Come quasi tutti sul pianeta ti sei lasciato affascinare dalla prospettiva di parlare con ChatGPT ma adesso soprattutto a seguito delle rimostranze del Garante della Privacy, temi per i tuoi dati. Come si cancellano?
Le intelligenze artificiali sono uno degli argomenti più gettonati del momento anche nelle conversazioni di tutti i giorni. È probabile quindi che anche tu, o qualcuno che conosci, abbia provato a parlare per esempio con l’ormai celebre modello linguistico ChatGPT sviluppato da OpenAI. Una esperienza che può essere stata più o meno divertente.
Ma che, come evidenziato dal Garante per la Privacy lo scorso mese di marzo, pone alcune questioni riguardo proprio la gestione dei dati personali degli utenti umani che si interfacciano con il modello linguistico. Un modello linguistico che è stato addestrato sottoponendo continuamente contenuti di ogni tipo. Ma per poter migliorare, anche ChatGPT ha bisogno di continuare il suo training. E lo fa anche immagazzinando e raccogliendo informazioni riguardo le conversazioni che gli utenti in tutto il mondo intrattengono attraverso la tastiera.
Proprio la raccolta dei dati personali è al centro di una serie di critiche, critiche che hanno portato al famoso blocco. Adesso il blocco è stato rimosso dato che OpenAI si è impegnata a modificare, o così parrebbe, alcuni sistemi di raccolta delle informazioni personali degli utenti. Ma se ti trovi a pensare di volerti semplicemente cancellare dal database esiste un modo? Adesso sì.
Come chiedere la cancellazione dei dati da ChatGPT
La questione legata alla gestione dei dati personali e quindi della privacy su ChatGPT e della società che l’ha prodotto, OpenAI, è una questione che torna prepotente con il modello linguistico ma che in realtà riguarda in generale i rapporti degli esseri umani con internet in ogni sua forma e in ogni sua emanazione. Basta, a titolo di esempio, ricordare il modo in cui i social media profilano i propri utenti per poter poi fornire pubblicità che siano in qualche modo pertinenti agli interessi registrati. Un utilizzo di dati personali.
Ci sono poi i dati che vengono raccolti dalle app per funzionare. Di nuovo, si tratta di dati personali. Come è facile intuire, quindi, il problema con ChatGPT non è nuovo. Almeno in parte: i modelli linguistici di intelligenza artificiale ovviamente non erano largamente diffusi e disponibili al pubblico prima che società come OpenAI ma anche Google e Microsoft decidessero in qualche modo di implementarli e trasformarli in compagni possibili della vita di tutti i giorni.
Per quello che riguarda nello specifico ChatGPT la stessa società ha chiarito che per poter addestrare l’intelligenza artificiale sono stati raccolti moltissimi dati ovunque e che tra questi dati potrebbero essere stati inseriti anche i dati personali che le persone da sole hanno diffuso in rete. Per aiutare però chi ha deciso di eliminarsi dai database, OpenAI ha creato un form con cui è possibile chiedere ufficialmente la rimozione dei propri dati personali.
Per poter procedere alla rimozione in qualità di oggetto di ChatGPT è necessario fornire tutta una serie di informazioni precise che vanno oltre le informazioni personali. Il form serve infatti ad eliminare i propri rimandi personali che potrebbero apparire nelle risposte generate da ChatGPT. Il che significa che occorre fornire anche la prova che l’intelligenza artificiale è in grado di produrre delle frasi con i dati personali in questione copiando un prompt o allegando uno screenshot. Se invece semplicemente si vuole scomparire come utente c’è la possibilità di eliminare il proprio account tra le impostazioni.