L’apertura di un sito e-commerce al giorno d’oggi è una prerogativa di molte attività, ma non solo: cosa sapere prima di aprirne uno
Fin dal lontano 1994, l’anno in cui è nato il primo sito e-commerce, questo nuovo metodo di lavoro si è diffuso a macchia d’olio, raggiungendo qualsiasi località del mondo. Chiaramente, come spesso accade, quando nasce un nuovo settore, il vecchio si estingue lentamente, lasciando il posto all’innovazione.
Gli acquisti online hanno rivoluzionato il mondo e, al contempo, hanno creato un giro d’affari mostruoso. Uno degli esempi più noti è la creazione del famoso sito internet del colosso Amazon, che è il leader delle vendite online. Ma cosa serve per aprire un sito e-commerce? Quanto può costare?
Ecco alcune risposte alle consuete domande relative all’apertura di un sito internet e-commerce. Coloro che hanno come obiettivo la creazione di un lavoro digitale dovrebbero seguire i seguenti consigli.
Come aprire un sito e-commerce
Sono molte le persone che credono che basti aprire un sito e il gioco è fatto. Ma non è affatto così. Innanzitutto occorre familiarizzare con molti aspetti, come gli aspetti burocratici, la gestione del magazzino e la logistica. Per l’apertura vera e propria del sito bisogna scegliere l’hosting e il nome del dominio, e poi le varie fasi di sviluppo e marketing.
Naturalmente, ognuna di queste voci ha un costo e va ad influenzare l’aspetto e l’andamento del futuro sito e-commerce. Tuttavia, prima di cominciare la nuova attività, occorre specificare cosa siano i due rami della e-commerce: il diretto e l’indiretto. Il primo si riferisce ai beni digitali, per la precisione a tutto ciò che è immateriale, come ad esempio il pagamento online di un abbonamento. Il secondo, invece, si riferisce all’acquisto online di beni materiali, come ad esempio quando si compra online un vestito, il quale viene poi spedito all’indirizzo di chi l’ha acquistato.
Sempre inerente all’apertura di un sito e-commerce, bisogna anche capire come avviare la gestione del magazzino, poiché influisce molto sui costi. Talvolta i cosiddetti marketers scelgono il dropshipping, perché cancella completamente i vari costi del magazzino e tutto quello che comporta la logistica. Quando si sceglie il dropshipping, il grossista ha il compito di spedire il tutto al cliente e, in questo caso, il venditore ha il solo compito di trasmettere l’ordine che ha eseguito, oltre a seguire la vendita e il marketing. Aprire un sito e-commerce ha tantissimi vantaggi, uno dei quali è il fatto di poter raggiungere molti clienti in tutto il mondo. Va ricordato che sul pianeta vi sono 2,14 milioni di persone che acquistano su internet.
In conclusione, non c’è un costo standard per aprire un sito del genere, poiché il tutto dipende dai propri obiettivi e dalla strada che si sceglie di percorrere. Si potrebbe dire che il software per sviluppare il sito può drasticamente alzare o abbassare di molto i costi. C’è chi utilizza un software open source, oppure chi usa un software dedicato. Un altro elemento sottovalutato è il marketing, che in realtà è fondamentale per creare un sito di successo. Quindi, nella somma che si pensa di spendere bisogna inserire anche le spese per la promozione del sito.
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