Moz è una delle piattaforme più famose per aiutare a valutare le performance di un sito web e ha da poco inaugurato una nuova metrica esclusiva denominata Brand Authority. Un nuovo modo di valutare l’impatto di un brand nelle ricerche e nelle esperienze degli utenti.
Riuscire ad essere tra i primi risultati quando un utente digita alcune parole chiave per esempio su Google significa avere molte più possibilità di ricevere click e di conseguenza visite e, in una spirale positiva, una posizione più consolidata nei risultati e altri click e altre visite e altri utenti e una posizione sempre più consolidata. E così via.
Tra i valori che occorre tenere d’occhio e su cui bisogna lavorare per ottenere questo risultato e piacere molto agli algoritmi di Google ci sono quelli relativi alla Domain Authority. Ma Moz, una delle piattaforme più famose per l’analisi SEO dei siti web, ha introdotto una nuova metrica tutta sua che ha denominato Brand Authority e che quindi si differenzia dalla classica Domain Authority, anche se il valore viene espresso comunque in una scala da 0 a 100.
Una caratteristica che le due metriche hanno in comune è il fatto che il valore espresso in centesimi non è, a differenza di altre metriche, il risultato preciso di un calcolo ed è quindi per questo un valore relativo che come tale va esaminato. Lo scopo di guardare la Brand Authority è in qualche modo e almeno in parte simile allo scopo di guardare la Domain Authority: sapere dove sono gli altri e superarli, senza necessariamente avere un punteggio elevatissimo. Ma a parte questi punti in comune, le due metriche sono diverse e utili a modo loro.
Per comprendere la differenza tra Brand e Domain Authority cominciamo con il guardare quello che è la definizione di questa metrica data da Moz, dato che è la società che la fornisce. Nella pagina di supporto relativa alla Brand Authority si legge che si tratta di un punteggio “sviluppato da Moz che misura la forza totale di un brand“. E in questo forse somiglia alla Domain Authority ma, continua la descrizione fatta da Moz, la Brand Authority è in grado di trasformare “in dati concreti e su cui si può agire” quella che è una delle idee più difficili da quantificare: il brand.
Nello spiegare che cos’è un brand e soprattutto come funziona la Brand Authority, Moz fa l’esempio di quella che potrebbe essere una parola innocua: Apple. Ma è probabile che se anziché scriverla con la minuscola iniziamo a scriverla con la maiuscola anche tu sarai immediatamente portato a pensare alla società fondata da Steve Jobs. Ed è anche quello che succede a Google. A prescindere da come viene scritta la parola, Google sarà più propenso a fornire risultati che riguardano la società della mela morsicata che non il frutto.
Questo perché il brand Apple, la società, è più forte di quello che potremmo definire il brand mela come frutto. Una buona Brand Authority significa che online il tuo brand viene riconosciuto e viene cercato utilizzando il nome che tu gli hai dato. Il successo della Brand Authority segna quindi il successo generale della tua attività di marketing sia online sia offline.
Valutare la Brand Authority può aiutarti per esempio a evitare di spendere soldi inutilmente nella SEO se magari devi prima farti conoscere oppure, di contro, darti proprio quello stimolo in più a migliorare la tua presenza online perché, anche se vieni cercato molto, nel momento in cui gli utenti arrivano sul tuo sito scappano via a causa delle performance non ottimizzate. Aumentare il proprio punteggio della Brand Authority significa quindi far sì che aumenti il numero delle persone che cercano un termine specifico che rimanda a un brand. Per performance online superiori ai tuoi competitor devi assicurarti non solo di avere un dominio forte ma anche di essere un brand altrettanto forte e riconoscibile.
Il tool, al momento disponibile però solo attraverso i dati degli utenti americani, creato da Moz può aiutarti a capire perché un sito performante non ti dà i risultati sperati ma in generale non va sottovalutata la Domain Authority. Come già detto si tratta anche questo di un valore espresso in un numero che va da 0 a 100 e che indica quanto il tuo dominio viene considerato affidabile.
Per poter migliorare il valore della Domain Authority devi principalmente lavorare su quelle che possiamo definire PR digitali: esamina tutti i backlink che fanno da ponte tra il tuo sito e altri siti ed esegui lo stesso esame anche sui tuoi competitor più ravvicinati. Assicurati poi di avere sempre contenuti che possano essere rilanciati e risultare interessanti anche in altre realtà e, nel caso qualcuno citi il tuo sito come fonte ma non abbia inserito un link, cerca un contatto con queste realtà proponendo, sempre in maniera gentile, di aggiungere il link. Se sei stato già utilizzato come fonte mettere il link non è un grande sforzo.
Oltre ai contatti con l’esterno, importante è anche lavorare sui link interni. Se scrivi più articoli che ruotano tutti intorno allo stesso argomento generale fai in modo che gli articoli si rimandino a vicenda, creando una sorta di anello di comunicazione che rafforza in generale la Domain Authority su quell’argomento. Questa analisi in particolare, ovvero il controllo della presenza o meno di sufficienti link interni, può essere uno spunto anche per la realizzazione di nuovi contenuti.
Immaginando che il tuo brand e il tuo sito web si occupino per esempio di giardinaggio, ci sono alcuni contenuti che non possono mancare: quelli relativi ai concimi, alla potatura, ai prodotti alternativi per l’agricoltura biologica. Se però scrivi troppi pochi articoli magari proprio sull’agricoltura biologica, potresti trovarti che non hai molta scelta per quello che riguarda i link interni cui rimandare e quindi scoprire che non devi lambiccarti il cervello in cerca di nuovi argomenti ma spingere per consolidarti come punto di riferimento proprio per l’agricoltura biologica scrivendo più articoli a riguardo.
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