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Perché dovresti inserire link a risorse autorevoli nei tuoi contenuti

Published by
Valeria Poropat

Il tuo sito web ti rappresenta, parla di te, ci sei tu dietro ogni contenuto nel tono e nel modo eppure tutte le principali guide consigliano di inserire link a risorse esterne perché questo porta benefici anche al tuo ranking.

I benefici, sottolineati in più occasioni anche da John Mueller di Google, sono forse però poco chiari al momento ed è su questo che vogliamo concentrarci, oltre che trovare qualche spunto per una strategia di outbound linking che funzioni per te.

Migliora i risultati dei tuoi contenuti collegandoti ad altri – sos-wp.it

Ma prima di passare a vedere come inserire link all’interno dei contenuti che si trovano sul tuo sito rispondiamo proprio alla domanda che riguarda il perché questi link devono essere presenti e soprattutto devono essere ricercati con cura certosina.

L’importanza dei rimandi a risorse esterne

Potrebbe sembrare un controsenso: tutto il lavoro che fai con la SEO serve a portarti in cima alle grazie dell’algoritmo di Google e quindi fare del tuo sito un punto di riferimento per gli utenti che cercano risposte a domande specifiche. Fai di tutto per soddisfare i famosi criteri E-E-A-T che sono il mantra di tutto l’internet e hai trovato un modo per dialogare con gli utenti che ti permette nei fatti di avere con loro un rapporto autentico e sincero.

Ma la SEO consiglia anche di inserire link a risorse esterne. Risorse scritte da altri quindi: perché dovresti generare traffico fuori dal tuo sito se tutto quello che fai è cercare di portare persone all’interno del tuo sito? Una domanda legittima. La risposta viene da quegli stessi criteri E-E-A-T che usi per cercare di fare bella figura con l’algoritmo di Google. Come ricordato per esempio da Shout Me Loud, inserire link a risorse esterne aiuta l’algoritmo nel momento in cui i bot esaminano quello che offri.

Segui l’esempio del tuo medico e non aver paura di inserire link a risorse esterne – sos-wp.it

Aggiungendo indicazioni esterne a risorse che possono ulteriormente aiutare l’utente a trovare risposte e spunti su quello di cui ha bisogno stai dicendo ai bot, quindi stai dicendo a Google, che sei un esperto nella materia al punto tale da riconoscere anche chi è più esperto di te e dare fiducia a quel contenuto. Un po’ come quando si va dal dottore e il dottore dichiara che c’è un medico più bravo che può avere altre risposte. Immagina come ti senti nel momento in cui il tuo dottore dichiara apertamente di non avere tutte le risposte ma di sapere con chi puoi parlare: il sollievo che nessuno ti sta vendendo fumo e che anzi stai ricevendo un aiuto concreto è enorme.

I bot, l’algoritmo e gli utenti funzionano nello stesso modo: dichiarare di essere autorevoli ma non espertissimi e di sapere chi sono gli esperti cui fare riferimento è un modo per aumentare di riflesso il proprio valore come fonte. Non fosse altro che come fonte attraverso cui raggiungere altre fonti autorevoli. Per questo motivo i benefici dell’inserimento di link esterni sono molteplici. Dimostrare di non avere paura di dichiarare apertamente che qualcuno potrebbe avere una risposta alla domanda per cui gli utenti sono finiti su un tuo contenuto non è quindi un segno di debolezza né agli occhi degli utenti, né agli occhi dell’algoritmo.

E del resto, un’ultima considerazione da fare prima di passare a vedere come costruire i tuoi link esterni, quante pubblicazioni scientifiche autorevoli non hanno nessun link o nessuna citazione? Al contrario, gli studi scientifici più autorevoli sono quelli che spesse volte hanno modo di collegarsi ad altri studi fatti altrove dimostrando una conoscenza realmente approfondita.

Consigli per inserire link

Se quello di cui sei in cerca è una spinta nella SERP, l’idea di inserire link a fonti esterne è un buon sistema. Ma, come per ogni comportamento, occorre avere misura. Non tutti i siti hanno la stessa autorevolezza e per prima cosa devi quindi capire chi si muove nella tua stessa nicchia e può fornire ai tuoi utenti un punto di vista interessante da leggere. Non esagerare però nel numero di link a risorse esterne: i bot di Google sono in grado di accorgersi di quando vengono messi in campo questi mezzucci e penalizzano i siti web che vi ricorrono.

Come per tante altre cose che riguardano Google e il suo algoritmo non è dato sapere quale sia il numero preciso di link che fa scattare qualche campanello d’allarme ma una regola generale è quella di inserire solo link importanti. Se non hai idea di nessuna fonte cui riferirti ricordati che portali come Wikipedia rimangono uno dei siti di riferimento anche per l’algoritmo di Google.

I link a risorse esterne portano comunque a te – sos-wp.it

Nel caso in cui tu abbia scritto un contenuto che si ispira al lavoro fatto da altri è buona norma citare il passaggio che ti ha ispirato, anche semplicemente inserendo un link che rimanda al contenuto originale. La trasparenza paga. E sempre parlando di trasparenza, è importante anche il modo in cui offri questi link esterni. Ci sono tre cose da ricordare: il bounce rate, l’anchor text e l’eventuale no-follow. È chiaro che se inserisci un link ad una risorsa esterna al tuo sito l’utente che capita sul tuo contenuto uscirà per andare a leggere quello scritto altrove. Per questo motivo è sempre bene fare in modo che i link aprono la risorsa in una nuova finestra: l’utente tecnicamente non esce dal tuo sito e può essere invogliato a continuare la sua lettura perché la tab è lì aperta per lui.

L’inserimento dei link che si aprono in pagine nuove riduce quindi il bounce rate e fa in modo che Google non pensi che il tuo sito non vale nulla. Un altro aspetto importante nel modo in cui comunichi i link esterni è il cosiddetto anchor text ovvero il pezzettino di testo che nasconde in sé il link. Espressioni come “qui” “clicca qui” è simili funzionano solo su certe CTA mentre in un testo discorsivo è sempre meglio provare a chiarire quello che il link rimanda. Anche perché in questa epoca che viviamo non si può mai sapere dove portano i link e nessuno vuole trovarsi con un malware.

Nella eventualità per cui hai dovuto inserire un link ma non sei poi tanto sicuro che la fonte sia effettivamente autorevole ricorda poi di utilizzare il tag no-follow che indica ai bot di Google che hai inserito un link di cui però non devono tenere conto.

Si è rotto qualcosa?

Hai creato una strategia per cui si inseriscono nei tuoi contenuti con assoluta naturalezza risorse esterne. Questa strategia però non è un punto nel tempo e nello spazio ma una attività continuata e che periodicamente va riproposta. Come infatti i tuoi contenuti possono invecchiare, e per loro vale la pena organizzare un calendario di aggiornamento, ricorda sempre che anche i contenuti degli altri siti possono cambiare, spostarsi o addirittura sparire e non risultare più disponibili.

Di certo non vuoi che in un post sul tuo blog un utente entusiasta clicchi su un anchor text e si trovi poi con un errore 404. Tra le cose peggiori in assoluto che può capitare a chi legge online c’è infatti il problema dei broken link. Assicurati per questo che, anche a distanza di tempo, i link che hai inserito rimandino alle risorse di cui effettivamente il tuo utente ha bisogno. Nel calendario di aggiornamento aggiungi una nota per controllare la validità dei link e della fonte.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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