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L’intelligenza artificiale ci parlerà sempre di più, ma siamo pronti?

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Valeria Poropat

Le intelligenze artificiali al servizio della conversazione con l’essere umano si stanno diffondendo e proprio l’intelligenza artificiale sta imparando non solo a riconoscere le frasi da una sequenza di parole messe una dietro l’altra ma anche a comprendere che cosa c’è dietro. Un passaggio ulteriore di cui gli utenti finali devono essere a conoscenza.

Se hai mai provato ad avviare anche solo la versione gratuita di ChatGPT oppure apri Bing con l’intelligenza artificiale dentro ti sei trovato nelle condizioni di parlare in linguaggio naturale con un modello linguistico. Ma di certo né Bing né ChatGPT, che non sono in grado di ascoltare ma solo di leggere, potrebbero capire se quello che stai dicendo è frutto dello stress o magari della volontà di essere simpatico.

L’intelligenza artificiale ci parla e ci ascolta – sos-wp.it

Esistono però altri modelli di intelligenza artificiale che danno vita a prodotti che invece fanno dell’interazione vocale il loro nucleo. E in questo caso diventa importante non solo capire cosa l’utente umano dice ma anche come l’utente umano parla per interpretare, un po’ come succede tra esseri umani, le sottili trame della coscienza.

Questi servizi possono essere impiegati a loro volta per migliorare la vita quotidiana, rendere diverse attività più economiche e in generale fornire in maniera rapida risposte adeguate. Dove rischiamo quindi di trovarci a parlare con una intelligenza artificiale sperando che, come nel film di Kubrick e nella parodia fatta dai Simpson, questa intelligenza artificiale non cerchi poi di ucciderci?

L’intelligenza artificiale conversazionale, parlare con il nulla

I sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT che sono in grado di riconoscere il linguaggio naturale e di rispondere, per lo più, in modo corretto sono la nuova frontiera anche di molti servizi quali per esempio gli assistenti che stanno diventando sempre più diffusi sui siti di e-commerce. Ti sarà probabilmente capitato di cliccare su un link in cerca di un prodotto e di sentire, nel momento in cui la pagina si è caricata, un suono e non sapere da dove questo suono provenga.

Parlare con una intelligenza artificiale diventerà la norma? – sos-wp.it

È molto probabile che guardando la schermata da qualche parte in un angolino troverai un simbolo a forma di nuvoletta o di campanella che indica la presenza di un assistente. Ma dietro quell’assistente c’è un essere umano o un intelligenza artificiale conversazionale? E saresti in grado di distinguere tra le due? Visti i passi avanti del campo diventerà sempre più complicato e con gli ulteriori progressi che per esempio si stanno avendo nella sintetizzazione vocale il riconoscere quando parleremo con un altro essere umano o con una intelligenza artificiale diventerà probabilmente una skill da sviluppare, come quando abbiamo imparato a chiedere a Google le cose in un linguaggio che Google comprende.

Soprattutto perché l’idea di poter parlare con gli oggetti e avere da loro risposte è quanto mai affascinante e soprattutto potrebbe portare a un miglioramento della produttività generale e delle condizioni di vita domestiche. Tra i vari campi di applicazione ci sono per esempio l’automazione e la domotica, la traduzione e l’apprendimento di nuove lingue, dato che con la possibilità di poter parlare con un tutor sempre disponibile si può fare esercizio come con un altro essere umano, e poi soprattutto l’intelligenza artificiale conversazionale potrebbe aiutare a organizzare meglio il lavoro con una riduzione dei costi e dei tempi morti.

Ovviamente la prospettiva di parlare con l’intelligenza artificiale deve andare di pari passo con la consapevolezza che in qualche modo va addestrato il pubblico a riconoscere quando si sta parlando con una intelligenza artificiale e allo stesso tempo vanno incoraggiati, se non costretti, i fornitori di questi servizi a scrivere a chiare lettere che chi sta rispondendo non è un essere umano ma un chatbot altamente specializzato.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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