Con un post pubblicato sul sito di wordpress.com qualche giorno fa, Automattic ha annunciato di avere abbracciato HTTP3 per tutti i suoi servizi.
Il nuovo protocollo di trasferimento dei dati sulla rete è la terza versione ed è, questa la prima cosa da sapere, la versione più veloce al momento esistente.
Questo significa innanzitutto performance migliori nel momento in cui un sito web deve caricarsi. Ma è bene guardare a questa novità da tutti i punti di vista. Perché, come vedremo, ci sono anche alcuni aspetti da valutare non tanto per il presente quanto per il futuro.
Le prime informazioni che leggiamo sul blog ufficiale di wordpress.com riguardo l’implementazione della terza versione di HTTP è che il nuovo sistema di trasmissione, rispetto anche ad HTTP2, è in grado di avere una latenza più bassa, dato che la connessione si stabilisce più rapidamente. La seconda caratteristica è la possibilità di usare una singola connessione per risorse diverse. Terzo elemento da valutare l’affidabilità. Data la diffusione sempre più capillare delle reti che però non sono accompagnate ancora da una qualità altrettanto elevata, la presenza del nuovo protocollo aiuta per esempio a superare i problemi dovuti agli ingorghi di rete oppure a superare una eventuale perdita di dati.
Ultimo aspetto è quello della sicurezza. Utilizzando nuovi protocolli di crittografia si riduce ciò che viaggia alla luce del sole in rete e quindi si riduce anche la quantità di dati che possono essere intercettati da eventuali attori malevoli. Siamo quindi di fronte a una serie di miglioramenti che possono rendere più facile la vita degli utenti e dei gestori di siti web. Tante volte abbiamo già parlato infatti, per esempio, di quanto sia importante la velocità di caricamento dei contenuti sia per essere accattivanti nei confronti degli utenti sia per risultare poi affidabili agli occhi degli algoritmo.
Attraverso l’implementazione di HTTP3, i servizi Automattic possono quindi lavorare un po’ più velocemente. E per dimostrare che l’implementazione del nuovo protocollo porta benefici, sempre nel post ufficiale sono stati messi un paio di grafici che riguardano, da una parte, le connessioni veloci e, dall’altra, quelle lente. A confronto ci sono HTTP 2 e HTTP 3 che risulta migliorare la risposta e a ridurre la latenza.
I tre parametri presi in considerazione per verificare che il nuovo protocollo migliora le performance sono il TTFB, lo LCP e lo LRE. Per quello che riguarda il TTFB, il miglioramento risulta molto meno evidente nelle connessioni veloci, che sopperiscono all’eventuale lentezza del protocollo, mentre invece è estremamente interessante per le connessioni più lente dove il miglioramento è del 27.4% in termini di risposta al millisecondo.
Per il LCP, ovvero il tempo di caricamento del contenuto principale della pagina richiesta dall’utente, il miglioramento è interessante e, di nuovo, più evidente nella connessione lenta. La colonna che però risulta più esaltante per gli amanti della velocità è la terza, quella per il valore LRE: il tempo che intercorre tra il momento in cui viene richiesta una risorsa specifica e si ottiene la risposta. In questo caso l’implementazione di HTTP 3 porta a risultati che sfiorano il 25% per le connessioni veloci e schizza al 35% per le connessioni più lente. Quello che si vedrà ad occhio nudo sarà quindi un miglioramento generale nel caricamento dei siti web.
Ottime notizie per la SEO.
Anche se abbiamo visto come l’arrivo del nuovo protocollo sia un passaggio importante nel miglioramento dell’esperienza della rete per tutti, ci sono ancora alcuni elementi che impediscono una sua implementazione massiccia e generale. Secondo i dati raccolti per esempio da W3techs ci sono un totale di poco meno del 30% di tutti i siti web del mondo che al momento sfruttano il nuovo protocollo.
Questo la dice lunga sulle complessità che i gestori, di siti web ma non solo, possono incontrare per l’implementazione. A tal proposito risulta illuminante l’analisi fatta sul sito di NordVPN. Tutti i principali browser hanno la possibilità di gestire siti con protocollo HTTP 3 adesso ma non tutti i siti hanno fatto il salto. Per esempio, a causa del maggior utilizzo di risorse lato server, il che significa che anche se i siti si caricano più velocemente potrebbero esserci problemi per l’eccessivo affollamento di utenti. Altri elementi che rallentano la diffusione del nuovo protocollo sono i router, che in tanti casi mancano ancora di un aggiornamento per gestire la trasmissione attraverso HTTP 3, e il fatto che proprio l’utilizzo del nuovo sistema Quic, che sostituisce il TCP, viene implementato con più difficoltà.
Da ultimo vale la pena ricordare che forse proprio quello strato ulteriore di sicurezza di cui parlavamo prima, sicurezza che viene dalla criptazione di più dati, rende anche un po’ più complicato l’analisi delle performance e l’eventuale individuazione dei problemi da risolvere. Nonostante i possibili problemi però, se il tuo sito è appoggiato ad uno dei servizi di Automattic è il caso forse di dare una chance al nuovo protocollo. Vediamo perché da un punto di vista puramente SEO.
Il nuovo protocollo rende la connessione più veloce e ottimizza il trasferimento dei pacchetti di dati anche in caso di blocco. Come per esempio spiegato molto bene sotto forma di immagini da Tom Anthony con una simpatica presentazione a base di camioncini, il nuovo protocollo HTTP 3 cammina anche senza la presenza di strade e supera i blocchi creati da un eventuale traffico TCP. Riuscire ad abbattere i tempi di risposta e il trasferimento dei pacchetti, bypassando il problema dell’ordine cronologico portato dal protocollo TCP, porta a un miglioramento delle performance che risulta più evidente per esempio se si naviga da smartphone con una connessione dati in un posto in cui il cellulare prende e non prende.
Una situazione che può sembrarti estrema ma che è la realtà. Come dicevamo all’inizio, infatti, uno dei benefici migliori e più importanti dell’introduzione del nuovo protocollo è proprio che lavora meglio anche sulle reti più lente. Questo significa che, se il tuo sito è già ottimizzato, implementando il nuovo protocollo i tempi di risposta si ridurranno ulteriormente, mettendoti così nelle condizioni di avere un’immagine migliore agli occhi degli utenti finali.
In generale, la sola implementazione del nuovo protocollo non ti porterà nulla di positivo ma, come nella vita reale, tutto fa brodo. L’importante è ricordare sempre che per migliorare le performance attraverso l’implementazione di un nuovo protocollo devi già avere una buona base di partenza.
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