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Le AI Overview renderanno la tua homepage ancora più importante

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Valeria Poropat

Quando si costruisce il proprio sito web tutte le sezioni e tutti i contenuti vanno curati con attenzione. Ma è chiaro che quello che c’è nella tua homepage è fondamentale.

E, paradossalmente, pare proprio che ora che siamo nel pieno dell’epoca in cui le ricerche verranno sempre più spesso filtrate attraverso le AI Overviews di Google, questo punto di contatto con i possibili utenti e clienti diventerà ancora più importante.

A dimostrarlo, alcuni dati che ci permettono di fare qualche riflessione per cercare di guardare al futuro in termini di cosa si può fare, come migliorare e come raggiungere comunque gli obiettivi di traffico che ti sei prefissato e che ti permettono di avere un’attività redditizia.

Cosa c’entrano le AI Overviews con le homepage?

È probabile che ti sia capitato già più di una volta di fare una ricerca attraverso Google e di trovarti con un primo spazio, in alto nella pagina della SERP, occupato dal riassunto che l’intelligenza artificiale offerta da Google fa di quelli che ritiene essere gli spunti più in linea con ciò che hai chiesto.

Molte query innescano ormai le AI Overviews, anche se non per tutte c’è il riassunto fatto dall’intelligenza artificiale.

Quando c’è, però, gli utenti molto spesso tendono a leggere quello che viene loro offerto, trattando, forse inconsciamente, questi risultati come una volta si trattavano i primi che venivano offerti: il meglio possibile.

Ma, e altri studi ce lo dicono, la presenza delle AI Overviews crea anche molti problemi proprio perché la presenza dei riassunti rende per molti utenti superfluo cliccare sui link che si trovano più in basso per approfondire e quindi per fare traffico.

C’è però uno studio condotto da SiegeMedia e che riguarda un aspetto che sta emergendo proprio ora che ci sono le AI Overviews: il traffico verso le homepage dei siti web.

Gli esperti di SiegeMedia hanno esaminato 50 siti web e si sono resi conto che c’è un cambiamento per quello che riguarda proprio i numeri relativi al traffico generato verso le homepage rispetto al traffico generale che riguarda i siti web.

Uno dei valori che si sta alzando, nel mare di segni meno che sembra prevalere, è quello delle cosiddette impression, ovvero il numero delle volte in cui un sito web, quindi un link, appare nei risultati di ricerca.

Le impression possono essere legate a uno spazio pubblicitario, un’immagine, a un video oppure, come nel nostro caso, a un risultato di ricerca.

Sono quindi diminuiti, e lo dicono ancora i numeri, i click, ma stanno aumentando le occasioni per cui gli utenti vedono effettivamente un link a una determinata risorsa.

Se poi cliccano o no sta diventando una questione da valutare con metri diversi.

Sempre all’interno dello studio portato avanti dagli esperti di SiegeMedia è emerso che se si confrontano gli ultimi tre mesi ci si rende conto che il traffico che riguarda l’homepage dei siti web è cresciuto con un quasi +11% di click, ma soprattutto un +50% in più di impression, anche se il valore CTR (il click-through rate) è sceso di oltre il 20%.

Cercando di mantenere un’attitudine positiva e non lasciarsi prendere dallo sconforto perché pare che qualunque strategia di SEO che conosciamo non funzioni più, anche da questo semplice confronto di 50 siti web possiamo trarre già qualche spunto per lavorare in maniera proattiva.

L’homepage ai tempi delle AI Overviews – sos-wp.it

Se infatti la presenza delle AI Overviews interferisce con i click che potrebbero arrivare a determinati contenuti, ma invece possono spingere i click e le impression verso l’homepage, è chiaro che questa parte del sito web deve essere rivista e corretta e curata in maniera tale da fornire spunti per cui un utente sia poi interessato a continuare a navigare nelle altre sezioni, andando a scoprire così, in modo diverso rispetto al solito, quali sono effettivamente i contenuti che una volta ti facevano brillare.

Se si riesce a fare ciò, nonostante il modo in cui l’intelligenza artificiale sta tagliando il traffico verso i contenuti web, si può avere un utente che permane all’interno del proprio ecosistema e questo è un segnale che sappiamo Google ricerca nel momento in cui deve valutare la qualità di un contenuto.

Perché potrebbe funzionare… e perché no

L’idea di controllare se la tua homepage è accogliente e allo stesso tempo stimolante è qualcosa che andrebbe fatto periodicamente comunque.

Ma a giudicare dai valori tirati fuori dallo studio degli esperti di SiegeMedia, è chiaro che l’homepage diventerà probabilmente un biglietto da visita fondamentale per un numero sempre crescente di realtà. Occorre però fare una riflessione a latere.

Ed è una riflessione che di nuovo mutuiamo dallo studio: questo aumento del valore generale dell’homepage può funzionare solo se anche prima dell’arrivo delle AI Overviews la pagina di per sé produceva traffico.

Se quindi c’era già l’abitudine degli utenti a trovarsi sulla pagina principale del tuo sito web perché sei un brand riconosciuto, questa abitudine rimarrà e anzi probabilmente vedrai aumentare il numero degli utenti che ti trovano attraverso la tua homepage.

In caso invece di siti web e realtà che non hanno modo di lavorare sul cosiddetto traffico branded, la situazione chiaramente è molto più complessa. Non avendo un nome, per dirla in termini semplici, con cui farsi vedere è chiaro che il traffico tende a diminuire.

Ma questo non significa che devi tirare i remi in barca. Potrebbe essere comunque il caso e il momento opportuno per eseguire magari qualche test A/B per scoprire come puoi migliorare l’esperienza dell’utente nella tua homepage.

In più devi organizzare i contenuti per far sì che gli utenti siano invogliati a continuare a cliccare. Da ultimo, e ne abbiamo già parlato in diverse occasioni, devi costruire la tua identità anche al di fuori del tuo sito ma fare in modo che tutto rimandi ad esso.

Se per esempio hai dei profili social o se sai che il tuo pubblico di riferimento si muove su determinate piattaforme forum, devi fare in modo di essere lì per risultare una fonte di informazione e di contenuto affidabile per avere, direttamente dagli utenti, i click che potresti stare perdendo a causa dell’implementazione dell’intelligenza artificiale.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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