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Come capire se il tuo sito “piace ai bot”: 5 segnali nascosti che i crawler non dicono mai

Published by
Elena Arrisico

Ci sono specifici segnali tecnici che i crawler prendono in considerazione e che possono influenzare il posizionamento del tuo sito.

La qualità di un sito non si misura soltanto dall’esperienza degli utenti, ma anche e soprattutto da come motori di ricerca e bot – i cosiddetti “crawler” – interpretano e valutano i contenuti Web di ogni singola pagina. Capire, quindi, se il nostro sito “piace” ai bot è di fondamentale importanza, così da ottenere un buon posizionamento su Google.

Un buon posizionamento, ovviamente, si traduce in visibilità per i contenuti e, quindi, traffico. Scopriamo, quindi, come capire se il tuo sito “piace ai bot” e quali sono i 5 segnali nascosti che i crawler non dicono mai.

I 5 segnali nascosti che rivelano se il tuo sito piace ai crawler (ma che nessuno ti dice)

Come detto, ci sono dei segnali nascosti che rivelano se il tuo sito piace ai crawler e che possono fare la differenza tra un sito ben indicizzato e uno che fatica a farsi trovare. Eccone alcuni.

I 5 segnali nascosti che rivelano se il tuo sito piace ai crawler – SOS-WP.it
  1. Struttura dei link interni: se i crawler faticano a navigare tra le pagine Web il sito, ovviamente, perde punti. Un sito che ha una buona struttura interna incrementa la forza SEO data dai collegamenti interni.
  2. Velocità di caricamento: un sito lento è, chiaramente, penalizzato. I bot, infatti, premiano le pagine che sono veloci a caricarsi su ogni dispositivo. I visitatori, inoltre, che restano a lungo sul sito danno un forte segnale, che indica contenuti interessanti e utili.
  3. Mobile friendly: Google usa, soprattutto, l’indicizzazione mobile. È necessario, quindi, che il sito sia ottimizzato per smartphone, così che venga maggiormente apprezzato dai bot.
  4. Qualità dei contenuti: contenuti pertinenti e di valore sono un punto di riferimento importante. Ovviamente, questo include l’ottimizzazione delle parole chiave, così che i crawler possano categorizzare in modo corretto il sito.
  5. Assenza di doppioni: forse, non tutti lo sanno, ma i crawler tendono a penalizzare i contenuti copiati o ripetuti. Questi, infatti, riducono il valore del sito e creano confusione.

Non dimenticare che i crawler di Google non giudicano soltanto la quantità di contenuti o la presenza di keyword, ma analizzano diversi altri aspetti come – appunto – la velocità, la struttura e altro. Il comportamento degli utenti è altrettanto indicativo: se gli utenti, ad esempio, riescono a trovare velocemente quello che cercano, i bot percepiranno un segnale positivo. I siti vanno, inoltre, aggiornati regolarmente. Per monitorare i segnali e non ignorarli – così da poter intervenire velocemente e in modo mirato – è possibile ricorrere a strumenti come Google Search Console, Google Analytics e simili. Un sito che piace ai bot, in poche parole, deve soddisfare le esigenze degli utenti e avere una buona struttura tecnica. Scopri anche i migliori strumenti Google per il tuo sito web e che cos’è un motore di ricerca e come funziona.

Elena Arrisico

Appassionata da sempre di scrittura, lingue, animali, musica, serie TV e film, mi divido tra questi e altri interessi, cercando di fare delle mie passioni un lavoro e continuo oggetto di studio. Lavoro da anni come web writer e web content editor per alcune testate giornalistiche online. Laptop e smartphone racchiudono il mio mondo, mentre scrivo e divoro musica e serie TV in inglese tra una tazza di tè bollente e una fetta di pizza a casa. Colori, foglie che cadono e gocce di pioggia rendono l’autunno la mia stagione preferita, la magia del Natale mi fa sentire ancora bambina e il mare calma i miei pensieri. Vegan per gli animali, amo infinitamente il mio black dog Rocco. Il tempo può anche passare, ma dentro resterò per sempre una teenager che va ai concerti dei suoi cantanti preferiti!

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