Perché bisogna fare attenzione alle penalizzazioni per contenuti duplicati sul proprio sito?
La risposta è semplice: una presenza costante di blocchi di testo ripetuti nelle pagine può portare a un rapido declassamento del posizionamento sulla SERP (la pagina dei risultati di Google).
Vediamo quali sono le tipologie di ripetizione in cui si può incappare, anche senza accorgersene e le strategie migliori per gestire al meglio il proprio content.
Le penalizzazioni per contenuti duplicati possono avere origine da diversi scenari, alcuni dei quali molto comuni. Se il tuo sito proprio non riesce ad aumentare il suo ranking, la risposta può essere in queste righe!
La tipologia più frequente riguarda i parametri URL, che possono venire indicizzati più volte anche se indirizzano alla stessa pagina (ad esempio, https://miosito.it e https://miosito.it/index.htm).
Altri motivi possono essere la presenza di pagine ottimizzate per la stampa, forum di discussione che creano per lo stesso contenuto versioni regolari e per i dispositivi mobile, pagine che fanno uso di ID di sessione ogni volta differenti (come le prenotazioni o i carrelli per l’acquisto online).
«Canonicalizzazione»: una parola un po’ complessa per descrivere un processo molto semplice ma indispensabile per una corretta procedura SEO, in modo da evitare le penalizzazioni per la duplicazione dei contenuti.
Si tratta cioè di comunicare a Google, quando non si può fare a meno di duplicare del contenuto per la stessa struttura del sito, quale pagina usare come “canonica”, e quindi come originaria.
Per farlo è sufficiente aggiungere, nella sezione <head> delle pagine ove è presente del contenuto non originale, un elemento <link> che contenga l’attributo rel="canonical"
e il riferimento alla pagina originale.
Il primo consiglio è, naturalmente, quello di evitare il più possibile di generare volontariamente contenuti duplicati, intervenendo sul testo per personalizzarlo e renderlo unico.
È comunque buona regola essere coerenti nel linking interno del sito: ad esempio è deleterio linkare da una parte https://www.miosito.it/page/, da un’altra https://www.miosito.it/page e dall’altra ancora https://www.miosito.it/page/index.htm. Molto meglio scegliere uno di questi – il più top-level possibile – e fare riferimento ogni volta solo ad esso.
Se abbiamo operato un cambiamento nella struttura del nostro sito, bisogna evitare che i motori di ricerca continuino a usare i vecchi URL: in questo caso si possono implementare i redirect 301 o reindirizzamenti permanenti.
Quando i tuoi testi vengono dati in licenza presso terzi e da loro riutilizzati, chiedi che usino il meta tag noindex per far sì che queste pagine non vengano indicizzate dai motori di ricerca, evitandoti così le penalizzazioni per contenuti duplicati.
Attenzione anche al testo che a volte viene incluso in fondo a tutte le pagine (copyright, diritti o informazioni varie, in gergo boilerplate): se è troppo lungo, meglio un link a una pagina specifica.
Infine, una buona pratica è quella di combinare più pagine simili in una sola, quando ampie porzioni di testo vengono riprese e duplicate ogni volta.
Già nel lontano 2016 Google dichiarò pubblicamente che non esistono penalizzazioni dirette per contenuto duplicato ma come accennato, se si ha contenuto duplicato sul proprio sito, si paga un prezzo in termini di posizionamento nei risultati di ricerca.
Prima di chiarire ulteriormente quanto spiegato da Google, descriviamo meglio quali sono le penalizzazioni conosciute.
Esistono due tipi di penalizzazioni inflitte da Google: manuale e algoritmica. La principale differenza tra le due sta nel fatto che nel caso di una penalità manuale, riceverai un messaggio direttamente nella Google Search Console. Il messaggio conterrà il motivo della penalizzazione e potrai agire per trovare un rimedio.
Nel caso delle penalizzazioni algoritmiche, dovrai capire quale penalizzazione ti ha colpito e cercare di trovare una soluzione, spesso alla cieca. Diamo un’occhiata.
In sostanza il contenuto duplicato non ti farà ricevere una penalizzazione diretta da Google ma ti impedirà di ottenere un buon posizionamento nei risultati delle ricerche. Quindi anche se Google non ti “bacchetterà”, questo non significa che non devi rimuovere o modificare il contenuto duplicato.
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Conclusione
Con questi consigli non avrai problemi nell’evitare al tuo sito penalizzazioni per contenuti duplicati.
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