione

Per prima cosa Mueller riconosce che per quei siti “fortemente colpiti gli effetti saranno a livello di sito per il prossimo futuro e occorrerà aspettare fino al prossimo aggiornamento per vedere effetti altrettanto forti (presupponendo che il nuovo stato del sito sia significativamente migliore del precedente)”.

E continuando ad elaborare, mister Google sottolinea che anche se non può fare promesse, il team che lavora su queste funzioni sta facendo in modo di trovare sistemi per migliorare la valutazione dei siti web nel momento in cui devono apparire in una ricerca.

Come affrontare il futuro

Alle parole di Mueller molti hanno risposto apprezzando che ci sia stata un po’ di chiarezza maggiore rispetto al passato. Ma anche sotto le parole affidate al social dell’uccellino azzurro c’è stato più di qualcuno che ha puntato il dito contro la società nel suo complesso.

E in effetti la combinazione che, per ora in una parte del mondo, si è registrata con il nuovo aggiornamento core e l’introduzione delle AI overviews ha generato la cosiddetta tempesta perfetta. Alcuni, per esempio, fanno notare come i siti di piccole e medie dimensioni sono ora relegati in basso mentre quelli delle grandi corporazioni, quando non direttamente i siti costruiti apposta per occupare spazio e vendere pubblicità, salgono nelle posizioni.

A questo si aggiunge l’esperienza con l’intelligenza artificiale che riduce ulteriormente la necessità di cliccare su un link per leggere dalla fonte. Quello che si può comunque fare, anche in attesa che l’algoritmo riconosca in maniera più accurata i siti che producono qualità, è continuare a produrre contenuti di qualità.

A questo va aggiunto poi tutto il traffico che puoi generare sfruttando gli altri strumenti che hai a disposizione. Se quello che scrivi non riesce ad emergere in cima alla lista di una ricerca devi parlare direttamente con i tuoi utenti. Per questo possono essere utili una sana gestione dei profili social e la creazione di una newsletter (se non la hai già pianificata).

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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