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Digital Services Act, come funzionerà la nuova legge sull’informazione voluta dall’UE

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Valentina Giungati

L’informazione in Europa è destinata a cambiare per sempre con il Digital Service Act che porterà una ridefinizione del quadro relativo.

Il Parlamento Europeo ha adottato due provvedimenti che interessano la questione digitale in modo nuovo, uno riguarda i mercati digitali e un altro i servizi digitali. Questo vuol dire che saranno investiti dal cambiamento tutti i servizi che ogni giorno impieghiamo.

Come cambia l’informazione in Europa (soswp)

I colossi del settore sono ora sotto l’occhio vigile e devono adottare tutte le strategie e le modifiche del caso per poter migliorare il rapporto con gli utenti in termini di chiarezza e trasparenza. Parliamo di Amazon, Google, Facebook e gli altri shop online, le piattaforme e i social network più utilizzati.

Digital Service Act: che cosa accadrà

Il problema è nato dall’esigenza di creare un principio comune, uguale per tutti, che determinasse un miglioramento ma anche una linea guida. Sappiamo quanto queste big abbiano cambiato il mondo, anche nel modo di approcciare a cose della vita comune, esercitando un vero e proprio controllo.

Nuova legge in Europa per l’informazione (soswp)

La nuova normativa va a tutela del cittadino, sono infatti oltre 10 mila le piattaforme attive solo in EU per non contare tutte quelle del mercato estero che operano anche in Europa. Con il Digital Service Act si pongono nuove regole che tutti dovranno seguire, una normativa che tiene conto di quello che siamo oggi e anche della direzione in cui sta andando l’informazione. La legge quindi ha il compito di rendere il web e i servizi digitali più sicuri, gli utenti avranno maggiori informazioni, saranno più chiare e relative al contenuto per non generare confusione e soprattutto non spingere le persone a pensare cose che non sono reali.

Una buona fetta del lavoro riguarda i dati sensibili ma anche le minoranze, la protezione dai soggetti pericolosi. Ci saranno tanti temi da affrontare dalla salute alla politica per un quadro che impedirà a tutti, soprattutto ai giganti della tecnologia, di beneficiare di un vuoto normativo in materia che può essere pericoloso per l’utente finale.

Maggiori regole e maggiori diritti con un regolamento applicato in tutta Europa e sanzioni previste per le aziende che non le rispettano, questo vale per tutti anche per i motori di ricerca. Le piattaforme BIG sono già state valutate ad aprile del 2023 quindi l’Europa sa cosa aspettarsi e quali modifiche andranno fatte a breve. Questa legge cambia per sempre le prospettive sul mondo digitale, apre nuovi scenari e anche una migliore condivisione per i Paesi europei che potranno vantare linee guida comuni.

Valentina Giungati

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