Le+immagini+del+tuo+sito+WordPress+sono+un+ranking+factor%2C+sfruttale+davvero
soswpit
/news/immagini-sito-wordpress-ranking-factor/amp/
News

Le immagini del tuo sito WordPress sono un ranking factor, sfruttale davvero

Published by
Valeria Poropat

Quando si tratta di sfruttare tutto ciò che c’è sul tuo sito WordPress per migliorare il ranking dei tuoi contenuti si lavora anche sulle immagini. Perché le immagini sono un elemento di comunicazione verso gli utenti ma anche un modo con cui Google genera la posizione del sito cui le immagini si riferiscono.

È per questo motivo che per esempio tutte le principali guide che riguardano la SEO parlano di ottimizzare i contenuti anche quando questi sono delle immagini. Quando carichi una foto su una pagina del tuo sito WordPress devi quindi assicurarti di compilare tutti i campi che si trovano nel pannello relativo all’immagine, dotandola quindi non solo di una didascalia ma anche di un testo alternativo e di una descrizione oltre che di un titolo.

Che fine fanno i dati EXIF delle foto sul tuo sito WordPress? Puoi usarli per la SEO – sos-wp.it

Ma stando ad un esperimento condiviso su YouTube da Matthew Woodward c’è un altro elemento che può aiutarti a migliorare il ranking e di cui si parla pochissimo.

Le immagini del tuo sito possono fare di più

Google, e ormai lo sappiamo, non rivela tutti i modi e i sistemi con cui decide quale sito si trova più in alto rispetto agli altri nel SERP. Per questo motivo il più delle volte si cerca tutti di seguire le linee guida e poi si incrociano un po’ le dita. Ci sono però poi per fortuna altri come Matthew Woodward che decidono di condurre degli esperimenti per cercare di aprire un’altra porta da cui sbirciare al modo in cui l’algoritmo di Google gestisce gli elementi che poi vengono utilizzati per il ranking delle pagine e dei siti.

L’esperimento portato avanti da Woodward è piuttosto semplice ma ha prodotto risultati su cui vale la pena riflettere. Woodward ha raccontato sul suo canale YouTube di aver tentato di scoprire se c’è qualcosa di più che si può fare in termini di ranking, attraverso le informazioni che si trovano all’interno delle immagini. Senza spoilerare nulla andiamo con ordine seguendo l’esperimento. Woodward ha creato tre siti web con i propri domini, tutti costruiti a partire da sequenze di lettere che non sono parole in nessuna lingua e che hanno tutte riportato zero ricerche su Google e quindi zero possibilità di avere un ranking a prescindere dai siti creati appositamente.

In ciascuno di questi tre siti web, con testo clonato, è stata inserita una immagine, facendo attenzione che Google non potesse in alcun modo riconoscerla e quindi utilizzare questo riconoscimento come fattore di disturbo nel ranking. In un sito non è stata eseguita nessuna ottimizzazione delle immagini, in un altro è stata eseguita l’ottimizzazione tradizionale e quindi la compilazione del pannello delle immagini che WordPress offre, nel terzo sito oltre alla compilazione del pannello è stata aggiunta una seconda fonte di informazioni: i cosiddetti EXIF.

Gli EXIF sono dati che si rintracciano di solito nelle immagini scattate (con qualunque tipo di fotocamera, dal cellulare alle mirrorless professionali). Sono dati che identificano in maniera inequivocabile l’immagine, andando ad indicare per esempio il luogo in cui la foto è stata scattata, il tipo di lente che è stata utilizzata, il proprietario dell’oggetto che ha scattato se questo è stato indicato, l’ora, il giorno e così via. Tutte informazioni che potrebbero sembrare inutili ma che possono invece essere utilizzate come fattore di ranking segreto.

L’esperimento di Matthew Woodward ha infatti dimostrato che aggiungendo la parola chiave long tail che era stata scelta per l’esperimento anche tra i dati EXIF, il sito che conteneva l’immagine così trattata è risultato essere il primo dei tre. Al secondo posto Google ha deciso di posizionare il sito che aveva l’ottimizzazione tradizionale e al terzo posto il sito con l’immagine senza ottimizzazione.

Questo ci permette di valutare quanto anche l’aggiunta di elementi identificativi dell’immagine aiuta nel ranking generale. Creare una pagina con un contenuto pensato per una parola chiave e aggiungere delle immagini all’interno delle quali vengono inseriti elementi che rimandano a quella stessa parola chiave significa aumentare le possibilità che il contenuto, è con lui il sito, salga nel SERP.

Come aggiungere i dati EXIF a un’immagine?

Nella corsa all’ottimizzazione generale dei contenuti, il più delle volte le immagini vengono compresse e ridotte il più possibile in maniera tale da permettere il caricamento veloce del sito su cui si trovano. Ma in questa compressione tante volte sono proprio i dati generati automaticamente che vengono eliminati per ridurre il peso. Come però dimostrato dall’esperimento condotto da Woodward a volte un’immagine un po’ più pesante ma che contiene più informazioni può essere utile. Se vuoi toccare con mano ed eventualmente implementare questa tecnica SEO sulle immagini puoi sfruttare il sito The Exifier su cui è possibile caricare un’immagine e poi completare tutti i dati EXIF.

L’immagine così modificata può essere poi scaricata dal sito e immessa sul tuo sito WordPress. Tra i molti dati che possono essere indicati ci sono per esempio quelli della posizione geografica precisa, che per esempio possono tornarti utile in caso l’immagine sia utilizzata anche come volano per aiutarti a apparire sulle mappe locali. In alternativa puoi passare attraverso le proprietà dell’immagine sia in ambiente Windows sia in ambiente Mac, stando però attento che poi nel momento in cui l’immagine viene caricata sul sito non ci siano dei plugin che la comprimono e che cancellano questi dati aggiuntivi.

In ambiente Windows devi fare mouse destro sull’immagine e aprire il menù delle proprietà mentre in ambiente Mac apri l’immagine con l’app Foto e poi nella barra dei tool apri il menù Informazioni. Una terza alternativa è passare attraverso software come Photoshop, Lightroom o Darktable: questi programmi di fotoritocco e gestione delle immagini sono tutti in grado di aggiungere alle foto in fase di esportazione anche i dati EXIF.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

Recent Posts

Envato Elements: foto, video, musica e risorse creative per il tuo sito WordPress

Quando si tratta di costruire un sito web ci sono due aspetti che devono lavorare…

1 giorno ago

Plugin da aggiornare subito: vulnerabilità pericolosa

Torniamo a parlare di plugin da aggiornare. Stavolta la situazione coinvolge quattro milioni di siti…

1 giorno ago

Errore 400: che cos’è e come risolverlo

L'Errore 400, conosciuto anche come "Bad Request", è un codice di stato HTTP che indica…

2 giorni ago

Aggiornamento algoritmo di Google: come si concluderà novembre?

Nel mese di novembre che ormai si avvia a conclusione è stato rilasciato da parte…

2 giorni ago

Pop3 e IMAP: come configurare la posta elettronica col tuo dominio

La posta elettronica è uno strumento ormai imprescindibile in qualunque strategia di marketing ma configurare…

3 giorni ago

Perché siti peggiori del mio si posizionano meglio? Ecco la spiegazione

Su internet si trova di tutto e tu stai cercando idee per i tuoi contenuti.…

4 giorni ago