Nei Paesi di lingua inglese c’è un proverbio che parla di pioggia: when it rains, it pours. Volendolo tradurre con una espressione equivalente in italiano anche noi tiriamo in ballo l’acqua dal cielo: piove sempre sul bagnato.
Ed è esattamente questa la sensazione che tanti stanno avendo a causa dei problemi tecnici di ranking che hanno colpito la SERP, in concomitanza con il nuovo core update di agosto. Google si è da subito affrettata a chiarire che non c’è niente che colleghi il problema che tanti hanno riscontrato con l’aggiornamento che è stato rilasciato da poco.
A parlarne sia l’account Google Search Central, per esempio attraverso LinkedIn, e anche John Mueller che ha riconosciuto in totale serenità che “a volte anche noi abbiamo problemi ai nostri sistemi” anche se poi ha chiesto in sala se qualcuno sa se esiste una regola per cui i problemi non dovrebbero accadere di venerdì. Ma cosa è successo?
Come tante volte succede, i primi ad accorgersi che qualcosa non andava sono stati gli stessi utenti che si affidano a Google per le proprie attività online. Poco dopo è arrivato il messaggio che riconosceva la presenza della anomalia.
Una anomalia che è soltanto temporalmente vicina al core update rilasciato ad agosto ma che non ha nulla a che vedere con esso. Nel post pubblicato sull’account LinkedIn Google Search Central le informazioni sono ridotte al minimo.
Quello che si sa è che il problema ”sta colpendo un numero alto di risultati di ricerca” che la causa è stata identificata e, come accennavamo prima, che non c’entra nulla l’aggiornamento dell’algoritmo. Per seguire la situazione c’è nella dashboard Google Search Status la cronaca di quello che sta accadendo. Ora la situazione, come da aggiornamento ultimo nella dashboard, si è risolta. Aspettiamo quindi anche di sapere se verrà chiarito il motivo.
Quello che è stato sotto gli occhi di tutti è la situazione nella SERP, che per molti siti risultava totalmente sottosopra. Se quindi hai visto movimenti strani nel posizionamento dei tuoi contenuti e il traffico è diventato ondivago, prima di cercare di correre ai ripari pensando che sia qualcosa di conseguente il core update di agosto è meglio aspettare, perché invece potresti essere semplicemente vittima dei problemi tecnici di ranking.
Di certo non è una bella situazione soprattutto perché, di solito, già il rilascio e la diffusione dei core update rende estremamente incerta la situazione in termini di visibilità dei siti web. Quando alle questioni legate agli aggiornamenti si legano anche problemi di altra natura è chiaro che il panico è dietro l’angolo.
E la situazione è ancora più paradossale perché, per esempio, dalle analisi preliminari condotte dai colleghi di Search Engine Land sembrerebbe che alcuni di quei siti che erano stati malamente colpiti dal content update di settembre dell’anno scorso stanno invece riprendendo spazio nei risultati e la visibilità che avevano perso.
Cambiamenti stanno anche arrivando per tutti quei siti che invece sono stati colpiti dall’aggiornamento di marzo anche se questi cambiamenti, prosegue l’analisi di Search Engine Land, in alcuni casi sono positivi ma in altri sono negativi.
E come sempre succede quei siti che sembravano essere miracolati e che non avevano subito grossi scossoni dagli aggiornamenti precedenti stanno ora vedendo i propri risultati ballare come per un terremoto.
A riprova che qualcosa di positivo si stava muovendo le analisi di Glenn Gabe, SEO consultant, che sul social che una volta chiamavamo Twitter scrive che degli oltre 380 siti che monitora quasi una cinquantina hanno visto il proprio traffico aumentare proprio in concomitanza del rilascio dell’aggiornamento di agosto.
Purtroppo, però, la presenza dell’aggiornamento insieme a questi problemi tecnici non consente, e probabilmente non consentirà ancora per un po’ di valutare qual è l’effettivo impatto del core update.
Come si dice in questi casi: quando a tordi e quando a grilli.
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