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Recensioni

Abbiamo provato Headline Studio di CoSchedule: pro e contro

Published by
Valeria Poropat

Gli elementi che compongono un buon contenuto pubblicato sono tanti e tra questi c’è ovviamente anche il titolo. A tal proposito abbiamo deciso di testare le capacità di Headline Studio di CoSchedule.

Un servizio con prova gratuita dei servizi premium di 7 giorni che consente di avere diversi tool tutti concentrati proprio sui titoli. Abbiamo trovato diverse cose che ci sono piaciute e altre che potrebbero essere migliorate per una esperienza utente più semplice e lineare.

Si tratta comunque di un buon strumento che aiuta a ricordare anche quali sono quelle famose regole della SEO che aiutano a scalare posizioni nel SERP. Ovviamente il titolo non è tutto, si tratta di qualcosa che deve comunque accompagnare un contenuto di qualità per gli utenti, ma riuscire a comunicare in una manciata di caratteri il senso generale di ciò che si propone al pubblico in una maniera accattivante e che genera click è un’arte che va appresa e i tool come Headline Studio possono aiutare nell’addestramento.

Headline Studio di CoSchedule: analizzare, generare, imparare

Per poter utilizzare Headline Studio anche nella versione gratuita da 10 crediti mensili occorre fornire un account. È possibile fare login con le credenziali Google, per esempio, oppure creare un account apposito. Il profilo dovrebbe poi essere completato con altri dati, per esempio quelli legati alla propria presenza online. Nella home page si viene accolti da due opzioni: Analyze e Generate. La sezione Analyze permette di sapere quanto e come il titolo che hai intenzione di utilizzare per il tuo contenuto funziona in termini di SEO mentre la sezione Generate è quella che lavora a partire da un’idea, da un argomento e ti fornisce alcuni spunti di partenza.

La prima feature da sottolineare riguarda la vastità delle situazioni in cui Headline Studio di CoSchedule sembra riuscire a lavorare: è possibile infatti chiedere che l’analisi venga fatta immaginando che il titolo sia per un blog ma anche l’oggetto di un’email, la descrizione di un video TikTok o un’immagine Instagram o ancora di un video su YouTube. Stesso discorso per la produzione a partire da un prompt.

Per l’analisi vengono forniti tutta una serie di elementi che contribuiscono a dare un punteggio. Il sistema valuta la quantità delle parole e dei caratteri, il bilanciamento tra tipologie diverse di parole, la leggibilità e la posizione di quella che dovrebbe essere la parte importante ovvero le keyword.

Viene fornito inoltre un pannello con un punteggio SEO in cui è possibile controllare se le keyword rintracciate nel titolo possono funzionare o meno. Scorrendo nella sezione SEO Score sono anche inseriti i cosiddetti competitor, ovvero quei contenuti che hanno alcune parole in comune con il titolo che si è proposto nell’analisi. Il terzo strumento è l’intelligenza artificiale che consente di lavorare e di ricevere consigli ulteriori sul titolo che si vuole utilizzare.

Qui abbiamo rintracciato forse quella che è una pecca del sistema Headline Studio: il sito è completamente in inglese (il che però non sembra influenzare l’analisi dei titoli scritti in italiano) ma se si pone una domanda al bot la risposta può essere prodotta in italiano o in inglese.

La sezione Generate si presenta con una schermata semplice da navigare, in cui è possibile inserire il topic o le keyword su cui si vuole che il servizio lavori, il pubblico e eventualmente il tono. È chiaro che più elementi si danno a Headline Studio più circostanziato sarà il titolo che viene generato ma è possibile anche solo partire con un topic o una keyword.

I risultati vengono proposti nella stessa finestra e per ognuno viene aggiunta la possibilità di analizzare le eventuali performance. Di nuovo però, purtroppo, la pecca che abbiamo riscontrato è che nonostante si inserisca un topic in lingua italiana i titoli che vengono poi proposti sono in lingua inglese. Si tratta quindi di un limite grosso per l’utilizzo di questo strumento, che invece risulta molto valido nella sezione dedicata all’apprendimento.

Anche se si tratta infatti di una serie di tutorial che aiutano ad utilizzare meglio il servizio di Headline Studio, consentono una serie di riflessioni in generale sulla SEO e su come valutare ciò che si scrive. In definitiva, al termine dei nostri dieci crediti gratuiti mensili abbiamo ricevuto diversi spunti e rinfrescato più di qualche concetto di SEO, cosa che non fa mai male. Avremmo però preferito poter impostare da qualche parte la lingua italiana o ricevere da subito l’informazione che il sito è in grado di lavorare e di generare perlopiù a partire dalla lingua inglese.

Un tool inaspettato da usare in tandem

La nostra esperienza con Headline Studio di CoSchedule è stata sostanzialmente abbastanza positiva e potrebbe essere per te un modo per analizzare alcuni dei titoli che stai pensando di utilizzare per i tuoi prossimi contenuti. Il limite che riguarda la lingua inglese potrebbe essere superato andando a chiedere aiuto ad una intelligenza artificiale. Per capire se l’aiuto è fattibile abbiamo per questo chiesto a Bard, ora Gemini, se è o meno in grado di tradurre un titolo generato in lingua inglese in modo tale che la sua versione in italiano sia corrispondente agli stessi parametri SEO.

Dando in pasto a Gemini uno dei titoli che Headline Studio ci ha proposto, ci sono state fornite alcune alternative con in più la spiegazione di che cosa funziona all’interno di ciascuna opzione di traduzione. Passare attraverso l’intelligenza artificiale di Google potrebbe sembrarti una eccessiva perdita di tempo. Ma se dopo aver provato Headline Studio sei rimasto abbastanza affascinato dal modo in cui lavora da voler passare alla versione a pagamento l’utilizzo invece dell’assistente IA potrebbe sopperire alla mancanza della lingua italiana.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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