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Gli utenti fanno sempre più ricerche attraverso Google Maps

Published by
Valeria Poropat

Guardare da vicino al modo in cui gli utenti fanno ricerche online è importante per trovare un modo intelligente per offrire loro i contenuti di cui vanno a caccia e garantirti quindi il traffico di cui hai bisogno per far crescere la tua attività.

Siamo abituati a immaginare che bene o male tutti, o quasi tutti, facciano ricerche aprendo Google per qualunque cosa.

E in effetti, anche adesso che ci sono in più le AI Overview, questo è il comportamento più diffuso. Secondo un recente studio, però, c’è una percentuale in crescita di utenti che in alcune specifiche occasioni, invece, non passa per il motore di ricerca nella maniera tradizionale ma utilizza i servizi come Google Maps e Apple Maps per trovare quello che stanno cercando.

Come funziona questa ricerca? Quali sono i risultati di cui vanno a caccia gli utenti?

Google Maps come motore di ricerca, il 15% già lo usa

Per ottenere sempre sotto controllo la situazione e sapere come muoverti e come organizzare la tua tattica di marketing occorre anche sapere dove sono gli utenti potenziali di quello che pubblichi online. Dove sono e anche in che modo potenzialmente possono trovarti.

L’ultimo studio condotto da Brightlocal è uno studio esaustivo sui comportamenti dei consumatori nel momento in cui si trovano online. Per esempio, un numero che non ci stupisce è il 70% delle ricerche che vengono effettuate attraverso Google oppure il fatto che già il 40% dei consumatori utilizzino l’intelligenza artificiale generativa in maniera attiva all’interno della ricerca.

Ci sono poi alcune statistiche che riguardano le ricerche locali. Se il tuo business si occupa di fornire servizi che sono geolocalizzati, per esempio, gestisci un ristorante oppure offri servizi di assistenza per determinati prodotti o elettrodomestici, è chiaro che quello che vuoi non è tanto apparire in generale nelle ricerche quanto essere lì, in cima alla SERP quando qualcuno ricerca il servizio che offri nella zona in cui operi.

Queste sono le ricerche locali. E sempre andando a guardare ai risultati dello studio condotto da Brightlocal si scopre che, per esempio, quasi 9 consumatori su 10 ritengono che le informazioni riguardo il modo in cui contattare un’azienda e gli orari d’apertura siano fondamentali nelle ricerche locali.

E anche se Brightlocal nel report sottolinea che risulta un po’ complicato avere un numero definitivo sulle ricerche locali è emerso che circa 2 consumatori su 5 fanno quasi la metà delle proprie ricerche per trovare informazioni su attività locali.

Ma dove vengono fatte queste ricerche? Anche in questo caso Google rimane la piattaforma predominante: il 45% delle ricerche locali vengono fatte attraverso il motore di ricerca che tutti conosciamo. C’è però un interessante 15% di utenti che dichiara di compiere le ricerche locali a partire da quello che offre Google Maps.

E non è, come con i motori di ricerca, qualcosa di circostanziato solo al prodotto che offre Google. C’è un altro 4% di utenti che utilizza Apple Maps e un altro 1% che utilizza Bing Maps.

Già il fatto che questi tre servizi che si occupano in realtà di evitare che ci perdiamo quando siamo in giro siano utilizzati come motori di ricerca locali è un dato molto interessante.

Perché ci dice che c’è, in totale, almeno un 20% di consumatori che fanno ricerche sui business a livello locale direttamente dalla mappa per poter avere così fisicamente, sotto gli occhi, anche una distribuzione geografica dei risultati.

Lo studio di Brightlocal si è poi concentrato sul chiedere agli utenti che hanno partecipato domande relative al comportamento nel momento in cui hanno bisogno di un risultato che sia locale perché hanno bisogno, di conseguenza, di un posto o di un servizio che possono raggiungere.

Quasi la metà ha dichiarato che, nel momento in cui hanno trovato quello che cercano, si organizzano per raggiungere il luogo indicato. È interessante in questo caso notare la velocità con cui gli utenti dichiarano di passare dalla ricerca alla soluzione all’organizzazione del viaggio che li deve portare alla destinazione che hanno trovato online.

Questo ci permette di immaginare come il poter anche vedere fisicamente la destinazione senza dover fare una ulteriore ricerca aiuta a prendere una decisione più velocemente.

Occorre, in definitiva, essere lì dove sono gli utenti (e questo lo diciamo sempre) ma occorre essere lì dove sono gli utenti nella maniera migliore possibile, così che gli utenti possano prendere una decisione a tuo favore nell’arco di pochi secondi. Ma come si fa?

Google Maps sta prendendo piede come motore di ricerca- sos-.wp.it

Come ottimizzare i contenuti per Google Maps?

Dato che, a conti fatti, un quinto dei consumatori utilizzano un servizio come Google Maps, Apple Maps o Bing Maps non per raggiungere una destinazione che conoscono già ma per individuare la destinazione da raggiungere, è chiaro che anche questi aspetti della ricerca vanno percepiti come qualcosa per cui occorre ottimizzare il contenuto e la propria presenza online.

Per prima cosa è necessario che il tuo business sia riconosciuto da queste piattaforme specifiche; tornando a quello che dicevamo prima riguardo quanto è importante che ci siano, per esempio, le informazioni con gli orari di attività e il modo in cui si può essere contattati, attivare il tuo profilo su Google Maps, su Bing Places o attraverso Apple Business Connect ti aiuta a prendere il controllo di questi dati, che possono essere così modificati e aggiornati in tempo reale.

È chiaro però che questo è solo il minimo indispensabile.

Perché oltre a essere presente e ad avere in prima battuta le informazioni che sai aiutano gli utenti, devi anche fare in modo che tutte le informazioni che ti riguardano siano complete e corrette nel momento in cui appaiono anche all’interno di Google Maps o di Bing Maps.

Di certo, se gli utenti ti cercano attraverso Google Maps o Apple Maps e non sono nell’area in cui tu offri i tuoi servizi non ti troveranno. Ma questo non va visto come un problema. Soprattutto se il tuo business opera a livello locale quello che vuoi non sono utenti che arrivano sul tuo sito e poi vanno via dopo qualche secondo, magari facendo così pogo sticking.

Quello che vuoi sono utenti effettivamente interessati a quello che offri e soprattutto interessati a quello che offri in un’area geografica specifica. Sono quelli gli utenti a cui devi parlare.

E quegli utenti, ci dice questo studio condotto da Brightlocal, ti troveranno sempre più spesso cercando direttamente sulla mappa, senza passare per Google Search.

Del resto, tra tanti cambiamenti che abbiamo visto nel corso degli anni nei comportamenti di ricerca, il fatto che naturalmente le persone stiano prendendo sempre più dimestichezza con l’idea che i servizi come Google Maps possono essere utilizzati direttamente è qualcosa di logico di cui occorre ora tenere conto.

Ottimizzare le informazioni perché un utente che non ha voglia di cercarti su Google dopo che ti ha trovato su Maps è un primo passo per instaurare un rapporto positivo con questo utente.

Se, di contro, le informazioni che sono reperibili attraverso Google Maps e attraverso gli altri servizi di questo tipo risultano sbagliate, poco accurate o non esistenti, lascerai una brutta impressione in un utente e sappiamo bene quanto le brutte impressioni tendano a durare nel tempo.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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