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Come e perché aggiornare i contenuti del tuo sito WordPress

Published by
Valeria Poropat

Avere qualcosa di nuovo da dire al tuo pubblico potenziale può non essere facile. Ma con una buona pianificazione e con l’idea che oltre a creare nuovi contenuti tu possa, in realtà debba, aggiornare contenuti che hai già pubblicato non ci sarà blocco dello scrittore che tenga.

La difficoltà nel concepire come animare per esempio il blog del sito WordPress della tua attività è uno dei motivi per cui tante realtà grandi e piccole si affidano a persone esperte, che hanno l’unico compito di individuare le idee, sotto forma di parola chiave e di trend, e trasformarle in post su blog, didascalie di post sui social e in alcuni casi anche testi di email e brochure.

Un buon calendario editoriale ti permette di organizzare e aggiornare contenuti senza stress – sos-wp.it

I nuovi contenuti aiutano di certo gli utenti e anche l’algoritmo di Google a valutare positivamente la tua presenza online ma non sono solo i nuovi contenuti che vengono guardati, valutati e soppesati dagli occhi umani e digitali. Ciò che è già presente sul tuo sito web, a meno di non essere eliminato totalmente ed eradicato dalla memoria di Google, è presente anche nelle ricerche. Questo è uno dei motivi per cui avere un piano editoriale ragionato ti aiuta a occupare tutte le potenziali caselle e ad attivare tutte le linee di dialogo con i tuoi utenti. Alcune linee di dialogo dovranno necessariamente essere nuove e scritte da zero ma per altre può tornarti utile pianificare gli aggiornamenti senza dover ogni volta ricominciare da capo.

E non va dimenticato anche che aggiornare contenuti, oltre a dare la parvenza di un sito attivo e vitale, è anche un modo per ottenere buoni risultati di piazzamento nella SERP quando sembra non ci sia più nulla da raccontare o quando ti senti troppo pigro per concepire qualcosa di nuovo. Quello che vedremo oggi è quindi come puoi organizzare gli aggiornamenti dei contenuti, quanto questi aggiornamenti possono influire sui tuoi risultati nelle ricerche e quanto effettivamente modificare i contenuti che già hai pubblicato perché vengano percepiti come nuovi e freschi.

È importante creare una routine

Il tuo sito web è come una cucina in cui gli utenti che arrivano si aspettano di essere serviti con contenuti nuovi ogni volta che arrivano. Ma potrebbe non essere umanamente possibile, né intelligente, cercare di produrre costantemente e continuamente nuovi contenuti per il tuo blog. Perché, ed è qualcosa che devi ricordare sempre, il tuo blog non sono i tuoi profili social dove i gestori cercano di fare in modo che gli utenti sentano sempre impellente il bisogno di animare i propri profili in maniera tale che altri utenti, per seguire le novità, sopportino anche tutti gli spazi pubblicitari.

Lo spazio che crei all’interno del tuo sito WordPress è uno spazio in cui tu sei primo attore ma anche regista. La tempistica degli aggiornamenti puoi quindi deciderla tu. Decidere una cadenza con cui i contenuti vengono proposti diventa però per questo importante. Un buon modo per non perdere il ritmo è quello di avere un calendario editoriale. Questo strumento ti permette di trasmettere fiducia e solidità. Con un buon calendario diventi infatti punto di riferimento per gli utenti, che magari potrebbero essere così stimolati anche a iscriversi alla tua newsletter, a condividere quello che scrivi con altri e trasformarti così in un esperto che piace agli utenti e piace a Google.

La tua vena creativa a volte però latita e il calendario editoriale con i nuovi contenuti soltanto diventa difficile da sostenere. E qui entrano in scena gli aggiornamenti. Aggiornare contenuti presenti sul tuo sito WordPress aiuta a popolare il calendario editoriale e quindi a rimanere interessante e rilevante. Non si tratta di barare, e lo affronteremo più avanti, perché affinchè un contenuto sia apprezzato da Google quando viene rimaneggiato e aggiornato c’è comunque bisogno di fare un po’ di lavoro.

Come aggiornare contenuti influenza il ranking

Abbiamo accennato al modo in cui gli utenti e l’algoritmo insieme a loro percepiscono i contenuti quando questi vengono pubblicati e abbiamo introdotto l’idea che oltre ai contenuti nuovi puoi utilizzare anche ciò che sul tuo sito c’è già ma in versione aggiornata. La data di pubblicazione viene mostrata per ogni contenuto che si trova nelle pagine dei risultati di Google. E anche la data di pubblicazione è un fattore che influenza il ranking e i risultati nel SERP.

Aggiorna contenuti e togli le ragnatele. Nessuno vuole sapere cosa pensavi tre anni fa – sos-wp.it

Il motivo è facile da immaginare perché, come per altro che accade con l’algoritmo di Google, tutto deve tendere affinché gli utenti ottengano le informazioni migliori rispetto alla domanda che pongono: contenuti più nuovi dovrebbero avere informazioni più fresche. Per comprendere come, anche semplicemente ad un livello inconscio, la data di pubblicazione influenza dove si clicca ti basta fare una qualunque ricerca su internet e guardare alle date di pubblicazione dei contenuti.

Quanto indietro nel tempo ti senti disposto ad andare?

La stessa domanda se la faranno gli utenti che capitano sui contenuti offerti dal tuo sito web. Riuscire ad avere contenuti nuovi o aggiornati con data di pubblicazione non troppo stantia aiuta a scalare posizioni nelle ricerche di Google.

Cosa significa aggiornare i contenuti

Dopo aver chiarito che non solo i nuovi contenuti ma anche aggiornare quelli esistenti aiuta a migliorare il posizionamento del tuo sito web nel suo complesso, cerchiamo di capire che cosa va effettivamente modificato, aggiornato, rivisto perché l’algoritmo si accorga che hai prodotto qualcosa di nuovo anche se sotto forma di aggiornamento. In questo possiamo prendere spunto da Cyrus Shepard e da un suo pezzo pubblicato sul blog di moz.com.

Tralasciando l’idea di cercare di trovare segnali per cui la freschezza di un contenuto è un fattore di ranking concentriamoci sui fatti: i risultati nelle ricerche fatte con Google premiano i contenuti più nuovi. Il nostro scopo è quindi quello di cercare di segnalare a Google che i contenuti che produci sono nuovi. In alcuni casi la novità è una necessità. Esempio di ciò sono i siti di notizie in tempo reale o quelli che si occupano di recensire prodotti.

Se un blog che si occupa di calcio non è in grado di pompare via via che si verificano gli avvenimenti di un incontro e il risultato mentre cambia è chiaro che avrà vita breve. Allo stesso modo, un sito pensato per fare recensioni di prodotti tecnologici non verrà preso sul serio né dagli utenti né dall’algoritmo se non è in grado di mantenere un buon ritmo nella pubblicazione di approfondimenti e recensioni su ciò che arriva di nuovo nel mercato.

Ma se non ti occupi di seguire eventi in tempo reale e se il tuo unico scopo non è quello di produrre recensioni di ciò che esce in un determinato settore (non dovrebbe) potresti non sentire il bisogno di avere contenuti nuovi con la stessa urgenza. Questo non significa però che tu non debba avere contenuti nuovi o aggiornati. Sempre andando per via empirica e guardando a ciò che succede nel SERP, perché l’aggiornamento di un contenuto funzioni è necessario che questo contenuto sia stato rimaneggiato per una parte significativa.

Questo significa che devono esserci nel testo differenze importanti rispetto alla versione precedente. Differenze che non possono limitarsi solo a un’immagine oppure ai link interni ed esterni. Tratta ogni contenuto che decidi di aggiornare come se fosse un progetto per qualcosa di nuovo. Potresti aver cambiato idea su uno dei prodotti o dei servizi di cui parli e questo è un segnale che nessuno dei tuoi utenti vorrebbe ignorare. Potresti aver avuto un’esperienza più approfondita e decidere di parlarne. Potresti aver ricevuto feedback da altri e voler incorporare la loro esperienza. Quello che offri deve sempre rispondere alle domande degli utenti. Domande che nel tempo cambiano perché cambiano le esperienze e le necessità.

Come capire che è arrivato il momento di cambiare

L’idea che occorra aggiornare i contenuti del tuo sito WordPress potrebbe portarti a credere che tutto ciò che c’è sul tuo sito va rivisto e corretto con una frequenza molto elevata. In realtà un buon modo per trovare i contenuti che occorre aggiornare è quello di guardare a ciò che hai pubblicato ordinando tutto per avere in cima i contenuti più vecchi e poi controllare come questi contenuti aiutano a generare traffico.

La X segna il punto in cui aggiornare – sos-wp.it

Nel punto in cui si intersecano i contenuti più vecchi e i contenuti che hanno smesso di fare traffico trovi quelli che hanno più bisogno di aggiornamento. Idealmente non dovresti lasciar passare più di 12 mesi tra la pubblicazione di un contenuto e il suo aggiornamento ma in alcuni casi potresti avere necessità di una frequenza maggiore. Per avere aggiornamenti che funzionano devi anche valutare se l’aggiornamento può avere senso.

Immagina di aver recensito un prodotto che non è più disponibile: difficilmente gli utenti continueranno a cercarlo per avere informazioni a riguardo, e quindi aggiornare la recensione di quel prodotto di per sé potrebbe non funzionare, ma potresti creare un contenuto apposito in cui segnalare un altro prodotto, altrettanto valido e che può fungere da alternativa, e utilizzare il contenuto che sembra non servire più per indirizzare gli utenti irriducibili o disperati.

Glielo dici o no? Pubblicare la data ha senso?

Abbiamo già accennato al fatto che le ricerche effettuate su Google mostrano la data in cui i contenuti sono stati pubblicati o aggiornati. Ma che cosa puoi fare su ciò che c’è sul tuo sito? Il calendario editoriale che ti permette di pubblicare e aggiornare i contenuti deve riflettersi anche in una indicazione temporale precisa per ogni contenuto?

La risposta, anche in questo caso come altrove, è che tutto dipende. Per alcuni contenuti, e quindi per alcune informazioni, la data di pubblicazione può essere importante. Di nuovo l’esempio è quello che riguarda un sito che si occupa di seguire in tempo reale le partite del campionato. Senza l’indicazione della data, delle ore e del minuto in cui le notizie escono, i fan di una o dell’altra squadra difficilmente capiranno se stanno leggendo gli aggiornamenti dell’ultima giornata o del campionato del ’96.

I contenuti che quindi rischiano di invecchiare prima sono anche quelli per cui la data di pubblicazione è più importante. Ma sul tuo sito ci saranno anche contenuti che potremmo definire evergreen o che anche se vengono aggiornati, nel loro substrato non cambiano. Per questi contenuti la data di pubblicazione può influire ma negativamente.

La data di pubblicazione si vede o non si vede? Cosa dici ai tuoi utenti – sos-wp.it

Come pure avere un blog che aggiorni con poca frequenza e in cui ogni post è accompagnato da una data precisa può segnalare agli utenti che non ti stai prendendo cura di quel tipo di contenuto e portarli ad abbandonare l’esperienza nel suo complesso, anche se hai contenuti pubblicati nel passato recente. La frequenza a volte conta più del numeri post.

E se non stai riuscendo a mantenere un buon ritmo di pubblicazione sul tuo blog è il caso di tornare all’inizio e organizzare un tuo calendario editoriale.

Se però stai seguendo i nostri consigli e stai organizzando gli aggiornamenti dei contenuti già pubblicati la domanda che devi porti è come comunicare l’aggiornamento all’utente. Online si trovano tre tipologie di approccio: c’è chi toglie del tutto l’indicazione temporale, chi mantiene sotto il titolo la data di pubblicazione originale e chi utilizza un approccio per cui viene segnalato non più il momento della prima pubblicazione ma l’ultimo aggiornamento (noi usiamo questo approccio). Un sistema che funziona con tutte le tipologie di contenuto e che ti aiuta a mantenere un rapporto trasparente con gli utenti e allo stesso tempo segnalare che lavori sul tuo sito (a loro e all’algoritmo).

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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