Che+cos%26%238217%3B%C3%A8+il+Consent+Mode+v2+e+come+attivarlo+con+iubenda
soswpit
/news/consent-mode-v2-google-iubenda/amp/
News

Che cos’è il Consent Mode v2 e come attivarlo con iubenda

Published by
Valeria Poropat

Google ha di recente aggiornato il modulo Consent Mode alla nuova versione v2.

Per essere in linea con le novità che sono state introdotte in termini di gestione della privacy online all’interno dell’Unione Europea è quindi il necessario eseguire l’aggiornamento.

Cerchiamo di capire quali sono le differenze rispetto alla versione precedente e anche come è possibile attivare il nuovo modulo Consent Mode v2 attraverso i servizi offerti da iubenda.

Consent Mode v2, tutto quello che devi sapere

Per comprendere la necessità del Consent Mode v2 cominciamo dal sito ufficiale che Google mette a disposizione degli sviluppatori di siti web. Esiste una sezione apposita che riguarda la privacy degli utenti: un argomento scottante e sempre di attualità anche adesso che l’intelligenza artificiale si sta infilando in tutti i pertugi tecnologici disponibili.

Gestire la privacy degli utenti, adeguandosi a quelle che sono le scelte di ciascuno, è importante non solo per avere un buon rapporto con gli utenti ma anche per essere in linea con quelle che sono le richieste degli organi di controllo.

Un sito che non dovesse rispettare ciò che viene imposto dagli organi europei non è in linea con le normative e può quindi essere oggetto di controllo e conseguente sanzione. Nella sezione dedicata alla privacy degli utenti, Google parla innanzitutto del modo in cui i siti web raccolgono le informazioni riguardo il comportamento degli utenti.

Per gestire al meglio la privacy e fornire agli utenti modo di esprimere il loro consenso o meno al trattamento dei dati, la prima cosa da fare come gestore di un sito web è controllare le modalità di consenso ovvero quello che è possibile fare con i cookie e con gli altri sistemi di tracciamento, rispettando le scelte di ognuno.

Il primo passaggio, spiega Google, per concedere il consenso è regolare il tutto secondo un consenso predefinito che poi può essere aggiornato, modificato e rettificato in base a quelle che sono le scelte che l’utente opera.

Sono state però rilasciate alcune novità che riguardano proprio il consenso al trattamento dei dati nello spazio economico europeo ed è per questo che anche Google ha dovuto aggiornare il Consent Mode ad una versione v2. Ci sono due nuovi parametri che riguardano l’invio a Google dei dati utente per la pubblicità e il consenso all’eventuale pubblicità personalizzata.

Per gli inserzionisti e i proprietari di siti web però ci sono comunque modi per ottenere dati relativi al comportamento e sapere come stanno andando le proprie campagne pubblicitarie. Anche per gli utenti che non danno il consenso, sfruttando l’intelligenza artificiale, c’è infatti modo di tenere traccia dei comportamenti per riuscire a sapere se le inserzioni funzionano e per quale fascia di pubblico.

Come attivare il nuovo Consent Mode v2 con iubenda

Per chi si muove con iubenda, il modo più semplice per attivare il nuovo Consent Mode v2 è quello di passare attraverso il wizard, presente sul sito ufficiale della società. I passaggi da seguire sono tre. Guardiamoli nel dettaglio.

iubenda ha un comodo servizio per il Consent Mode v2 (foto iubenda) – sos-wp.it

Una volta che avrai cliccato sul pulsante Configura Consent Mode v2, ti verrà chiesto su quale sito vuoi lavorare oppure se hai bisogno della versione per app. Il passaggio successivo è quello della configurazione del banner vera e propria. In questo, la procedura guidata permette di avere esattamente quello di cui si ha bisogno rispondendo alle domande che vengono poste dal wizard.

Si tratta però comunque di uno strumento molto flessibile ed è infatti possibile personalizzare i dettagli a proprio piacimento. Una volta che si è preparato il banner di consenso viene generato il codice che va incollato all’interno del sito web.

Per fare ciò si può utilizzare un template oppure uno dei plugin offerti da iubenda. Una volta che il Consent Mode v2 è stato implementato si ottengono le statistiche relative a quello che succede nel momento in cui un utente interagisce con il banner relativo al consenso.

Le statistiche vengono raggruppate in modo da permetterti di vedere se, per esempio, la maggior parte degli utenti accetta oppure rifiuta oppure se clicca sui link, sui pulsanti, se semplicemente scorre e lascia che il consenso si attivi in modo automatico o se personalizza il modo in cui i dati devono essere raccolti.

Anche con il Consent Mode v2 puoi avere molti dati suoi tuoi utenti (foto iubenda) – sos-wp.it

Il nuovo Consent Mode v2 è disponibile da quasi un anno ma all’interno dello spazio economico europeo sta lentamente diventando obbligatorio. È quindi indispensabile prima possibile attivare la nuova versione.

Come avere un banner a prova di normativa

Il trattamento dei dati personali passa attraverso il consenso, come abbiamo detto. Tutto questo però deve essere mostrato all’utente secondo alcune direttive che sono presenti, per esempio, sul sito ufficiale del Garante per la Protezione dei Dati Personali.

Direttive che vanno seguite con ogni utente e in ogni pagina che eventualmente un utente potrebbe visitare del tuo sito. Tralasciando la distinzione tra cookie tecnici e cookie facoltativi, quelli tecnici sono quelli strettamente necessario al funzionamento del sito web e per il quale l’utente non può esprimere un diniego mentre quelli facoltativi sono quelli di profilazione, vediamo nello specifico le informazioni e il modo in cui il trattamento dei dati personali deve essere richiesto all’utente.

Il GDPR, ricorda il Garante per la Protezione dei Dati Personali, è in vigore e obbliga il titolare del trattamento dei dati personali a far sì che solo i dati strettamente necessari per alcune finalità specifiche vengono raccolti.

Per permettere all’utente di esprimere il proprio consenso riguardo i cookie facoltativi deve essere fornito un banner adeguatamente visibile e adattabile “ai diversi tipi di dispositivo utilizzabili” che deve mantenere intatte le autorizzazioni predefinite e allo stesso tempo accogliere e gestire di conseguenza il consenso che un utente può esprimere.

Per non esprimere il consenso è necessario che all’utente venga fornito anche un pulsante, che si consiglia essere contrassegnato da una x. Nel banner saranno chiariti quali cookie vengono utilizzati, se per esempio ci sono quelli di profilazione o anche delle cosiddette terze parti.

Oltre a questo è necessario che ci sia un link all’informativa per esteso che può essere letta dall’utente, un comando con cui l’utente può esprimere il consenso ai cookie e agli strumenti di tracciamento nella loro interezza e la nota che se il banner viene chiuso vengono mantenute le impostazioni predefinite che quindi bloccano i cookie che non sono tecnici.

Importante è che il banner per l’espressione del consenso non venga riproposto a ogni visita, a meno che non ci siano dei cambiamenti a monte nel trattamento dei dati. Da ultimo è importante notare che non è possibile da parte del titolare del sito, a meno di ipotesi precise, negare l’accesso ad un sito se l’utente nega l’impiego dei cookie e degli strumenti di tracciamento. In questo caso, all’utente stesso deve essere fornita la possibilità di arrivare a un contenuto o ad un servizio equivalente.

Serve aiuto a configurare il tuo sito a norma privacy e GDPR? Contattaci subito e richiedi informazioni sul nostro servizio SOS-Privacy!

➜ Richiedi informazioni su SOS-PRIVACY

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

Recent Posts

Sapevi che Brevo registra la tua impronta carbonica?

Quando si parla di internet si tende a vedere solo una parte di quello che…

2 giorni ago

SiteGround email marketing: ecco perché dovresti provarlo

Sapevi che SiteGround offre un servizio di email marketing? È pratico e conveniente, ti consiglio…

3 giorni ago

Le risposte di Matt Mullenweg al WordCampUS 2024

Molto di recente, Matt Mullenweg ha incontrato la community di WordPress riunita in occasione del…

3 giorni ago

Hai controllato la UX del tuo sito WordPress? Con questi step renderai migliore l’esperienza utente

Possedere un sito WordPress per promuovere la tua attività è un passo importante. Ma il…

4 giorni ago

Addio alla cache di Google: quali sono le alternative?

Se ne sono accorti molti utenti e hanno diffuso il proprio disappunto online. Ma in…

5 giorni ago

Qual è il tuo servizio WordPress preferito? Vota ora!

Se hai costruito il tuo sito web con WordPress è molto probabile che tu, come…

6 giorni ago