L’introduzione ufficiale delle IA sta cambiando il panorama dei contenuti che si trovano online ma cambierà, lo sta già facendo, anche la SEO e l’approccio con cui questo aspetto va curato.
Le intelligenze artificiali, nel bene e nel male, sono uno degli argomenti di discussione più caldi e continueranno ad esserlo per ancora un bel po’. Almeno fino a quando non saremo tutti abituati all’idea che il motore di ricerca che utilizziamo ogni giorno anche solo per trovare una nuova ricetta per la cena potrebbe risponderci simulando il linguaggio umano.
La grande magia delle IA, generative e non, è infatti proprio quella di assomigliare agli esseri umani nel modo in cui forniscono risposte alle domande che vengono loro poste. Ma come le più grandi illusioni si tratta in realtà di fumo e specchi. Fumo e specchi che però hanno, come i trucchi più riusciti, un impatto reale. E stando all’ultimo annuncio fatto da Google sul suo blog ufficiale The Keyword c’è nel futuro un cambiamento che colpirà la SEO di tutto ciò che si trova online.
La parola d’ordine del futuro, almeno secondo Google, è “prospettive“. Si tratta di un nuovo modo con cui il grande motore di ricerca aiuterà, questo almeno lo scopo dichiarato, gli utenti a trovare ciò che cercano e ad avere input presi non solo da siti web tradizionali ma anche dalle piattaforme video e dai forum nonché dai social. Non che adesso non appaiano risultati di questo tipo, ma sembra proprio che l’accento nelle ricerche del domani sarà sulle esperienze reali degli altri più che sulle belle parole dei siti ufficiali.
Esaminando il post sul blog di Google dedicato al nuovo modo con cui Google Search risponderà alle domande degli utenti, come accennato, la parola d’ordine è diventata “prospectives“. In italiano questa voce potrebbe essere tradotta con “prospettive” o con “punti di vista” . Perché in effetti questo è quello che Google ha in serbo per il domani: fornire agli utenti che utilizzano il motore di ricerca risposte che siano quanto più possibile autentiche perché vengono da quei luoghi digitali dove le persone tendono ad essere più autentiche.
Largo quindi ai video che si trovano sui social, non solo YouTube, alle piattaforme di scambio di idee di ogni tipo, ai forum. Si tratta di un cambiamento che prosegue su quella linea già più volte ripetuta dalla società della grande G e che vuole che i contenuti forniti agli utenti rispondano effettivamente alle necessità di questi ultimi e non solo all’algoritmo.
Ma cosa significa questo per la SEO? Avere contenuti ottimizzati per i motori di ricerca sul tuo sito avrà ancora senso un domani?
Difficile che l’ottimizzazione dei contenuti finirà in cantina ma è fondamentale iniziare a pensare da subito ad una strategia che non contempli solo l’utilizzo parsimonioso e intelligente delle parole chiave ma ad una strategia che sia quanto più possibile olistica, nel senso di contenente anche eventuali collaborazioni con quelli che Google identifica come creatori di contenuti e che si muovono sui social, sulle piattaforme, nei forum in qualità esperti a vario titolo.
Nella loro spasmodica ricerca di contenuti intelligenti e utili, le IA nei motori di ricerca non guardano solo alle keyword ma esaminano la rete in modi nuovi, modi per i quali il tuo sito deve essere pronto a farsi trovare e a trasmettere solidità e rilevanza.
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