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Definizione di SERP: Cos’è la pagina dei risultati di ricerca

Published by
Valeria Poropat

Quando si parla di organizzare una strategia per la SEO si parla anche molto spesso della SERP e del modo in cui riuscire a trovarsi in alto all’interno della SERP.

Ma per avere una buona strategia forse è il caso di cominciare con quelle che sono le basi delle basi. Quello che vediamo oggi è quindi che cos’è la SERP, che cosa si nasconde sotto questo acronimo e come funziona.

Comprendere questi dettagli preliminari può aiutarti anche nel capire meglio quelli che sono i consigli che puoi ricevere, per esempio guardando alle nostre guide, su come salire e come piazzare nelle posizioni migliori i contenuti che produci.

Definizione di SERP, di che cosa parliamo?

Come per tante di quelle cose che si trovano online e che riguardano le attività online, anche il termine utilizzato comunemente di SERP è in realtà un acronimo. Questo significa che prima di passare a vedere altri dettagli cercheremo di capire che cosa significa SERP.

La SERP ti mostra i risultati della tua ricerca – sos-wp.it

L’acronimo di SERP indica l’espressione Search Engine Results Page. Tradotto in italiano sono le pagine dei risultati dei motori di ricerca. Si tratta quindi di qualcosa che potremmo quasi definire fisico e tangibile anche se con internet nulla è realmente fisico e tangibile. Chiarito il mistero della etichetta, vediamo alcune caratteristiche che, a prescindere dal motore di ricerca, si ritrovano in una SERP.

La prima cosa da sapere è che quello che viene mostrato all’interno della SERP è frutto del modo in cui il motore di ricerca funziona, le tipologie di contenuti cui da più risalto e anche eventuali contenuti per i quali sono state pagate delle sponsorizzazioni.

Questo significa che se per esempio esegui una ricerca con il motore di ricerca di Google e poi esegui la stessa ricerca con il motore di ricerca di Microsoft o altri motori di ricerca autonomi otterrai risultati diversi, in base a quelle che sono le sponsorizzazioni che i gestori di siti web hanno attivato con i motori di ricerca.

Quello che non cambia o che comunque non dovrebbe cambiare è il modo in cui i risultati vengono presentati: più in alto ci sono quelli più rilevanti, mescolati in maniera più o meno evidente ai contenuti sponsorizzati e quindi a pagamento, più si scende più vengono mostrati contenuti che o non hanno una attinenza totale con le parole di ricerca utilizzate dall’utente oppure sono considerate fonti con un valore minore.

La distinzione che si fa tra quei contenuti che ti vengono proposti perché sono sponsorizzati e quelli che il motore di ricerca in maniera più autonoma ritiene i migliori è la distinzione che si fa solitamente tra contenuti a pagamento e contenuti della cosiddetta ricerca organica. Alcune volte i contenuti coincidono altre volte no.

Che cos’è uno snippet di ricerca?

Un’altra caratteristica che hanno tutti i risultati è poi la costruzione degli snippet. Lo snippet è quello che l’utente fattivamente vede nella SERP: un titolo (che nasconde un link cliccabile), con un brandello di testo che dovrebbe essere pensato appositamente per raccontare cosa c’è dietro il link e il logo del sito su cui il contenuto si trova.

Gli snippet di ricerca per la parola SOS WP, con rich snippet – sos-wp.it

Se poi esegui alcune ricerche particolari puoi trovarti anche davanti ai rich snippet ovvero snippet in cui, oltre al link e al riassunto, si trovano altri dettagli. Per alcune tipologie di ricerche e con alcune tipologie di motori di ricerca puoi avere, per esempio, prezzo e valutazione dei prodotti legati a quello che stai cercando. Trovi perfino di site link, ovvero i link alle pagine più importanti di quel sito. Quindi, se lo snippet è più articolato rispetto alla struttura base, sei di fronte a un rich snippet.

I rich snippet sono generati a partire da particolari codici presenti in un sito web, i cosiddetti dati strutturati. Chi vuole mettere in evidenza il proprio sito web all’interno della SERP, quindi, può utilizzare questi codici per far apparire quei dettagli che, in qualche modo, catturano l’attenzione. In questo modo, pur non trovandosi nelle primissime posizioni, un utente è più invogliato a cliccare.

Posizionamento nella SERP: essere i primi significa vincere?

A prescindere dal motore di ricerca, quello che tutti vogliono fare è riuscire ad essere in alto nella SERP, perché, anche ad un livello inconscio quello che si trova in alto nella prima pagina è ritenuto di qualità superiore. Il modo in cui i motori di ricerca costruiscono le pagine dei risultati può variare. Quello che non varia è il fatto che devi riuscire a costruire dei contenuti che rispondono a delle domande che gli utenti hanno voglia di porre ai loro motori di ricerca preferiti.

A quella che è poi la competitività naturale tra risultati nella ricerca organica si aggiunge adesso la possibilità di utilizzare anche l’intelligenza artificiale, per esempio dentro Google le AI Overviews, per avere informazioni prese da fonti autorevoli e riassunte in un modo tale che non necessariamente porta a cliccare direttamente su un link (anche se i link sono comunque presenti).

La presenza dei riassunti fatti dall’intelligenza artificiale è un nuovo parametro che ovviamente è destinato con il tempo a modificare ulteriormente l’esperienza che sia gli utenti hanno quando fanno una ricerca sia i produttori di contenuti devono tenere in considerazione quando producono e pubblicano i loro contenuti.

Ecco cosa succede se chiediamo a Google e Brave cosa è la SERP – sos-wp.it

Come costruire contenuti che piacciano nella SERP?

Visto il modo in cui funzionano le SERP dei diversi motori di ricerca, potresti essere portato a pensare che a seconda del motore di ricerca che un utente utilizza rischi di essere in alto o in basso. Questo in effetti succede. Proprio perché i parametri che i diversi motori di ricerca utilizzano sono diversi così come è diverso il modo in cui le informazioni vengono presentate.

Ci sono comunque alcuni principi che ti aiutano a scalare le vette delle classifiche e a trovarti in alto nella SERP, a prescindere dal motore di ricerca. Quello che devi ricordare è che è importante scrivere contenuti che abbiano attinenza con ciò che gli utenti cercano. Non solo da un punto di vista di parole chiave ma anche da un punto di vista di informazioni ricercate.

Per avere per esempio più possibilità di trovarti in alto devi riuscire a creare dei contenuti che rispondano in maniera logica a una domanda precisa che un utente potrebbe porsi. Devi dimostrare di essere per quanto possibile un esperto di quello di cui parli e accompagnare il contenuto testuale con delle immagini che siano di qualità equivalente al testo.

Perché vale la pena ricordare che, tante volte, quello che gli utenti cercano non passa solo attraverso la parola scritta ma passa anche per esempio attraverso le immagini e i video. Un discorso a parte va fatto poi per quei contenuti destinati allo shopping. Per costruire risultati che funzionino nella SERP se vendi prodotti o servizi, devi tenere conto anche delle eventuali tab specifiche che riguardano lo shopping.

Un ultimo consiglio, se vuoi avere contenuti che raggiungono il tuo pubblico: devi essere il tuo pubblico. Quando costruisci un contenuto immagina di essere un utente che ricerca il tuo contenuto. Se riesci a metterti nella prospettiva di chi si trova dall’altra parte della SERP potrai dare a questo utente informazioni più utili rispetto alla concorrenza.

Ricorda poi che i contenuti di qualità devono accompagnarsi a un sito curato dal punto di vista della sicurezza e delle performance. Gli utenti tendono a premiare con le loro visite siti che sentono e vedono sono più sicuri e si caricano velocemente. Se ti trovi vittima di pogo sticking, ovvero di utenti che entrano e escono, i tuoi contenuti scenderanno lentamente nella SERP e nel dimenticatoio.

Attenzione poi al modo in cui i risultati possono potenzialmente essere filtrati all’interno dei motori di ricerca. Andando a guardare all’interno di Google Search, per esempio, è possibile aggiungere degli operatori per limitare la ricerca, escludere alcune parole e addirittura alcuni siti web. Una funzione simile, molto interessante, c’è anche all’interno di Brave Search in cui sono attivi i Goggles ovvero dei filtri che consentono di guardare ai risultati di Brave Search dal proprio punto di vista.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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