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Nuovi domini disponibili con Google Registry, cosa sono e come funzionano .ing e .meme

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Valeria Poropat

Google ha annunciato sul sito dedicato a Registry l’arrivo di due nuovi domini top level che saranno via via disponibili per tutti entro la fine di quest’anno: si tratta di .ing e .meme.

Scegliere un dominio per il proprio sito web è importante perché significa dare da subito alcune informazioni sul tipo di contenuti e sul tipo di sito che vuoi proporre. Per questo motivo, accanto agli intramontabili .com e .net cui nel tempo si sono aggiunti per esempio .org e tutti quelli che riguardano i vari Paesi del mondo, periodicamente vengono rilasciati nuovi domini top level proprio perché cambiano le necessità degli utenti e con loro quelle di chi crea e gestisce siti web.

Quale è la road map dei nuovi domini .ing e .meme di Google Registry? – sos-wp.it

Ovviamente il primo consiglio è sempre quello di scegliere il dominio top level che meglio rispecchia l’attività generale del sito ma si può anche diventare un po’ più creativi. E proprio per ampliare le possibilità e andare incontro alle necessità dei creatori di siti web che cambiano e che vogliono raggiungere fette di pubblico diverse sono stati aggiunti i due nuovi domini .ing e .meme.

Come per qualunque altro dominio top level, in linea puramente teorica chiunque potrebbe decidere di creare un sito che termini con .ing o con .meme ma è bene non lasciarsi prendere dalla moda perché come qualunque altra decisione che prendi per il tuo sito anche il dominio top level dice qualcosa a Google. Ecco quindi quali sono le caratteristiche dei nuovi domini e soprattutto per quali tipologie di siti e quindi di contenuti solo consigliati.

Domini .ing e .meme, le indicazioni da Google Registry

Per qualunque novità tecnologica che viene introdotta viene sempre chiarita quella che è la road map del rilascio. Per quello che riguarda i due nuovi registri top level sul sito di Google Registry è possibile seguire la distribuzione di .ing e .meme. Nello specifico per quello che riguarda i due nuovi domini siamo entrati nella fase Early Access di .ing e Limited Registration per .meme.

Nuovi domini da Google Registry, come sfruttare i nuovi .ing e .meme – sos-wp.it

Per .ing fino al prossimo 5 dicembre tutti coloro che vorranno potranno registrare un dominio terminante in .ing con un costo aggiuntivo rispetto all’acquisto usuale. Questo costo diventerà via via più basso fino a quando, il giorno 5 dicembre, il dominio verrà reso disponibile per tutti senza nessun tipo di fee aggiuntivo. Ovviamente si tratta di un sistema per scoraggiare gli acquisti da parte di buontemponi che magari cercano solo di creare problemi. Vale la pena ricordare, parlando proprio del dominio .ing che alcune società si sono già mosse. Tra queste Adobe Acrobat che ha già registrato due domini ovvero edit.ing e sign.ing mentre Canvas ha già registrato draw.ing.

Per quello che invece riguarda il dominio .meme nel periodo compreso tra l’inizio di novembre e fino al prossimo 28 ci sarà il periodo di limited registration. Questo periodo vedrà la possibilità solo da parte di piattaforme che creano contenuti strettamente legate ai meme di acquistare dei domini .meme. A partire poi dal 28 novembre e fino al 5 dicembre anche per questo secondo dominio top level ci sarà il periodo di Early Access dove la possibilità di registrazione del dominio verrà aperta a tutti ma con un fee e, come per il dominio .ing, a partire dal 5 dicembre prossimo sarà poi reso disponibile per tutti. Questo il percorso scelto per i due nuovi domini ma quali sono le informazioni che possono trasparire se scegli uno dei due?

Quali siti possono beneficiare del dominio .ing di Google Registry?

Andando a guardare chi sono le società che si sono già accaparrate alcuni dei domini top level terminanti in .ing si nota un pattern che ci permette di chiarire meglio quale potrebbe essere l’utilizzo di questo genere di dominio top level. Lavorando principalmente con la lingua inglese è facile notare come il dominio registrato da Canva, draw.ing, se letto tutto intero rimandi effettivamente a una delle attività che è possibile fare all’interno della piattaforma stessa.

Allo stesso modo risultano immediatamente intellegibili le intenzioni di Adobe Acrobat che registra edit.ing e sing.ing, due delle funzioni che si trovano all’interno di Acrobat Reader. Lo scopo quindi dello scegliere un dominio determinante in .ing può essere innanzitutto quello di creare una parola, unendo il dominio a un altro termine, facile da ricordare e che può così aiutare nella diffusione del brand. Un altro esempio di un utilizzo intelligente del dominio top level .ing è il caso in cui ti occupi di matrimoni: puoi far terminare il tuo sito con wedd.ing. O ancora se la società o il prodotto o il servizio che offri può essere d’aiuto a qualcuno: immagina l’impatto di un sito che termina con help.ing.

A chi conviene scegliere invece .meme?

Forse un po’ meno immediato può essere l’utilizzo del dominio top level .meme. Come descritto nel post di lancio per i due domini il dominio .meme “è per la cultura“. Sempre nello stesso annuncio viene chiarito che lo scopo di questo secondo dominio top level è ovviamente quello di capitalizzare sul trend dei meme.

Perchè Google ha sdoganato i meme con un dominio tutto per loro? – sos-wp.it

Un trend che conta un numero incalcolabile di immagini, piccole gif animate prese dalle fonti più disparate, che vengono ogni momento e ovunque sui social e nelle chat pubbliche e private utilizzate come modo alternativo di comunicare. Esistono alcuni portali specializzati proprio nella raccolta e distribuzione dei meme che potrebbero ora avere un dominio fatto appositamente per loro. Ovviamente se non ti occupi di satira difficile che tu possa sfruttare un dominio terminante in .meme ma, e queste sono statistiche che non fanno ridere, potresti comunque pensare di inserire i meme, senza il punto, nella tua strategia comunicativa.

Perché come risultato da uno studio condotto da Forbes e ripubblicato anche su Amra & Elma c’è un 60% di utenti che dichiara di sentirsi più coinvolto con le società che sfruttano i meme per il loro marketing. E anche se la distribuzione e la reazione in termini demografici rispetto ai meme cambia c’è un quasi 40% di utenti dei social, di tutti i social, che dichiarano di seguire account dove l’unico tipo di contenuto sono proprio i meme.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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