I collegamenti ipertestuali su Internet, meglio conosciuti come link, sono tendenzialmente di colore blu. Si è giunti a questo colore per una ragione esatta.
Chiunque abbia mai avuto accesso a Internet almeno una volta nella vita sa, perfettamente, che i collegamenti ipertestuali sul Web sono di colore blu. In informatica, ci si riferisce a un collegamento ipertestuale – conosciuto come “hyperlink” o più semplicemente “link”, in inglese – quando avviene un rinvio da un qualunque documento, immagine o simili su un determinato supporto digitale a un’altra unità informativa.
Un collegamento ipertestuale, quindi, conduce chi clicca ad altre informazioni. Come detto, però, per poter essere visto dagli utenti questo è, generalmente, di colore blu. Quest’ultimo è il colore standard dei link sul Web nonostante, inizialmente, fosse il nero. Ma come mai? Scopriamo il motivo preciso per cui i collegamenti ipertestuali su Internet siano blu.
Come abbiamo detto, il colore blu è utilizzato per i collegamenti ipertestuali sul Web. Inizialmente, però, veniva utilizzato il nero. Come riportato da Commenti Memorabili, nel 1985, guidati da Ben Shneiderman – professore di informatica dell’Università del Maryland – un gruppo di studenti fecero delle ricerche, comprendendo come i link di un colore che non fosse il nero esercitassero un’influenza sugli utenti.
Tra i diversi colori utilizzati c’era, ovviamente, il blu: quest’ultimo, infatti, era risultato ottimo per comparire su uno sfondo nero e, al tempo stesso, spiccava su uno sfondo bianco. Proprio tra la metà e la fine degli anni Ottanta, alcuni sviluppatori erano impegnati nel cercare di capire – dal punto di vista del design – quale fosse il colore migliore da poter adottare e il blu – così come dimostrato dalla ricerca condotta da Shneiderman e dai suoi studenti – si rivelò il più indicato per i collegamenti ipertestuali.
Come la storia del Web ci insegna, attorno alla metà degli anni Novanta, il colore blu iniziò a comparire in alcuni software e anche – e soprattutto – sul Word Wide Web con la comparsa di Internet Explorer, il browser sviluppato da Microsoft.
Sin dagli inizi, infatti, Internet Explorer – il browser presente in Windows già dal 1995 – era ricorso all’utilizzo di collegamenti ipertestuali blu. Oggi – dal giugno 2022 – Internet Explorer non è più supportato da Microsoft – sostituito da Microsoft Edge – ma è stato, senza alcun dubbio, uno degli strumenti più utilizzati per la navigazione in Internet, insieme ai suoi “rivali” Mozilla Firefox, Google Chrome, Apple Safari, Opera e Netscape Navigator.
Il colore blu, inoltre, è anche particolarmente adatto in quanto più riconoscibile anche da chi soffre di daltonismo e ha una percezione alterata dei colori. Oggi, ad ogni modo, i link sul Web possono essere anche di altri colori, ma il blu resterà per sempre il colore dei link per eccellenza.
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