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Che cos’è uno screen reader e perché è fondamentale considerarlo nei contenuti web

Published by
Marco Caccia

L’accessibilità digitale garantisce che chiunque possa usare internet senza barriere. Per milioni di persone con disabilità visive, questo è possibile grazie agli screen reader

@unsplash

Gli screen reader son software che traducono il contenuto dello schermo in voce sintetizzata o in output braille. Considerare il funzionamento di questi strumenti non è un dettaglio tecnico, ma una parte integrante della scrittura e della progettazione dei contenuti.

Le WCAG 2.2 (Web Content Accessibility Guidelines) lo ricordano chiaramente: i contenuti devono essere percepibili, comprensibili e fruibili con diversi strumenti assistivi. Inoltre, dal 28 giugno 2025, l’European Accessibility Act (Direttiva UE 2019/882) renderà obbligatorio il rispetto di standard di accessibilità anche per molti siti e servizi privati.

Che cos’è uno screen reader

Uno screen reader è un software che interpreta ciò che compare su una pagina e lo trasforma in voce o, per chi utilizza dispositivi braille, in caratteri tattili. È pensato per utenti ciechi o ipovedenti, ma può risultare utile anche in situazioni in cui la lettura dello schermo è difficile, ad esempio durante la guida o in ambienti rumorosi.

Alcuni nomi sono ormai molto diffusi: JAWS, usato soprattutto in ambito professionale, NVDA, che è gratuito e open source, VoiceOver, integrato nei dispositivi Apple, e TalkBack, presente negli smartphone Android. Tutti funzionano in modo simile: leggono il codice della pagina e lo presentano in sequenza lineare, seguendo la struttura HTML.

Come funziona uno screen reader

Quando un utente apre una pagina, lo screen reader esplora il contenuto dall’alto verso il basso e annuncia titoli, paragrafi, link e pulsanti. È qui che la scrittura e la formattazione fanno la differenza. Un titolo marcato correttamente come H2 viene annunciato come tale, permettendo all’utente di capire la gerarchia del testo e di spostarsi tra le sezioni.

Se invece i titoli sono creati solo con un grassetto, lo screen reader non li riconosce. Lo stesso accade con i link: “clicca qui” non dà alcuna informazione utile, mentre un testo come “Scarica la guida SEO in PDF” permette di capire subito la destinazione.

Le immagini richiedono una particolare attenzione. Senza un alt text appropriato, lo screen reader si limita a dire “immagine”, lasciando l’utente senza informazioni. Una descrizione breve ma significativa – ad esempio “grafico che mostra la crescita del traffico organico dal 2021 al 2024” – permette invece di trasmettere il contenuto visivo.

Perché è importante tenerlo in considerazione

Scrivere pensando agli screen reader significa scrivere pensando a tutti. Un contenuto strutturato correttamente non aiuta solo chi non vede: migliora la leggibilità per gli utenti che navigano da smartphone, per chi ha difficoltà cognitive o per chi legge velocemente cercando punti chiave.

C’è anche una dimensione normativa: le WCAG 2.2 e gli standard europei come l’EN 301 549 fissano criteri specifici di accessibilità. Non rispettarli significa rischiare di non essere conformi alle regole che dal 2025 diventeranno obbligatorie in tutta l’Unione Europea. Ma soprattutto, ignorare questi aspetti riduce la credibilità e l’inclusività di un sito.

Un contenuto ben organizzato è anche un contenuto che i motori di ricerca comprendono meglio. La SEO e l’accessibilità camminano spesso di pari passo: titoli chiari, link descrittivi e immagini con testo alternativo migliorano sia l’esperienza degli utenti sia il posizionamento.

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Scrivere contenuti “screen reader friendly”

Alcuni accorgimenti pratici fanno davvero la differenza. Prima di tutto, occorre rispettare la gerarchia dei titoli e degli heading, senza salti improvvisi da H1 a H4. Nei link bisogna evitare formule generiche e usare testi che descrivano chiaramente la destinazione. Le immagini devono sempre avere un alt text che spieghi il contenuto e non semplicemente “foto” o “grafico”.

Un’altra attenzione va ai microcopy: pulsanti e messaggi di errore devono essere chiari e diretti. Dire “Invia la richiesta di contatto” è molto più utile che limitarsi a “Invia”. Anche i feedback sono fondamentali: dopo l’invio di un modulo, un messaggio come “Richiesta inviata con successo. Ti risponderemo entro 24 ore” completa il percorso dell’utente e lo screen reader lo leggerà correttamente.

Conclusioni

Gli screen reader sono una finestra sul web per milioni di persone. Considerarli nella progettazione dei contenuti non è un lusso, ma un dovere etico, legale e professionale. Un testo scritto con attenzione, titoli ben strutturati, link chiari e immagini descritte rendono il sito accessibile, migliorano la SEO e rafforzano la reputazione del brand.

Vuoi un sito leggibile anche per chi usa screen reader? Contatta SOS WP: il nostro team può aiutarti a rendere i contenuti conformi alle WCAG 2.2 e pronti agli standard europei di accessibilità.

Marco Caccia

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