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L’intelligenza artificiale aiuta gli scienziati a creare un nuovo antibiotico contro una specie mortale di superbatteri

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Valeria Poropat

L’intelligenza artificiale dimostra ciò di cui è capace aiutando un team di scienziati nel combattere super batteri antibiotico resistenti. L’evoluzione della sperimentazione scientifica è già iniziata.

Ciò che è possibile fare ora con le intelligenze artificiali e ciò che sarà possibile fare in un futuro prossimo è ancora un punto lontano all’orizzonte. Perché le applicazioni dei modelli linguistici e delle intelligenze artificiali possono realmente spaziare in campi tra loro diversissimi.

L’intelligenza artificiale al servizio della ricerca scientifica funziona – SOS-WP.it

E anche se almeno una parte del mondo del lavoro si sente minacciato dall’introduzione e dalla diffusione su larga scala dell’intelligenza artificiale, c’è almeno un campo scientifico che potrebbe fare passi avanti veramente importanti proprio con l’aiuto delle IA.

I risultati di questa prima collaborazione uomo macchina sono stati pubblicati in uno studio apparso su Nature Chemical Biology a firma di un team composto da membri del Massachusetts Institute of technology, il MIT famoso in tutto il mondo, e la MacMasters University. Al centro del lavoro un batterio che persino l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato come estremamente pericoloso, dato che appartiene ad una famiglia di patogeni aggressivi e fino ad adesso resistenti agli antibiotici.

Il batterio in questione è una creatura in grado di modificare il proprio patrimonio genetico in maniera così intelligente da aver finora bucato qualunque linea di difesa messa dall’uomo. Ma forse adesso esiste un antibiotico che può sconfiggerlo.

L’intelligenza artificiale aiuta gli scienziati contro il super batterio killer degli ospedali

Acinetobacter baumannii, questo è il nome scientifico del super batterio che è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità tra le minacce “critiche” soprattutto per chi si trova in ambiente ospedaliero, è un essere con una resistenza fuori dal comune ed è per questo che è estremamente virulento.

Arriva la prima grande scoperta scientifica dell’epoca dell’intelligenza artificiale – soswp.it

Attacca principalmente i polmoni e il tratto urinario e riesce a diffondersi perché è in grado di sopravvivere per periodi lunghissimi anche fuori dal corpo che lo dovrebbe ospitare o al suo interno ma senza provocare nessun danno. Per poterlo attaccare in maniera vincente questo gruppo di scienziati ha messo a punto un algoritmo che è stato addestrato con tutte le molecole di antibatterico e antibiotico al momento conosciuti dall’uomo.

Dopo la fase di addestramento, l’intelligenza artificiale è stata messa al lavoro analizzando quasi 7000 composti e riuscendo poi a stringere e ridurre la lista fino a 240. Tra questi 240 composti ne sono usciti 9 del tutto nuovi e che hanno le potenzialità di combattere anche le infezioni da Acinetobacter baumannii. In particolare un composto denominato abaucina si è rivelato promettente.

Il contributo dell’intelligenza artificiale è stato sostanzialmente quello di velocizzare tutta la parte di raccolta di informazioni e di teorie sulla funzionalità o meno di molecole nuove e composti. Si tratta quindi di una scoperta che ovviamente sarebbe avvenuta comunque ma che grazie all’intervento dell’intelligenza artificiale è potuta avvenire in tempi molto rapidi e con risultati validi.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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