Devi aprire e creare un sito per raccontare al mondo la tua attività, chi sei e quello che fai e la piattaforma che sceglierai per questa tua presenza è fondamentale. A ribadirlo Mister Google in persona.
Scegliere il provider su cui appoggiarsi per la costruzione del proprio sito web è come scegliere l’impresa edile che deve occuparsi della costruzione della tua casa dalle fondamenta. A seconda di ciò che cerchi e a seconda di qual è il tuo budget sceglierai l’impresa che fa al caso tuo.
Una delle discriminanti che puoi utilizzare per scegliere il provider e la piattaforma su cui creare un sito è ovviamente quella della popolarità come pure eventualmente il fatto se si tratta di una piattaforma gratuita o a pagamento. In questo può aiutarti fare anche solo una rapida ricerca sfruttando Google per scoprire per esempio quali sono i CMS più utilizzati. Scoprirai che in cima alla lista c’è la piattaforma di WordPress.org seguita da HubSpot e da Joomla.
Ma è possibile anche creare un sito web utilizzando qualcosa che si trova all’interno della suite di Google ovvero Google Workspace. Come si comporta Google Sites rispetto a WordPress per quello che riguarda la creazione di un sito web? A rispondere a questa domanda è stato proprio John Mueller, prendendo spunto da una richiesta che gli è arrivata e che è diventata protagonista dell’episodio più recente di SEO Office Hours, il podcast disponibile su YouTube di Google Search Central.
Nel nuovo episodio di SEO Office Hours mister Google in persona ha deciso di rispondere ad una domanda fattagli a quanto pare in lingua francese da un utente che ha deciso di creare il proprio sito web utilizzando il servizio Google Sites, che si trova all’interno di Google Workspace nel momento in cui da dentro il Drive decidi di creare un nuovo file. La domanda, riassunta da Mueller, è perché le pagine del sito costruito con Google Sites non vengono indicizzate nella maniera corretta.
Si tratta forse di un problema locale? Rispondendo alla domanda, Mueller ha da subito confermato che non c’è tecnicamente nessun problema per quello che riguarda le pagine dei siti web creati con Google Sites. Vengono indicizzate esattamente come succede con tutti gli altri siti web e le pagine del mondo e sono quindi nelle condizioni di apparire eventualmente tra i risultati di ricerca. Non ci si aspetterebbe nulla di diverso da siti creati a partire dalla piattaforma di qualcuno che con i siti web ci lavora. Ma è la seconda parte della risposta a questa domanda che risulta particolarmente interessante e degna di nota: “i Google Sites sono un po’ più difficili da tracciare dato che la versione pubblica potrebbe essere diversa dalla URL che si vede nel momento in cui si fa login“.
E a quanto pare oltre ad esserci questa anomalia, Mueller ha poi dichiarato apertamente che creare un sito con Google Sites se il principale obiettivo è quello di lavorare bene sulla SEO per potersi piazzare in alto nelle ricerche degli utenti non è la scelta migliore. Una dichiarazione che ha colto e sta cogliendo tanti di sorpresa.
Mister Google ha apertamente, in queste poche parole, chiarito che nonostante gli algoritmi e i bot di Google funzionino sulle tecniche SEO, i siti creati all’interno del prodotto Google non riescono a posizionarsi bene in termini di SEO. E ovviamente questa dichiarazione è destinata a far parlare tanti utenti. Per questo che all’inizio ti abbiamo consigliato di fare una ricerca tra le piattaforme CMS più popolari. Perché purtroppo, nonostante Google sia il guardiano di porta di internet in realtà non è, lo dicono i numeri, una piattaforma CMS tra le più gettonate.
Questo dimostra anche che, e forse è un aspetto positivo, Google non fa favoritismi. Avere un sito costruito sulla piattaforma di Google rispetto per esempio a WordPress non ti dà nessun vantaggio in termini di portare gli stessi colori. Il che da una parte è estremamente positivo perché significa che i siti partono tutti con le stesse potenzialità.
Riprendendo il nostro paragone con le società che costruiscono case, e scoperto che probabilmente rispetto a Google Sites ci sono molte altre piattaforme CMS migliori, prima fra tutte WordPress, ci sono motivi per cui potresti comunque decidere di aprire un sito attraverso Google Sites. Perché trovandosi all’interno di Google Drive, condivide con tutti gli altri prodotti e servizi all’interno di Workspace la estrema facilità di utilizzo. Rispetto a WordPress, le possibilità di personalizzazione sono limitate ma quello che c’è funziona alla grande.
Per che cosa potrebbe essere quindi utile? Tenendo presenti quelli che possono essere gli eventuali costi di hosting che sono presenti sia per WordPress sia per Google, avere un sito con Google Sites anche se abbiamo scoperto che con la SEO non va troppo d’accordo potrebbe aiutarti a creare invece una preview oppure semplicemente un sito statico cui rimandare i tuoi utenti se devi presentare loro un progetto o un prodotto. E nel momento in cui avrai invece bisogno di qualcosa di più potente e deciderai di passare a WordPress potrai farlo migrando il contenuto e il sito da una piattaforma all’altra.
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