La decisione storica è stata ufficializzata tramite una nota rilasciata proprio da chi operava all’interno del sito. Lo sconforto è generale
Si tratta di una piattaforma illegale nel nostro paese ma che ha operato internazionalmente e con grande partecipazione. Nel tempo, è riuscita a conquistare il mondo, dato il suo vasto utilizzo sia da parte di chi ne faceva business, sia per dagli utenti che usufruivano dei servizi creati da questi ultimi.
Parliamo del più grande sito di torrent esistente sul nostro pianeta. Le motivazioni della sua chiusura sono arrivate tramite un comunicato che è apparso sulla pagina della piattaforma. Derivano da varie dinamiche che il Covid, prima, e la guerra fra Russia e Ucraina, poi, hanno minato la sua esistenza.
Questi elementi, come ben sappiamo, hanno anche causato un aumento dell’inflazione, che è andato ad inficiare sui costi del sito. Si chiamava RARBG e si occupava di poter mettere a disposizione dei film pirata a livello internazionale. Gli esperti affermano anche che i loro video erano considerati di una qualità molto alta.
“Negli ultimi e due anni abbiamo avuto diverse complicazioni, per via del Covid, che ha ucciso diversi componenti del nostro team, e della guerra, che ha visto altri di essi andare al fronte da ambo le parti”. Inizia così la nota rilasciata da parte degli operatori facenti parte del sito di RARBG.
“L’aumento dei costi derivanti dal prezzo dell’energia e l’inflazione hanno reso sempre più complicato il supporto al sito”, hanno poi fatto sapere da RARBG. Un voto unanime ha portato, poi, alla chiusura definitiva di esso. Parole dirette e chiare, che vedono ancora una volta dei siti Torrent venire meno in rete.
Era dal 2008 che RARBG era in rete e finora non era mai avvenuto qualcosa di così grande portata. Nel nostro paese era stato bloccato nel 2017, a marzo, per via di un provvedimento dell’AGCOM, l’Agenzia per le Garanzie nelle Comunicazioni. Questa scelta era avvenuta per via del fatto che si trattava di un centro illegale adatto alla pubblicazione di contenuti condivisi anche da parte di altri siti pirata.
Oltre a questa piattaforma, negli ultimi anni ne abbiamo viste anche altre scomparire. Come, ad esempio, Torrentz, KickassTorrents e Extra Torrent. Il loro momento peggiore è stato vissuto fra il 2015 e il 2016, lasciando a bocca asciutta i milioni di utenti che si affidavano ad essi.
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