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Uno studio di SemRush ci mostra come “pensano” gli LLM

Published by
Valeria Poropat

Gli LLM stanno diventando un nuovo filtro tra utente e contenuti ed è quindi interessante il risultato di questo studio di SemRush su quali sono le fonti preferite dalle IA per poter essere pronti.

L’idea che si debba ora lavorare per costruire contenuti che seguono le linee generali della SEO e allo stesso tempo attraggono anche le intelligenze artificiali non è un’idea che può essere scartata.

Infatti, cresce, in tutti gli ambiti, la presenza di servizi che attraverso l’intelligenza artificiale interagiscono con gli utenti anche quando questi stanno semplicemente cercando informazioni online.

Quelli più evidenti sono gli spazi occupati dalle AI Overviews, ma c’è da tenere in considerazione che ormai tantissimi fanno ricerche utilizzando direttamente sistemi come Perplexity e ChatGPT e che anche Google sta implementando la nuova AI Mode.

Motivo per cui riuscire a capire come gli LLM scelgono quelle che sono le loro fonti, e quindi come vengono valutati i contenuti da questo nuovo strumento di scrematura, è importante per rimanere rilevanti e per trovarsi in quegli spazi, per lo più nuovi e ancora inesplorati, in cui gli utenti si ritrovano e in cui trovano ora le loro informazioni. Ci sono, in uno studio di Semrush appena pubblicato, indizi su cosa è importante per un LLM.

Lo studio di Semrush sugli LLM: come si comportano rispetto a Google Search?

La prima parte dello studio pubblicato sul sito ufficiale di Semrush si è concentrata su quanto per esempio gli LLM corrispondono a quelle che sono le risposte che Google Search dà in modo tradizionale e organico.

Quello che è saltato fuori è che piattaforme diverse gestiscono in modo diverso le loro fonti anche se queste, con percentuali variabili, corrispondono a quello che emerge se si effettua una ricerca con Google Search.

Per esempio, se si guardano i primi 10 risultati tra Google Search e un’AI Overview si nota che la sovrapposizione dei domini più citati è oltre l’85%, mentre scende al di sotto del 50% se si effettua una ricerca con ChatGPT.

Stranamente, però, non è nessuno degli strumenti collegati direttamente a Google ad avere la maggior corrispondenza con quello che succede dentro Google Search.

Perplexity infatti supera il 90% di sovrapposizione dei domini e supera l’80% di sovrapposizione degli URL. La sovrapposizione, e il fatto che possa avvenire una sovrapposizione, ci dice che quindi in parte gli LLM scelgono ciò che anche un motore di ricerca tradizionale sceglierebbe.

Ciascuno dei sistemi esaminati ha poi un suo modo per organizzare le informazioni, per offrirle agli utenti tra sidebar e link aggiuntivi al di sotto della risposta generata.

Così come ciascuno dei sistemi esaminati ha anche un suo modo di gestire quelli che sono i diversi intenti delle ricerche degli utenti, producendo risposte più o meno lunghe.

In generale comunque risultano molto brevi le risposte delle AI Overview, mentre servizi come Perplexity, ChatGPT e anche la nuova AI Mode hanno risposte ben più lunghe rispetto alle Overview.

In particolare Perplexity, per gli intenti commerciali e transazionali, risulta particolarmente chiacchierona, mentre per le richieste con scopo informativo o di navigazione, scopriamo che le due intelligenze artificiali che non fanno capo direttamente a Google sono quelle un po’ più ciarliere, ma si mantengono entro un range di parole simili (intorno alle 300).

E anche questo è un fattore che può influenzare il posizionamento di un contenuto. L’aspetto però su cui conviene concentrarsi di più sono i domini che vengono citati più spesso da tutti gli LLM presi in considerazione.

Dallo studio di Semrush i domini preferiti dagli LLM

Abbiamo visto con una panoramica quali sono le risposte che gli LLM producono quando vengono messi al lavoro al posto di Google Search. È giunto ora il momento di scoprire quali sono le fonti preferite.

Se si guardano i primi 20 risultati, quello che emerge è che per la maggior parte si tratta di domini che riportano ai famosi contenuti costruiti dagli utenti.

In cima, con una frequenza di citazione del 40% sul totale delle query, c’è Reddit seguito da Wikipedia, YouTube, Google.com e poi Yelp, Facebook e, andando a scorrere le varie fonti, si ritrovano molti altri social come per esempio Instagram, LinkedIn, Pinterest e la piattaforma (simile a Reddit) Quora.

Altre fonti da cui sembra provenire una buona parte delle citazioni all’interno delle risposte prodotte dagli LLM sono poi TripAdvisor, Amazon, il sito di Walmart come quello anche di Home Depot e il sito di Target.

È probabile che queste fonti siano legate all’area geografica in cui sono state effettuate le richieste, ma il fatto che siano comunque presenti tutti i principali luoghi in cui gli utenti possono lasciare dei contenuti ci dice quanto gli UGC (User-Generated Content) e ciò che avviene sui social sia in cima alle fonti per le informazioni che poi le intelligenze artificiali riassumono per gli utenti.

Cosa ci dice questo? Innanzitutto che se ci sono utenti che parlano del tuo prodotto o dei tuoi servizi online, è più facile che qualcuno noti la tua presenza.

Se riesci quindi ad avere una buona presa sugli utenti e a trasformarli in un certo senso nei tuoi influencer, hai anche più possibilità di apparire nelle ricerche in quegli spazi ora dominati dall’apparentemente indomabile intelligenza artificiale. È poi interessante notare come YouTube si posizioni al terzo posto tra le fonti che vengono citate più frequentemente.

Questo ci dice che non solo i contenuti creati dagli utenti sono interessanti, ma anche che se riesci ad avere una buona presenza su questa piattaforma hai più possibilità di farti notare.

Abbiamo però deciso di fare i conti mettendo insieme le percentuali di quelli che possiamo considerare i luoghi in cui è più facile produrre contenuti social o lasciare che gli utenti producano contenuti social che ti riguardano: mettendo quindi insieme YouTube, Facebook, Instagram, LinkedIn e Pinterest, si ottiene un 64% di frequenza, il che significa che sul 100% delle citazioni, più della metà arrivano da un social.

Le fonti preferite dalle IA secondo SemRush (foto SemRush) – sos-wp.it

Quanto sta cambiando il panorama della SEO?

Questa è una domanda che continuiamo a porci da quando sono arrivati i primi LLM e da quando quindi Google e gli altri hanno iniziato a spostare l’attenzione degli utenti dalle ricerche tradizionali organiche a quelle filtrate attraverso gli strumenti di intelligenza artificiale. Dallo studio di Semrush emerge come stiano effettivamente cambiando alcune cose.

Per esempio, l’importanza che va data ai contenuti prodotti dagli utenti o comunque a quei contenuti che puoi produrre sulle piattaforme dove gli utenti si trovano più spesso.

Se riesci ad avere una buona presenza su Reddit, trasformando magari un subforum in una sorta di community, hai più possibilità di essere anche tra le citazioni degli LLM.

Già da tempo abbiamo sottolineato quanto sia importante avere una community attiva al di fuori del proprio sito web e quindi questo aspetto non sembra essere modificato dall’arrivo degli LLM utilizzati al posto dei motori di ricerca tradizionali.

Il che ci dice anche che rimane fondamentale mantenere la propria strategia di fondo: costruire contenuti validi e il più chiari possibile, in modo tale che sia gli utenti sia le intelligenze artificiali possano trovare rapidamente le informazioni di cui hanno bisogno e consentire a questi ultimi di trasformare un sito web in una fonte proposta e riproposta più volte.

Non c’è quindi nessun bisogno di lasciarsi prendere dal panico perché ora tutte le ricerche sembrano passare attraverso le intelligenze artificiali e il traffico organico è ridimensionato.

Se la tua strategia comprendeva già una buona presenza social per rimandare poi gli utenti al tuo sito web, a una newsletter, a una qualche forma di contatto più diretto, non hai troppi cambiamenti da apportare.

Questo non significa però non cominciare a sfruttare gli strumenti che le piattaforme come Semrush e Moz mettono a disposizione per tenere sotto controllo proprio gli LLM come nuovi strumenti per la ricerca di risposte.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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