Il mondo dell’informatica corre sempre un po’ più veloce di quello che si riesce a vedere e secondo alcuni questo futuro che arriva a grandi passi sarà costruito con software open source E insieme alle intelligenze artificiali.
Provare a parlare con qualcuno di software open source e un po’ come provare a parlare con i fan più sfegatati delle console e chiedere di enumerare i pregi della console ritenuta avversaria. Perché come per qualunque altra cosa, anche per l’utilizzo dei software si creano schieramenti più o meno compatti di fan adoranti che aspettano gli aggiornamenti uno dopo l’altro.
E tante volte chi dichiara di schierarsi per l’open source viene guardato con un misto di pietà e superficialità. Perché il termine open source viene tante volte tradotto con software gratuito destinato a chi non può permettersi i prodotti più blasonati e quindi si deve in qualche modo accontentare. Ma per fortuna il mondo dell’open source non è più così. E da tanto tempo.
A dimostrazione di quanto il software aperto sia destinato a fare grandi cose nel futuro arrivano adesso anche alcune dichiarazioni interessanti dai fondatori di WordPress, esempio di open source storico. E queste dichiarazioni sono ancora più interessanti perché legano a doppio filo il futuro del web sia al software aperto sia alle intelligenze artificiali, che tanti guardano ora con sospetto, a volte con lo stesso sospetto con cui si guarda proprio il software non proprietario.
In una prima volta assoluta e in occasione dei vent’anni di WordPress Matt Mullenweg e Mike Little, fondatori della piattaforma, hanno incontrato Dries Buytaert, fondatore di Drupal. Un evento che ha permesso quindi di mettere insieme tre delle persone che hanno cambiato la rete in modi che nessuno avrebbe potuto immaginare.
Uno degli argomenti toccati durante questo incontro storico è stato proprio come l’intelligenza artificiale scriverà il futuro della rete e soprattutto Mullenweg è convinto che i grandi trend dei prossimi vent’anni almeno saranno intelligenza artificiale e open source. L’esempio che Mullenweg fa riguarda il modo in cui GPT4 è in grado ora di scrivere stringhe di codice sia per WordPress sia per Drupal ma per esempio non può fare la stessa cosa con il codice di Shopify oppure di Wix o ancora di Squarespace.
Mullenweg si spinge addirittura a definire tutti i software proprietari “vicoli ciechi evoluzionistici“. In controtendenza rispetto a tante voci negative, Mullenweg dimostra quindi di essere ottimista sul modo in cui l’intelligenza artificiale può migliorare e integrarsi nel lavoro e anche proprio nello sviluppo di codici open source.
In un intervento precedente, nel canale Slack Post Status, sempre Mullenweg ha ricordato come nel 2015 dicesse a tutti di imparare JavaScript e come, allo stesso modo, adesso consiglia a tutti “di passare quanto più tempo possibile a sfruttare le intelligenze artificiali“. È evidente quindi come Mullenweg veda le intelligenze artificiali come un trend destinato a rimanere, a differenza di altri, ed è chiaro che spinga tutti quelli che usano WordPress e che lavorano dentro WordPress a cercare modi di integrare il lavoro dell’intelligenza artificiale dentro l’open source per mantenere anche il ruolo rilevante che la piattaforma ha adesso.
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