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Le nuove regole di Google per le newsletter entrano in vigore, cosa devi sapere

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Valeria Poropat

Il mese di febbraio non sarà soltanto particolare perché il 2024 ha febbraio bisestile né tantomeno perché torna il mese dedicato agli innamorati ma perché se una delle strategie che adotti per il tuo marketing sono le newsletter dovrai necessariamente controllare di essere in linea con le nuove regole di Google.

L’idea che nelle caselle di posta possa arrivare qualunque cosa sta ormai tramontando. La grande G aveva annunciato il 3 ottobre dell’anno scorso la volontà, a partire proprio dal 2024, di rendere le caselle di posta Gmail un luogo un po’ più sicuro, ordinato e soprattutto al riparo dallo spam.

Google combatte la pubblicità indesiderata nella casella di posta – sos-wp.it

E proprio per questo motivo, per ridurre la quantità di spam e di email non verificate, stanno per entrare in vigore le nuove regole per tutti coloro i quali inviano messaggi in blocco a destinatari che possiedono una casella di posta Gmail. Nel post di ottobre questo genere di mittenti viene chiamato “bulk sender“, il che nella pratica identifica non soltanto chi cerca di attirare nella propria rete truffaldina utenti ignari ma anche chiunque possieda una newsletter che raggiunge un buon numero di utenti. Rivediamo insieme quindi quali sono le regole e come prepararsi per essere in linea con quanto richiesto da Google e continuare così ad utilizzare le newsletter per l’ottimo strumento di marketing che rappresentano.

Le newsletter che arrivano a Gmail devono essere verificate

Come ricordato nel post sul blog The Keyword di ottobre, si legge che in pratica la necessità di avere sistemi di controllo e di verifica dei mittenti delle email in blocco ha lo scopo di ridurre lo spam e i messaggi pericolosi. Vale la pena ricordare, infatti, che molte delle truffe informatiche che viaggiano attraverso le caselle di posta lo fanno utilizzando fantomatici indirizzi che assomigliano a quelli di servizi reali. Richiedendo una verifica del mittente, le truffe si riducono perché non c’è più modo di avere davvero un indirizzo che possa passare inosservato.

Il lavoro di Google in questo senso per gli utenti Gmail è iniziato nel 2022 ,quando sono stati introdotti i primi requisiti ma, prosegue il post sul blog, c’è altro lavoro da fare. E questo lavoro inizierà a febbraio. Ma quali sono i tre requisiti che Google vuole per i messaggi che arrivano nelle caselle Gmail? Innanzitutto i mittenti di molte email contemporaneamente (Google indica come soglia le 5 mila mail al giorno), quindi di nuovo chi gestisce una newsletter per esempio, dovrà autenticare i messaggi. L’autenticazione avviene attraverso la configurazione del sistema DKIM, la firma digitale ai messaggi che escono da un server di posta.

La tua newsletter è uno strumento potente, mantienila utile e rilevante – sos-wp.it

Implementare il sistema DKIM aiuta i server che ricevono i messaggi a stabilire se la mail è frutto dell’account che viene indicato o se non si tratta di un tentativo di spoofing o di spam. Avere attivo il sistema DKIM aiuta anche ad evitare i falsi positivi ovvero quei casi in cui i messaggi legittimi finiscono nello spam. Il secondo requisito è quello di permettere a chi eventualmente si è iscritto e quindi ha manifestato la volontà di ricevere messaggi l’altrettanto facile possibilità di cancellarsi. Per i destinatari Gmail deve essere quindi reso possibile disiscriversi con un unico click e le richieste devono essere esaudite entro due giorni.

È chiaro che implementare questo sistema permette anche a chi non ha Gmail di usufruire degli stessi diritti di recesso e disiscrizione. Il terzo parametro è quello di assicurarsi che, in qualità di mittente, si stiano inviando messaggi che il destinatario intende effettivamente ricevere e leggere. Il che significa che dovrai imparare quando è il caso di inviare un’email e quando meglio aspettare, perché ti verrà indicata una soglia oltre la quale potresti finire nel cassetto dello spam.

Perché curare una newsletter?

Sul nostro sito abbiamo già trattato nel dettaglio tutto quello che devi sapere riguardo le newsletter Ma, dato che si tratta di qualcosa che va eventualmente curato di più alla luce di quello che Google sta per fare, ti ricordiamo qui a grandi linee come e perché dovresti avere una newsletter e anche quali sono i tool migliori per organizzare questa strategia di marketing.

Premesso che potresti cominciare con un foglio di calcolo, di certo questo sistema fai da te rischia di sfuggirti di mano. Ed è per questo che forse è il caso di fare affidamento su servizi creati appositamente. Tra i migliori ci sono GetResponse e ActiveCampaign. Ma perché dovresti prenderti la briga di attivare questi servizi e pagarne l’abbonamento?

Con un servizio accessorio puoi non soltanto organizzare nel tempo l’invio delle newsletter per comunicare con i tuoi utenti senza stress ma anche controllare quello che succede nel momento in cui chi si è iscritto alla newsletter apre il messaggio. Devi infatti immaginare la newsletter come una sorta di propaggine del tuo sito web. Esattamente come avviene nel momento in cui un utente arriva sul tuo sito, è importante che ciò che trova sia interessante al punto tale da convincerlo a cliccare dove tu vuoi che lui clicchi. Creare una CTA che funziona attraverso un messaggio via mail è un ottimo modo per portare utenti sul tuo sito web, che dovrebbe essere comunque la destinazione finale di almeno parte di ciò che invii.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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