Una parte fondamentale dell’esperienza di WordPress è il suo essere open source che si riflette anche in tutti quegli eventi chiamati genericamente WordCamp che Matt Mullenweg ha deciso di elogiare pubblicamente.
Un WordCamp si è tra l’altro appena svolto nello Stato del Maryland con moltissimi che hanno partecipato in presenza e tanti altri che hanno seguito l’evento online.
Quello del 2023 nel Maryland è stato il WordCamp del grande ritorno dopo il brutto stop del periodo del Covid. Ma non si tratta di eventi pubblicitari. E a sottolineare l’importanza, soprattutto per la comunità, degli eventi come i WordCamp, nella loro versione americana ma anche nella loro versione europea, è proprio Matt Mullenweg in un post sul suo blog ufficiale dal titolo inequivocabile: I love WordCamps!
In questo post sul suo blog, Matt Mullenweg ripercorre un po’ la storia e anche la genesi del nome scelto per questi eventi. Un nome ispirato al lavoro di un’altra personalità molto importante e molto famosa nell’ambito dell’informatica e che a sua volta ha dato una spinta importante anche proprio al concetto di open source.
L’idea di una conferenza che ruoti intorno a un servizio che in buona sostanza è totalmente gratuito sembra una follia. Siamo infatti abituati a vedere conferenze che si svolgono per promuovere di solito, sottotraccia, prodotti a pagamento. Magari prodotti e servizi di altissima qualità ma sempre a pagamento. E in questo la filosofia di WordPress rimane diversa. Perché quello che viene promosso negli eventi WordCamp è e rimane comunque accessibile in formato gratuito e open source.
Ma come sono arrivati gli organizzatori ad avere eventi sparsi in tutto il mondo e che coprono in pratica tutte le stagioni? Sul suo blog ufficiale, Matt Mullenweg racconta così come è arrivato a organizzare a San Francisco intorno al 2005 il suo primo WordCamp. Il primo evento organizzato da Mullenweg si chiamava BarCamp ed era proprio la risposta al FooCamp organizzato da Tim o’Reilly. Dopo l’esperimento, molto fatto in casa, del primo BarCamp si passò al concetto dei WordCamp un po’ più simili a quelli che si sperimentano adesso, mescolando l’idea dell’apertura a tutti, così scrive Matt Mullenweg, che derivava dall’esperienza Bar e l’idea che le conferenze le facessero le persone che partecipavano come accadeva invece negli eventi Foo.
Avanti veloce veloce e il WordCamp San Francesco si trasformò nel WordCamp US e da allora si è sparso in tutto il globo. Come sottolineato dallo stesso Matt Mullenweg uno dei punti di forza dei WordCamp organizzati da WordPress è che mettono nella stessa stanza persone appartenenti a background diversi e che queste persone si riuniscono perché “amano fare quello che permette alle persone di fare qualcosa” e tra queste persone si trovano allo stesso tempo “i CEO di compagnie da centinaia di milioni di dollari spalla spalla con i tecnoanarchici“. La dimostrazione che un progetto che funziona è un progetto che mette insieme le persone a prescindere da quello che è il loro background e da quello che fanno nella vita di tutti i giorni.
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