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Consigli WordPress

WordPress può funzionare come headless CMS?

Published by
Valeria Poropat

Quando si parla di CMS il primo che viene in mente per tanti è WordPress, in grado apparentemente di fare quasi qualunque cosa, ma può funzionare effettivamente anche come headless CMS?

La piattaforma WordPress festeggia i suoi 20 anni rimanendo sulla cresta dell’onda per quello che riguarda la costruzione di siti web e la gestione dei blog. Ma occorre guardare non solo al passato e al presente, entrambi gloriosi, di questa piattaforma ma anche al futuro. Soprattutto al futuro legato al modo in cui i contenuti sono fruiti ogni giorno dagli utenti che viaggiano in rete.

WordPress funziona come headless CMS? La risposta tecnica che devi leggere – sos-wp.it

Contenuti che sono, o meglio dovrebbero essere, disponibili per una vasta gamma di device e schermi che sono molto diversi da ciò che veniva utilizzato anche solo 10 anni fa. Un cambiamento nella fruizione dei contenuti che ha portato ad una lenta ma costante lotta tra fornitori di infrastrutture per far sì che questi contenuti arrivino agli utenti nel modo migliore possibile.

Ed è per questo che all’orizzonte, accanto ai tradizionali CMS, in cui rientra anche WordPress, hanno iniziato a emergere i sistemi headless. Ma data la diffusione di WordPress come sistema di gestione dei contenuti è chiaro che molti si domandano se proprio questa realtà storica e consolidata abbia in sé le capacità per lavorare anche con i nuovi sistemi che separano presentazione del contenuto e repository. La risposta potrebbe non piacerti.

Tutti i limiti di WordPress come headless CMS

La diffusione capillare di siti web di qualunque tipo, forma e dimensione costruiti a partire dall’architettura offerta da WordPress dimostra quanto questo modello sia stato e sia tuttora un modello di grande successo. In parte i numeri di WordPress si spiegano anche per la volontà di lavorare nell’ambito dell’open source. Eppure sembra essere arrivato il momento per WordPress di attraversare un altro grande cambiamento. Uno di quei cambiamenti da “nuota o affoga”, forse.

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Perché ora che i contenuti non sono più principalmente fruiti dagli utenti attraverso gli schermi a dimensione fissa dei computer ma si muovono tra tablet, smartphone e in alcuni casi anche Smart TV, chi costruisce siti web deve necessariamente tenere conto nel modo in cui gli utenti percepiscono il contenuto attraverso questi schermi così diversi. Innanzitutto in termini di velocità di caricamento.

Per quanto si voglia essere attenti, un CMS classico come WordPress avrà una velocità di caricamento dei contenuti diversa rispetto a un CMS pensato appositamente per gestire la velocità che ci si aspetta quando si ha a che fare con uno smartphone o un tablet. Una velocità che per esempio gli headless CMS riescono ad avere grazie all’utilizzo del cloud. Sei quindi condannato ad avere un sito lento oppure WordPress può fare qualcosa e lavorare come headless CMS?

Uno dei pilastri dei sistemi headless CMS è quello di funzionare attraverso gli API e WordPress tecnicamente ne ha uno: REST API. Ma anche l’API di WordPress, se messo sotto stress nel tentativo di trasformare il CMS in qualcosa di headless, mostra tutti i suoi limiti nel gestire, filtrare e presentare i contenuti. Di conseguenza cercare di far funzionare WordPress come un headless CMS significa dare in realtà alla struttura uno stress ulteriore per il quale non è pensato.

Tra gli altri problemi che si generano cercando di far funzionare WordPress come un headless CMS c’è quello che, nella sua struttura monolitica, WordPress semplicemente non riesce a gestire bene tutto ciò che comporta la moltiplicazione degli elementi. Anche semplicemente un sito multilingua produce allarmanti rallentamenti che hanno poi tutte le ricadute sul business che si possono immaginare.

La domanda va quindi posta: è forse arrivato per te è il momento di abbandonare WordPress e passare ai sistemi headless CMS costruiti appositamente? Una domanda che devi farti e fare a chi si occupa di gestire il tuo sito web per essere pronto non tanto all’oggi quanto al domani.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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