OpenAI, la società responsabile di ChatGPT, minaccia azioni legali nei confronti di un programmatore e la sua risposta sta lasciando la rete un po’ interdetta.
Al centro di questa vicenda c’è di nuovo l’intelligenza artificiale che sta facendo il giro del mondo e che tanti ovunque, anche in Italia, stanno provando e imparando a conoscere. C’è però anche chi è riuscito già a trovare alcune scorciatoie che permettono di utilizzare le funzioni più avanzate di GPT4 senza dover necessariamente pagare per l’abbonamento che sblocca queste funzioni.
Non è la prima volta che capita di seguire in rete notizie che trattano proprio del rapporto che si genera tra sviluppatori principali e altri sviluppatori che, con un po’ di fantasia e un pizzico di cattiveria, scartabellano e analizzano il codice sorgente per sfruttare piccole o grandi vulnerabilità a proprio vantaggio. In questo caso specifico non sembra esserci un vantaggio economico da parte del programmatore chiamato in causa. OpenAI minaccia di passare per gli avvocati e intanto questo developer si difende con una risposta degna del teatro dell’assurdo.
Su internet è diventato momentaneamente trend topic il nome Xtekky, sotto cui si nasconde l’identità del developer che sulla popolare piattaforma Github ha pubblicato qualche giorno fa un progetto molto promettente ma che risulta essere abbastanza illegale. Il programma in questione si chiama GPT4free e, come si intuisce chiaramente dal nome, lo scopo è quello di superare il paywall che separa l’utente medio dalle funzionalità più avanzate di ChatGPT4.
Ovviamente, e c’era da aspettarselo, OpenAI ha inviato a questo developer una richiesta formale di cancellazione da GitHub del file che contiene il programma. Una linea di condotta vista in molte altre occasioni e anche in altri ambiti, per esempio nei videogiochi. Quello che però sta sconvolgendo la rete è la risposta e la motivazione data dal developer sul perché in teoria OpenAI non dovrebbe andare a prendersela con lui. La risposta è stata affidata ai colleghi di Tom’s Hardware e, nella sostanza, Xtekky si lava le mani completamente da quello che gli altri utenti potrebbero o non potrebbero fare con il software da lui messo a disposizione.
In più, il developer ha anche sottolineato come OpenAI in realtà non dovrebbe prendersela con lui perché il software ideato non serve per bypassare direttamente il paywall ma serve a trovare quei siti che utilizzano ChatGPT4 e indirizzare quindi gli utenti a queste versioni dell’intelligenza artificiale. Da ultimo il developer sottolinea come se anche decidesse di eliminare il suo software, ne sono già state fatte numerose copie e quindi il lavoro sarebbe totalmente inutile. Una giustificazione che risulta alquanto debole anche se su internet non si fatica a trovare chi invece pensa che OpenAI farebbe meglio a tenersi alla larga dal tribunale per non dover spiegare a sua volta con che cosa ha addestrato il suo modello linguistico.
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