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Ecco come e perché dovresti ottimizzare il tuo sito WordPress per la Voice Search

Published by
Valeria Poropat

La Voice Search è ancora una tipologia di rapporto che gli utenti hanno con i device tecnologici piuttosto di nicchia.

Siamo abituati più a scrivere che non a parlare con lo smartphone o con il PC ma basta guardare alla diffusione sempre più massiccia di oggetti come Alexa oppure Google Nest, come pure i telecomandi per controllare la TV satellitare con pulsante che attiva il microfono, per comprendere come lentamente il numero di persone che parleranno per avere risposte invece che scrivere per ottenere lo stesso risultato aumenterà.

Semplicemente perché è più facile esprimere un pensiero così come viene, facendo affidamento sulla capacità dell’ascoltatore, che non cercare di mettere in fila quella stessa idea con una stringa di termini che possa generare lo stesso risultato. In questo probabilmente un’altra spinta grossa arriverà dal miglioramento delle intelligenze artificiali che animano gli stessi assistenti.

Ma nel frattempo, per prepararci al cambiamento che arriva, vediamo come puoi lavorare sul tuo sito WordPress perché sia adatto anche a chi utilizza la Voice Search anziché andare su Google e cercare di parlare la lingua del motore di ricerca.

Nest, Alexa, Siri, assistenti: tutti pronti. E il tuo sito? – sos-wp.it

La lingua della Voice Search

Da quando sono nati i motori di ricerca, ci siamo tutti auto addestrati a scrivere in modo tale che l’algoritmo capisse bene quello che volevamo e ci restituisse risultati inerenti alla ricerca lanciata. Con la introduzione della possibilità di fare Voice Search, non abbiamo più la necessità di ridurre alle sole parole chiave la nostra ricerca.

Con un termine un po’ più tecnico potremmo dire che la Voice Search rispetto alla ricerca tradizionale è più conversazionale. Ma questo significa anche che non lavora più semplicemente con una stringa di parole chiave ma con una intera frase in cui deve essere poi l’intelligenza costruita per gestire il motore di ricerca capace di estrapolare la domanda e fornire la risposta. Ma per fornire la risposta deve trovare contenuti che siano strutturati proprio in modo per risultare adeguati a ciò che viene richiesto. Il che significa cambiare in parte la tua strategia SEO.

Una questione di keyword

Cambiare la SEO.

Sembra un anatema. Ma è fattibile e soprattutto si tratta di un cambiamento che puoi implementare nel tempo, scegliendo alcuni ambiti con cui sperimentare. Trasformare la SEO perché stuzzichi nel modo giusto l’algoritmo che si innesca quando gli utenti fanno Voice Search significa innanzitutto costruire dei contenuti che non ruotino più intorno a keyword composte da una o due parole.

Proprio per accogliere l’idea che un utente chieda qualcosa all’algoritmo e al suo motore di ricerca esattamente come lo chiederebbe ad un essere umano, devi avere keyword long tail costruite nel modo più simile possibile alla richiesta che immagini il tuo contenuto possa soddisfare. Come accennavamo, non è necessario che tutti i tuoi contenuti rispondano alla domanda di un utente che non ha voglia di scrivere sulla tastiera.

Avere però una parte dei tuoi contenuti nella cui strategia SEO hai inserito anche l’idea della Voice Search può aiutarti a raggiungere più utenti. Sempre per costruire delle keyword lunghe e che funzionano, tieni conto che anche se la ricerca avviene senza toccare una tastiera, la risposta potrebbe essere mostrata su uno schermo.

Nel caso di una ricerca effettuata, per esempio, con lo smartphone l’utente si aspetta che l’assistente di Google oppure Siri parlino ma mostrino anche qualcosa che viene da internet. Se hai preso come target una keyword long tail che ha attirato l’attenzione dell’assistente vocale dell’algoritmo di ricerca, assicurati anche che la risposta, nella quantità più breve di parole possibili, alla domanda sia all’interno di una frase, possibilmente nella parte alta del testo.

Perché non dobbiamo dimenticare che se qualcuno fa una ricerca vocale è perché ha in mente qualcosa che non ha tempo di trasformare in testo e per questo motivo vuole una risposta solo a quella domanda. Non un panegirico. Un esempio, per cominciare a costruire contenuti che vadano bene per la Voice Search, è quello di pensare a una pagina FAQ in cui rispondi alle domande più frequenti che gli utenti della tua nicchia potrebbero porsi o volerti porre.

A chi parli?

La Voice Search è in crescita e puoi usarla a tuo vantaggio – sos-wp.it

Quando si parla di utenti che utilizzano la Voice Search per le loro ricerche si parla di un trend in crescita. Per comprendere di che tipo di crescita si parla abbiamo raccolto online alcune statistiche. Come riportato per esempio da yaguara.co su dati Statista, nel 2023 la fetta di mercato del riconoscimento vocale valeva 6.80 miliardi di dollari e quest’anno è proiettata verso 8.53 miliardi di dollari per sfondare quota 10 miliardi appena l’anno prossimo.

E questo si riflette anche nel numero di utenti che utilizzano questa funzione. Nel 2023 sono stati 125.2 milioni, riporta ancora yaguara.co, e più del 50% degli adulti utilizza ogni giorno almeno una volta la Voice Search. Ogni mese vengono lanciate oltre un miliardo di ricerche vocali e più del 25% degli utenti fa questo genere di ricerca attraverso il cellulare.

Il che ci dice che dovresti pensare non solo ad ottimizzare il tuo sito WordPress perché funzioni bene con la Voice Search ma anche perché funzioni bene nel momento in cui l’utente sperimenta i tuoi contenuti attraverso lo schermo di un tablet o di uno smartphone piuttosto che da un computer tradizionale. Altre statistiche importanti, che riprendiamo sempre da yaguara.co, sono quelle che riguardano che cosa viene chiesto con la Voice Search.

Si tratta di statistiche che riguardano gli Stati Uniti ma sono facilmente immaginabili come più o meno uguali in tutto il mondo. Quello che a quanto pare viene chiesto più spesso in assoluto sono le previsioni del tempo e domande relative alla musica. Due ricerche che, probabilmente, sono esplose grazie alla diffusione proprio degli assistenti vocali nelle case a cui si può chiedere di mettere una canzone senza doverla cercare e a cui domandare se è il caso o meno di portare l’ombrello oppure di avere in borsa gli occhiali da sole.

Tra le tipologie di ricerche più gettonate ci sono anche quelle che riguardano prodotti specifici, come per esempio consegne di cibo, indirizzi di hotel e la presenza di medici o bar. Siamo quindi di fronte ad una vasta gamma di bisogni che la Voice Search soddisfa senza che si tocchi un device. Come l’abitudine di non portare più l’orologio perché tanto abbiamo lo smartphone con cui guardare che ora è, l’utilizzo della Voice Search oltre questi settori che hanno risposte specifiche è di certo destinato a crescere. Avere un sito web pronto significa avere un sito web che può spiccare rispetto alla concorrenza.

Un lavoro a tutto tondo

Avere contenuti strutturati intorno a keyword lunghe e conversazionali è un primo importante passo perché il tuo sito sia più gradevole per chi fa ricerca utilizzando la Voice Search. Ma in base a quello che abbiamo visto finora, ci sono alcuni altri elementi che devi mettere nella tua lista delle cose da fare se vuoi portare avanti l’idea della ottimizzazione per la ricerca vocale.

La Voice Search influenza la SEO ma cambiare i contenuti non è una impresa impossibile – sos.wp.it

Abbiamo visto che, per esempio, occorre avere siti che funzionino bene su mobile. Ciò significa che nel momento in cui costruisci il tuo sito WordPress devi sperimentarlo in lungo e in largo e fare prove di ogni tipo sulla versione mobile del tuo sito. Un layout responsive che si ristruttura in un millisecondo in base all’aspect ratio dello schermo su cui viene lanciato aiuta l’utente. Come pure aiuta l’utente un sito web che carica rapidamente.

Anche perché, secondo uno studio condotto da Portent, la velocità con cui carica un sito web influisce sul tasso di conversione di quel sito web stesso. Questo potrebbe a sua volta innescare anche una sorta di scelta sui contenuti che l’assistente vocale utilizzato dall’utente per la sua ricerca mostra oppure tralascia. Se il tuo sito web non si carica abbastanza rapidamente l’algoritmo addestrato a rispondere andrà altrove.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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