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Matt Mullenweg fa chiarezza sul futuro di Tumblr

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Valeria Poropat

Per chi pensasse che il mondo della condivisione comincia e finisce con i social che fanno capo a Meta o con il loro più acerrimo nemico ovvero TikTok esiste qualcosa che si chiama Tumblr e che a quanto pare esisterà ancora.

Prima che Instagram e Facebook monopolizzassero l’attenzione dell’utente medio mondiale, c’erano una pressoché infinita varietà di luoghi in cui utenti di vario tipo si scambiavano informazioni varie e variegate. Per una parte di questi utenti il luogo di riferimento erano le bacheche di Tumblr.

Cosa ne farà Automattic di Tumblr dopo aver provato a farne un nuovo Twitter? – sos-wp.it

Un luogo in cui caricare e condividere testi e immagini, riproporre qualcosa fatto da qualcun altro e guadagnarsi un proprio piccolo o grande seguito. Ma il numero degli utenti che ora utilizzano questa piattaforma è sceso progressivamente al punto tale che non si trova neanche nella classifica dei primi 10 social del mondo che ha, neanche a dirlo, in testa Facebook seguita a ruota da WhatsApp. Nel 2022 c’era stato un ritorno con un numero che era finalmente tornato positivo ma non abbastanza a quanto pare. Per questo motivo si era tenuta una riunione interna con un memo dello stesso Matt Mullenberg, che all’interno di Automattic gestisce Tumblr. E quel memo è in qualche modo arrivato online dove tutti hanno iniziato a leggerlo e dove tanti hanno iniziato a spaventarsi di quello che poteva nascondere.

Meglio aver amato e perso che non aver amato affatto

Il post privato reso pubblico, spiega Mullenweg sul suo blog all’interno di Tumblr stesso, era stato distribuito lo scorso 5 ottobre e dopo poco era scappato ed era finito in mano ad alcuni colleghi giornalisti. Il messaggio del cofondatore di WordPress è quanto mai aperto e chiaro, qualcosa di difficile da trovare quando si parla di società così grandi e va apprezzato innanzitutto per questo motivo. Nel post si chiarisce che, nonostante l’impegno di un gruppo nutrito di persone che si sono occupate di Tumblr a partire dal 2019, quando la società è stata acquisita da Automattic, non si è raggiunto il risultato che si voleva.

Tumblr, il social che resiste cambia team? – sos-wp.it

Per questo motivo a chi si occupa della piattaforma di blog viene richiesto di scegliere tre altre possibili destinazioni all’interno della stessa società. A differenza infatti di quello che magari può capitare in altre grandi realtà, a quanto pare Automattic non ha intenzione di lasciare indietro nessuno né di mandare a spasso persone che hanno lavorato anche se senza arrivare ai risultati che ci si era prefissati. Leggendo tra le righe, e soprattutto leggendo i commenti lasciati dallo stesso Mullenweg nei vari paragrafi del messaggio che è circolato, si chiarisce come non sia stata colpa di nessuno di quelli che hanno lavorato a Tumblr ma che semplicemente la società a quanto pare lavorava su cose che non erano quelle su cui avrebbe dovuto concentrare gli sforzi e che adesso quindi cambierà il focus e il tipo di sforzo umano ed economico.

C’è ancora una community

A quanto pare , anche se Tumblr ha perso in parte il proprio smalto, e tanti dei commenti sotto il post di Mullenweg imputano alla eccessiva volontà di assomigliare a Twitter questa perdita, molti lo ritengono il social migliore al momento in circolazione che non avrebbe proprio dovuto cercare di rincorrere il format di altri spazi. Visto dall’esterno, e soprattutto visti i risultati, è facile adesso parlare di quanto sia stato un errore cercare di ricopiare alcuni aspetti di Instagram e alcuni aspetti di Twitter provando a creare un ibrido dei due sistemi.

Del resto non si può rimproverare una società perché cerca di andare lì dove vanno le altre società che sembrano avere performance migliori. Ma è probabile che, come per WordPress, Tumblr e il team che di lui si è occupato avrebbero fatto di gran lunga meglio a concentrarsi sulla propria community e a cercare di attirare nuovi utenti senza scimmiottare nessuno, aspettando il proprio pubblico. Anche perché, ed è di nuovo qualcosa che emerge dai commenti, molti sono disposti a (ri)cominciare a pagare l’iscrizione per il servizio senza pubblicità. A riprova di quanto ci sia ancora spazio di manovra. Semplicemente in una direzione diversa da quella che forse dentro Automattic si pensava si dovesse prendere.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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