Il WordCamp Europe 2024 è arrivato e se n’è andato. Ma la due giorni italiana in cui la community di WordPress si è ritrovata è stata ricchissima di momenti importanti. Vale per questo la pena fare un recap con un po’ di numeri che danno anche la dimensione del fenomeno WordPress.
I WordCamp Europe sono sempre, per prima cosa, un momento in cui la community di WordPress si ritrova in modo tale che, uscendo dalla dimensione virtuale, ci si possano scambiare idee e ascoltare storie e esperienze diverse dalla propria.
È stato per questo particolarmente interessante per esempio il keynote di Joost de Valk e Juliette Reinders Folmer, che si è concentrato proprio su come si tengono in piedi i progetti open source. Qualcosa di importante nel panorama dei software contemporaneo.
La filosofia di WordPress, ma non solo la filosofia di WordPress, è infatti quella di fornire un servizio che è nella sua forma generale aperto a tutti e che può essere modificato e adattato alle esigenze specifiche di ognuno. Ma è importante che questi progetti vengano sostenuti nel tempo e siano sostenibili. E il keynote si è concentrato proprio su quello che si può fare per evitare che una grande idea, un grande progetto, finisca nel dimenticatoio.
Altrettanto interessante è stato il calendario degli eventi e dei workshop che ha animato la due giorni di Torino. C’è stato spazio per tanto WordPress ma anche per imparare a costruire un equilibrio tra il tempo che si passa davanti allo schermo e il tempo che si dovrebbe passare lontano dalla scrivania.
I partecipanti al WordCamp Europe 2024 hanno quindi potuto, per esempio, seguire lezioni di yoga e tour della città del Lingotto oltre a seguire sessioni sulle nuove funzioni di WordPress e imparare la sicurezza online. Di particolare rilievo l’incontro dedicato ai più giovani. La community di chi si muove online è sempre più numerosa e sempre più giovane ed è giusto riconoscerlo.
Ma gli utenti giovani della rete, che sono quindi tante volte anche giovani costruttori di siti web, hanno bisogno di essere guidati soprattutto per capire dove possono nascondersi i pericoli. Per loro sono stati organizzati momenti di riflessione appositi.
Come ogni WordCamp Europe, anche nell’evento di Torino c’è stato spazio per festeggiare l’apporto al progetto di tutti coloro che in qualunque modo decidono di contribuire. E c’è stato, durante il Contributor Day, che è stato anche un modo di vedere in azione quello che fa il team di traduttori.
Gli esperti di lingua hanno infatti tradotto 79.000 stringhe di interfaccia in 29 lingue diverse, trovando anche lungo il percorso tempo per aggiornare la documentazione della prossima release di WordPress e nuovi membri. Il WordCamp Europe ha visto poi la partecipazione di Matt Mullenweg cofondatore di WordPress, che ha voluto raccontare l’aggiornamento di metà anno che la piattaforma sta attraversando, rispondendo poi a tante domande che hanno riguardato per esempio Gutenberg ma anche il nuovo Playground.
E, proprio Mullenweg, ha acceso i riflettori su quello che ha definito un nuovo trend all’interno della community generale di WordPress: le “Speed build challenges“. Ovvero le sfide che i programmatori di siti web hanno iniziato da un po’ di tempo a lanciarsi a vicenda e che ha come obiettivo quello di costruire un sito web davanti ad un pubblico. Di certo non solo un modo per mostrare ad altri le proprie capacità ma anche un momento per entrare in contatto con altri programmatori e curiosi.
Queste sfide in tempo reale sono infatti un momento in cui gli esperti distribuiscono, in una sorta di lungo tutorial, consigli e informazioni valide che possono poi essere applicate altrove.
L’intervento di Mullenweg ha guardato non solo al passato e al presente di WordPress ma soprattutto al suo futuro e sono stati individuati 11 punti su cui occorre lavorare per far sì che WordPress rimanga una piattaforma sostenibile anche negli anni a venire. Una delle parole più ricorrenti in questa parte del suo intervento è stata semplicità.
La semplicità per esempio di poter aggiustare e lavorare con tutti gli elementi principali di WordPress e rendereallo stesso tempo le cose più difficili meno complesse. Semplicità poi nel poter lavorare sulla documentazione delle funzioni e in generale di WordPress. La documentazione è infatti il luogo in cui si dovrebbero trovare soluzioni a tutti i primi dubbi di un utente. Ma la documentazione deve riuscire a seguire i cambiamenti della piattaforma.
Rendere la modifica più facile aiuta a tenere la documentazione al passo con la piattaforma stessa. E un’altra forma di semplicità è anche quella che si ritrova nell’invito a creare indici precisi, al punto di essere quasi pedanti, per le linee guida e i requisiti. Un altro aspetto che aiuta moltissimo nel momento in cui gli utenti devono implementare WordPress nel loro lavoro.
Accanto alla semplicità un’altra parola che riassume bene l’intervento di Mullenweg è la community. Community che deve essere per esempio al centro della infrastruttura su cui si costruiscono i plugin e i temi, community che è quella dei forum e che deve essere ascoltata, community che è quella che dà il feedback sulle funzioni, gli aggiornamenti, i servizi. Da ultima la community che è composta dagli utenti finali che sono quelli per i quali si lavora quando si lavora a WordPress.
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