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La scrittura sull’IA uccide la Thought Leadership: l’analisi spaventosa

Published by
Floriana Vitiello

Avete mai sentito parlare di leadership di pensiero? A quanto pare la scrittura sull’AI uccide la Thought Leadership. Scopriamo di cosa si tratta e cosa sta accadendo.

Quando si parla di leadership di pensiero si fa riferimento ad una strategia di content marketing efficace che viene spesso sfruttata da coloro che operano nel B2B. La strategia in questione si fonda principalmente sulla condivisione di idee, grazie alle quali è possibile creare nuovi modi di pensare, accendere discussioni e ispirare le persone.

L’IA sta uccidendo la Thought Leadership- SOS-WP.it

Con la diffusione della scrittura sull’AI si sta letteralmente uccidendo la Thought leadership. Non ci stiamo riferendo ai rischi derivanti dall’uso dell’intelligenza artificiale, bensì a quelli che danno origine a opinioni sull’intelligenza artificiale.

Si sta diffondendo l’idea che tutto ciò o gran parte di quello che viene scritto sull’IA, sia generato dall’intelligenza artificiale stessa. Proviamo a fare chiarezza.

La scrittura sull’AI uccide la Thought leadership: ecco cosa sta accadendo

Parlare di intelligenza artificiale sembra essere diventato un settore a sé stante. Basti pensare che il prestigioso giornale New York Times ha pubblicato più di 200 storie relative alla intelligenza artificiale, da gennaio 2023 ad oggi. Ciò vuol dire che mediamente vengono pubblicate circa due storie al giorno che trattano proprio il tema dell’intelligenza artificiale.

Thought Leadership a rischio – SOS-WP.it

Un altro dato interessante ci viene fornito da Google News che raccoglie centinaia di articoli sull’intelligenza artificiale, che escono tutti i giorni dei principali siti di notizie. In sostanza, al crescere e al diffondersi dell’intelligenza artificiale cresce anche la leadership di pensiero sull’argomento in questione.

Si tratta di una vera e propria ironia della sorte, perché se da un lato si accusa l’intelligenza artificiale di sostituire l’essere umano dall’altro lato, proprio il tema dell’AI, sta creando dibattito, interesse e sta stimolando nuovi modi di pensare, accendendo discussioni e ispirando all’azione.

Per concludere ricordiamo che anche se l’intelligenza artificiale può sostituire giornalisti e articolisti, l’elaborazione dei testi parte pur sempre da informazioni trovate in rete. Ciò vuol dire che l’intelligenza artificiale riesce a mettere insieme diverse versioni della stessa storia, ma non è in grado di generare nuove informazioni: cosa che, invece, caratterizza da secoli l’essere umano. Inoltre, si ferma a una sostituzione sul piano quantitativo e non qualitativo. Con ciò significa che non potrà mai elaborare testi originali e creativi.

Floriana Vitiello

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