Quando una persona cerca un’informazione su Google, a meno che tu non abbia già costruito con questo utente un rapporto di fiducia, la maggior parte delle volte succede che:
Di conseguenza, la frequenza di rimbalzo aumenterà e in più, probabilmente, quel visitatore non vedrà mai più il tuo sito.
Fortunatamente, ci sono delle tecniche che aiutano a ridurre tali comportamenti e una di queste, che ha un buon successo, è l’exit intent popup.
Exit intent significa “intenzione di uscire” da un sito web. È possibile stabilire il momento in cui il visitatore manifesta questa intenzione grazie a tecnologie che rilevano il movimento del mouse verso l’alto, cioè verso il pulsante per chiudere il browser, il pulsante indietro o la barra degli indirizzi.
L’exit intent popup è un popup che compare nel momento in cui si manifesta questo movimento. L’apparizione improvvisa cattura l’attenzione del visitatore, che si soffermerà almeno per un istante a comprendere cosa è appena accaduto. Nel migliore dei casi, riuscirai a convincere l’utente a compiere almeno un’altra azione prima di andare via.
È una strategia che solitamente funziona, perché il popup compare in un momento in cui la persona è “distraibile”, cioè non ha ancora iniziato a svolgere il prossimo compito che si è prefissato e quindi può prestare attenzione a ciò che vuoi comunicargli.
Inoltre, se il tuo popup è creato a regola d’arte, riuscirai anche a sorprendere il visitatore con una proposta per lui interessante e che probabilmente non si aspettava.
Se l’exit intent è individuato da un movimento del mouse, allora cosa succede sui dispositivi mobili?
Forse stai pensando che in questo caso non sia possibile utilizzare gli exit intent popup, ma in realtà è decisamente fattibile: l’intento di uscita è identificato da uno scroll verso l’alto oppure dal tocco sul pulsante indietro del browser.
I popup di exit intent, quindi, saranno utilizzabili anche su smartphone e tablet.
Come vedi, la tecnologia è in grado di risolvere tutti i problemi (o quasi)!
Ci sono svariate situazioni in cui puoi utilizzare un exit intent popup. Vediamo qualche esempio.
Se hai un e-commerce, probabilmente hai anche tu difficoltà a ridurre il tasso di abbandono del carrello. Usare un popup di exit intent può avere notevoli vantaggi.
Innanzitutto, bisognerebbe capire quali sono i motivi per cui un cliente preferisce non completare l’acquisto. In molti casi, alcune informazioni non sono chiare, per esempio, potrebbe chiedersi:
Oppure ha semplicemente cambiato idea.
Un exit intent popup in un momento del genere può davvero fare la differenza. Ecco alcuni suggerimenti per dei popup che puoi integrare al tuo carrello:
La landing page è una pagina di vendita, ma il visitatore non si trova ancora nella fase di acquisto. Sebbene sia quindi un momento diverso nel percorso dell’utente all’interno del funnel, è possibile utilizzare un exit intent popup simile a quelli che abbiamo visto per la pagina carrello.
Ecco alcuni esempi:
Chi visita un blog è solitamente una persona che cerca informazioni specifiche. Questo significa che, probabilmente, vorrebbe anche approfondire l’argomento di cui parli nei tuoi articoli.
Ecco perché uno degli exit intent popup che funzionano meglio sui blog è quello di invito ad iscriversi alla newsletter:
Tutte queste attività potranno poi aiutarti a trasformare i tuoi lead in clienti.
Per limitare il bounce rate sul tuo blog, puoi anche invitare i visitatori a leggere altri articoli della stessa categoria o legati all’argomento della pagina in cui si trovano.
Tra plugin e servizi esterni, usare i popup exit intent sul tuo sito WordPress sarà molto semplice. Ti mostro alcuni strumenti, gratuiti e premium, che ti aiuteranno a coinvolgere maggiormente i tuoi visitatori e ridurre la frequenza di rimbalzo.
OptinMonster è uno dei migliori strumenti per la creazione di popup, ma anche per barre, conto alla rovescia, “ruota della fortuna” per vincere codici sconto e molto altro.
Si tratta di un servizio a pagamento e la funzionalità exit intent è inclusa nei piani Pro e Growth, a partire da 29$ al mese.
Per creare il popup exit intent, accedi alla tua Dashboard di OptinMonster e crea il tuo popup come spiegato nella nostra guida a OptinMonster. Poi:
Ora che hai creato il tuo popup, puoi aggiungerlo al tuo sito WordPress utilizzando il plugin di OptinMonster oppure inserendo il codice del tuo account OptinMonster nel footer del tuo sito.
Trovi il codice nella Dashboard di OptinMonster:
Copia questo codice e incollalo nel footer del tuo tema oppure usa un plugin per inserire codici e script al tuo sito WordPress, come WPCode.
Convertflow è uno strumento simile a OptinMonster, dato che ti permette di creare non solo popup, ma anche landing page, sondaggi, form, quiz.
Anche questo è un servizio a pagamento, ma puoi utilizzare il piano gratuito fino a 1000 visualizzazioni al mese: se arrivi al limite, le tue campagne verranno sospese fino al giorno in cui il contatore ripartirà da zero.
Crea il tuo popup dalla Dashboard di Convertflow, quindi vai su Settings. Alla voce Trigger Type, scegli dal menu a tendina l’opzione Exit-intent.
È possibile decidere di nascondere il popup per un certo numero di giorni dopo che è stato chiuso dall’utente. Alla voce Trigger suppression, seleziona l’opzione Hide for X days after close, quindi inserisci il numero di giorni nel campo Number of days to hide.
Attiva l’opzione Mobile exit intent detection per mostrare il tuo popup anche su dispositivi mobili.
Convertflow ha la possibilità di creare popup suddivisi in più step, cioè puoi far compiere all’utente diversi passaggi. Può essere un’alternativa più dinamica e coinvolgente rispetto alla compilazione di un form tutto su un’unica schermata.
Se preferisci utilizzare un plugin gratuito per aggiungere popup exit intent su WordPress, ti suggerisco di provare Popup Builder di Sygnoos.
Installa e attiva il plugin, quindi crea il tuo nuovo popup. Nella sezione Events potrai impostare l’opzione Exit intent.
Creare popup exit intent con Popup Builder è molto semplice, le sue opzioni non sono avanzate come quelle di OptinMonster o di Convertflow, ma puoi comunque iniziare a prendere familiarità con questo tipo di popup.
Personalizza il popup: se le condizioni te lo permettono, usa il nome del visitatore nel popup. Per esempio, se l’utente ha eseguito il login, puoi recuperare dinamicamente questa informazione;
Approfondisci il contenuto: anziché usare un popup identico per tutte le pagine del tuo sito o blog, crea popup diversi in base alla pagina su cui si trova il visitatore, ad esempio, offri un video di approfondimento sui popup in un articolo del tuo blog che parla di popup!
Quiz, sondaggi e giochi: trasforma il tuo popup in qualcosa di divertente, come un piccolo quiz, un sondaggio o un mini-gioco;
Usa gli A/B test: crea due versioni diverse del tuo popup e valuta quale delle due ottiene maggiori conversioni, ma non fermarti qui! Continua ad applicare piccole modifiche e testa sempre quali sono gli elementi che funzionano meglio sul tuo sito web e con il tuo target.
Conclusione
Gli exit intent popup sono uno strumento di marketing molto efficace che ti permetterà di aumentare le conversioni, ridurre la frequenza di rimbalzo e ottenere un maggior numero di lead.
Per inserire i popup exit intent su WordPress, puoi iniziare con un plugin gratuito come Popup Builder, ma ti consiglio di passare il prima possibile a strumenti più avanzati come OptinMonster o Convertflow. Otterrai così migliori risultati, potrai sfruttare l’A/B Test e avere accesso a report avanzati sul rendimento.
Quale servizio userai per i tuoi exit intent popup?
Fammi sapere nei commenti se hai avuto esperienza con questi strumenti e qual è la tua opinione.
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