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Google ha sospeso in massa centinaia di Profili Attività

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Valeria Poropat

Deve essere successo qualcosa. Non si spiega altrimenti il fatto che a moltissimi possessori di Profili Attività su Google stiano arrivando email che ne segnalano la sospensione.

Le categorie in cui si trovano i profili sono variabili. Quello che non varia è il risultato e soprattutto le ripercussioni sui business locali che in questo modo non possono più raggiungere il loro pubblico potenziale.

Attraverso anche solo la versione italiana del forum dedicato a chi usa Google per il proprio business proviamo a trovare qualche logica dietro la sospensione di massa.

Aiuto, perché Google sospende i Profili Attività?

I messaggi che si stanno moltiplicando nel forum di Google Business hanno tutti più o meno lo stesso messaggio di partenza. Improvvisamente si riceve una email che comunica che il profilo è stato sospeso. E il messaggio si limita il più delle volte a dire che la sospensione è frutto di una “violazione delle norme“.

Profili Attività chiusi, una anomalia estesa – sos-wp.it

Ma quale sia la norma che è stata effettivamente infranta non viene mai specificato. In altri casi si parla di contenuti ingannevoli. Ma anche qui non c’è poi nessuna spiegazione specifica su quali siano i contenuti e quale possa essere la soluzione.

In alcune situazioni gli utenti che si trovano nei guai dichiarano di possedere da anni il profilo attività che ora improvvisamente è diventato irregolare. L’unico consiglio che viene dato da chi decide di rispondere a questi allarmi è di tentare con il ricorso.

Ma quali potrebbero essere, in generale, i motivi per cui un profilo viene sospeso?

Le violazioni più frequenti sono quelle che riguardano un utilizzo non corretto dei Profili Attività. I Profili Attività, infatti, sono pensati per quelle realtà che hanno un indirizzo fisico e una sede. Sono destinati solo alle attività che quindi si svolgono in presenza.

Non è possibile aprire un Profilo Attività se si svolge il proprio lavoro solo in modalità online. Questo dettaglio, importantissimo, emerge anche da quella che è la procedura che si deve eseguire per fare ricorso e chiedere la riattivazione e che passa anche per la creazione di un video che dimostri che l’attività esiste realmente e che ha una sede.

Nel video deve poi apparire chiaramente il nome dell’attività, che deve rispondere a quello che è stato registrato. Esistono poi alcune categorie che, anche se esistono realmente, comunque non possono avere dei Profili Attività. Tra questi le case vacanze, che non sono registrate come alberghi.

In attesa dunque di sapere se da parte di Google ci sarà una qualche dichiarazione ufficiale su questo ban massiccio, l’unica cosa che puoi fare se sei tra i Profili Attività che sono stati sospesi è tentare di fare ricorso, controllando però in maniera preventiva se il profilo rispetta tutti i dettami stabiliti dalla piattaforma.

Anche perché, e vale la pena ricordarlo, la sospensione può non arrivare immediatamente dopo l’apertura ma anche a distanza di molto tempo dalla sua creazione. E c’è poi anche il problema, una questione non da sottovalutare, che in realtà si possono avere modifiche al proprio profilo fatte da altri utenti.

Difficile che in questo caso di sospensione di massa si tratti di qualcuno che si è divertito a riscrivere i dettagli di intere categorie di profili ma, per alcuni casi singoli, potrebbe esserci una attività da parte di un altro essere umano.

Cosa fare se c’è lo zampino di un altro essere umano?

Se la sospensione del tuo Profilo Attività non rientra in questa anomalia generale ma ti sei reso conto che qualcuno potrebbe aver modificato i dettagli della tua scheda business, perché per esempio hai ricevuto da parte di Google una email che ti notifica che c’è stato un cambio relativo ad alcuni dati, quello che assolutamente devi fare è controllare che cosa è stato modificato.

Cattive recensioni? Usale a tuo vantaggio – sos-wp.it

Se le modifiche non sono in linea con quella che è la realtà, devi provvedere a rettificare la situazione. Anche perché, nel caso in cui Google dovesse confrontare quello che c’è sul tuo profilo con quello che risulta online della tua attività e dovesse trovare che i dettagli non coincidono potresti poi trovarti con una sospensione.

Un altro dettaglio che va tenuto d’occhio sono le recensioni. Google permette a tutti di lasciare una recensione che riguardi le attività con cui si ha avuto a che fare. Ma a volte può capitare che le persone si divertono malignamente a lasciare recensioni false o eccessivamente negative. Un primo modo per affrontare queste situazioni è quello di rispondere alle recensioni, anche se sono false.

Gli utenti che legittimamente sono interessati a quello che fai avranno modo così di leggere come ti comporti quando qualcuno lascia una (vera o finta che sia) interazione non positiva che parla della tua attività di business. Perché è facile rispondere quando ci vengono fatti i complimenti. Più difficile e complesso è riuscire ad argomentare quando si viene criticati.

Ma, e sarà capitato anche a te, quando si fa anche solo semplicemente shopping online la prima cosa che si guarda sono le recensioni negative, per capire quali potrebbero essere i problemi legati al prodotto o al servizio che si sta per acquistare.

Una buona gestione dei commenti negativi è quindi più importante che non avere solo recensioni positive. Se poi ti accorgi che la recensione è del tutto falsa puoi segnalarla alla piattaforma. Non è detto che la recensione venga immediatamente eliminata e potrebbe essere necessario passare anche per il tool interno a Google Business in cui si gestiscono le recensioni.

Se poi, per qualche motivo, nonostante la recensione sia palesemente falsa non viene eliminata (e può capitare) trattala come una recensione negativa: rispondi con gentilezza e cerca di demolire l’impressione negativa che potrebbe lasciare.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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