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Recensioni

Si può costruire un nuovo sito su un dominio scaduto?

Published by
Valeria Poropat

Se possiedi un sito significa che hai acquistato un dominio ma il modo in cui hai preso possesso di questo elemento così importante non è uguale per tutti. In alcuni casi si acquista un dominio scaduto e lo si utilizza per un sito nuovo.

Quali sono però le sfide particolari di questa scelta? Ci sono problemi nel ranking?

Prendendo spunto da alcune spiegazioni che sono arrivate direttamente da John Mueller, ovvero Mr. Google, parliamo proprio di come comportarsi se il tuo dominio è in realtà un dominio che esisteva già, che è scaduto e che ora stai cercando di utilizzare per un sito del tutto nuovo e diverso.

Dominio scaduto e nuovo sito, funziona?

Nel forum di tutti i forum c’è una sezione dedicata proprio alla SEO. Reddit in alcuni casi è un forum che risulta molto interessante, proprio perché capita di trovare risposte che arrivino non da chi pensa di conoscere come funziona la rete ma da chi sa come funziona la rete.

In questo caso nel subreddit dedicato alla SEO qualcuno ha chiesto aiuto e ha tirato in ballo John Mueller. La questione riguarda un sito nuovo di zecca su un dominio che dovrebbe essere nuovo.

Ma in realtà il dominio, spiega chi ha scritto il messaggio, prima apparteneva a una società totalmente diversa e che faceva cose del tutto diverse.

Esistono però ancora diversi link per esempio all’interno dei forum.

Non ci sarebbe nessun problema se non fosse che il nuovo sito in pratica non appare in nessuna ricerca. La SERP non lo prende in considerazione e non c’è modo di fare ranking neanche con i termini più generici, come pure non funziona il nome della compagnia.

Una situazione che ovviamente quando si gestisce un sito web non è solo strana ma è anche ansiogena.

Se costruisci un sito web infatti quello che vuoi è che i bot di Google e degli altri motori di ricerca si accorgano che il tuo sito esiste, comincino a scartabellare i suoi contenuti e poi lo propongano agli utenti in caso di alcune query specifiche.

Quando questo non succede, a meno che le persone non sappiano che esisti e non ti trovino direttamente, non c’è modo di fare traffico.

La situazione di chi scrive è forse particolare ma non del tutto impossibile da rintracciare.

Acquistare infatti un dominio scaduto per costruire un nuovo sito non è una pratica di per sé illegale oppure che va scoraggiata. Ma innanzitutto ci sono delle cose da sapere riguardo al modo in cui Google percepisce, usiamo questo termine, i vari domini.

Mueller infatti risponde per prima cosa sottolineando che ci vuole tempo perché Google cambi l’impressione che ha di un dominio.

Tra le altre cose nella sua risposta Mueller nomina anche il termine parcheggiato. Un dominio è parcheggiato quando viene registrato, c’è un DNS che funziona e che rimanda ad una pagina e magari questa pagina è anche leggermente animata. Diverso il discorso quando il dominio è del tutto non registrato. Un dominio non registrato significa un dominio che non porta da nessuna parte e che quindi di fatto non è un sito.

A prescindere però da queste due situazioni di partenza, Mueller sottolinea che è necessario del tempo perché Google percepisca che c’è stato un cambiamento nel dominio.

Nella sua risposta vale la pena sottolineare poi che viene chiarito che non si può fare nulla a livello manuale per spingere Google a cambiare idea prima del tempo. Ma anche se non si può fare nulla per attirare l’attenzione di Google in maniera diretta, Mueller dà comunque tutta una serie di consigli che sono utilissimi.

Che cosa fare con un dominio scaduto e un sito nuovo?

I consigli di Mueller spaziano da quello che va fatto a livello di contenuto a quello che va fatto dietro le quinte. Andiamo con calma e con ordine. Per prima cosa, Mueller suggerisce di controllare all’interno della Search Console. E in effetti questo è un consiglio che vale molto spesso.

Quando c’è qualcosa che non va nel posizionamento e nell’indicizzazione dei contenuti o di un intero sito web è possibile che la Search Console restituisca un messaggio di errore oppure una penalizzazione. Riuscire a escludere che ci siano problemi di questo tipo è un passo avanti.

Altri suggerimenti sono invece di carattere più pratico.

Per esempio utilizzare quelle piattaforme che invece sembrano aver accolto già la presenza del nuovo sito web. Mueller suggerisce all’autore del post per esempio di utilizzare la pagina di LinkedIn che rimanda di per sé al nome del dominio che è stato scelto e che può quindi essere utilizzata anche per costruire visibilità che poi può incanalarsi verso il sito web. Ancora, si può costruire la propria visibilità utilizzando anche i social, YouTube e anche Reddit.

In buona sostanza, il consiglio da parte di Mueller è quello di evitare di concentrarsi in maniera troppo ossessiva solo sul ranking delle pagine e dei contenuti e del sito, ma di guardare alla propria presenza online in una maniera più aperta e che tenga conto anche del fatto che non tutti gli utenti fanno ricerche utilizzando Google.

Se per esempio i contenuti, i prodotti e i servizi che si offrono possono essere raccontati attraverso dei video, cominciare a costruire questo genere di contenuti e pubblicarli su YouTube e sugli altri social a base di video aiuta a creare attenzione negli utenti che poi, se vogliono saperne di più, si sposteranno in maniera organica verso il sito web e produrranno comunque traffico.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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