Ogni volta che produci un contenuto da pubblicare all’interno del tuo sito WordPress hai da scegliere tra categorie e tag che rappresentano la tassonomia WordPress.
Tassonomia, in generale, è un termine che identifica semplicemente il sistema con cui vengono organizzati gli elementi di un gruppo.
Esiste per esempio la tassonomia del regno animale, quella del regno vegetale e anche la tassonomia completa di tutte le forme di vita esistenti sul pianeta. Attraverso la tassonomia si riuniscono elementi simili e si distinguono quelli diversi.
All’interno del tuo sito può esserci più o meno bisogno di una tassonomia complessa ma se pensi di poter utilizzare solo le categorie o solo i tag probabilmente stai perdendo anche un po’ di posizioni perché non stai sfruttando al massimo questi elementi di WordPress per la SEO. Anche se non sembra, infatti, la tassonomia dentro WordPress aiuta nell’esperienza generale degli utenti e anche a far lavorare meglio i bot di Google.
Per comprendere che cos’è la tassonomia abbiamo consultato il Codex di WordPress nella sua traduzione italiana. In apertura della spiegazione di che cosa sia la tassonomia ci viene ribadito che è “un modo per raggruppare le cose“. Dentro WordPress “una tassonomia è un meccanismo per raggruppare post (o collegamenti o tipi di post personalizzati).”
Significa quindi che ciò che c’è dentro la tassonomia serve ad organizzare i post e quindi i contenuti. Ci sono per WordPress due forme di tassonomia definite: categorie e tag. Le categorie sono quelle in cui di solito vengono suddivisi i contenuti. Se per esempio segui un sito di notizie potresti trovare categorie diverse in base all’argomento trattato.
La caratteristica principale è quella di essere grandi raccoglitori di contenuti. Per esempio questo articolo appartiene alla categoria delle News: significa che tutti i contenuti che appartengono alla stessa categoria sono in un certo senso notizie che hanno a che fare con il mondo di WordPress e del digital marketing. Dall’altra parte ci sono i tag. I tag, prosegue la spiegazione del codex, sono simili alle categorie ma si tratta di una tassonomia “un po’ più libera“. La differenza sostanziale tra tag e categoria è che le categorie vanno scelte a priori e attivate mentre i tag possono anche riguardare un solo contenuto ed essere improvvisati.
Lo spazio che nella pagina di creazione di un post è dato ai tag è infatti caratterizzato da un riquadro in cui puoi scrivere ciò che meglio rappresenta il contenuto. Tornando all’esempio, stai adesso leggendo un contenuto che ha come tag WordPress, il che significa che stiamo parlando di qualcosa che, nello specifico, riguarda la piattaforma. Un’altra differenza tra categorie e tag è che i tag vivono tutti sullo stesso livello: se per esempio oltre al tag WordPress scegliessimo SEO troveresti il contenuto sia tra i post che riguardano WordPress sia nell’elenco dei post che riguardano la SEO.
Se invece, oltre a scegliere la categoria News, scegliessimo un’altra categoria, la seconda categoria diventerebbe una categoria secondaria. Le categorie possono essere organizzate a loro volta in sottocategorie, per quei siti con moltissimi contenuti e in cui i tag possono non essere sufficienti per avere un po’ d’ordine. La presenza delle categorie e dei tag serve quindi a creare ordine all’interno dei contenuti. Tecnicamente non è necessario che tu utilizzi le categorie e i tag ma, come vedremo, hanno un ruolo importante anche per quello che riguarda la SEO.
La tassonomia è, come detto, importante per organizzare ciò che c’è sul tuo sito. E già questo può darci una prima idea di come influisce sulla SEO. La semplice organizzazione dei contenuti aiuta l’eventuale utente a navigare meglio sul tuo sito. Navigando meglio, lo stesso utente è più invogliato a rimanere nel sito perché trova informazioni interessanti facilmente.
Ma ci sono altri motivi per cui la tassonomia e la SEO funzionano insieme. Per esempio, anche attraverso la scelta di quello che utilizzi per le voci delle categorie e dei tag puoi sfruttare le parole chiave più in linea con ciò che offri. Evitando di aggiungere tag casuali e, anzi, inserendo nella tassonomia del tuo sito le parole chiave più importanti per te aumenti le possibilità di avere una buona performance nel SERP.
Un altro modo con cui le categorie e i tag aiutano a migliorare il ranking è evitando che pagine con contenuti molto simili finiscano con il competere e quindi con il cannibalizzarsi a vicenda. Se per esempio parliamo di WordPress in generale, tra i tag si possiamo aggiungere elementi specifici: plugin, temi, risorse. La categoria aiuta a trovare i contenuti simili mentre i tag aiuta a navigare tra quelli affini per sottotematica.
Un consiglio generale è quello di lavorare nella maniera più logica e chiara possibile, evitando i duplicati. Per esempio scegliendo una volta il singolare e una volta il plurale. Come per ciò che scrivi, se per esempio ti capita di utilizzare parole straniere scegli un modo in cui queste parole sono scritte e mantienilo in tutto il tuo sito e, nel caso ti serva, anche nei tag e nelle categorie.
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