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Tutorial

Cos’è un Redirect HTML e a cosa serve

Published by
Andrea Di Rocco

In questa guida scoprirai cos’è un redirect html e come si creano reindirizzamenti di pagina in modo corretto.

Per farli in modo corretto, e affrontare tutte le situazioni al meglio, vedremo due modalità: una per chi ha già un po’ di esperienza di programmazione e un’altra adatta a chi è alle prime armi e vuole usare un plugin WordPress per redirect.

Che cos’è un redirect html?

Ogni contenuti che si trova sulla Rete può essere recuperato perché ha un indirizzo preciso: lo URL. Ma a volte, capita a tutti, quello URL non è più quello giusto.

Se per esempio decidi di cambiare in modo drastico alcune pagine del tuo sito devi creare un redirect HTML in modo che chi cerca i contenuti di quelle pagine possa trovarli accompagnato dal vecchio URL verso quello nuovo.

Un redirect html serve quindi a creare un collegamento tra due URL, in modo che l’utente che visita un URL sia portato automaticamente su un’altra pagina. In inglese questa pratica è chiamata URL redirection.

Si possono fare redirect HTML di singoli URL o di interi domini.

Immagina di aver acquistato un dominio sia nella versione .it sia nella versione .com ma poi hai sviluppato i contenuti solo sulla versione .com. Come portare i visitatori che arrivano sul sito con dominio .it verso i contenuti? Con un redirect HTML. In questo modo, chi digita erroneamente .it nella barra di ricerca del browser, raggiungerà comunque il tuo sito.

A cosa servono i redirect HTML?

I redirect HTML servono a gestire cambi di URL e rimozioni di pagine, evitando che l’utente si trovi davanti ad un errore 404.

L’errore 404 è un messaggio di risposta dal server che indica “Pagina non trovata”, una condizione che si verifica se non fanno i redirect!

Quando il tuo sito è appena nato e le pagine sono poche tutto funziona bene ma poi cambi idea, sposti pagine, raggruppi contenuti ed ecco che il rischio di un utente che finisce in un vicolo cieco aumenta. e se un utente finisce in un vicolo cieco si trova con una pagina 404.

Per prima cosa, quindi, devi far sì che il rischio di un 404 sia ridotto, eseguendo correttamente i redirect e poi, per ogni evenienza, devi anche personalizzare la tua pagina errore 404, per trasformare quello che potrebbe essere un errore in una opportunità.

Ma i redirect HTML si devono sempre fare?

Quando conviene creare un redirect html?

Ecco alcuni esempi di situazioni in cui avrai bisogno di creare un redirect html:

  1. Quando vuoi cancellare una pagina o un post e vuoi che l’utente sia portato su un altro URL del tuo sito;
  2. Quando cambi l’URL di una pagina o un post e vuoi che l’utente sia rediretto al nuovo URL;
  3. Quando condividi accidentalmente un URL non corretto (per esempio, in una newsletter o sui social) e vuoi che chi lo clicca arrivi comunque alla pagina di destinazione corretta;
  4. Quando cambi la struttura permalink del tuo sito WordPress;
    • Non è consigliato cambiare la struttura permalink quando un sito è già avviato;
    • Se però è proprio indispensabile dovrai organizzare il lavoro in modo da creare tutti i reindirizzamenti.

Quando valuti se impostare un redirect o meno, pensa anche a tutti gli URL condivisi sul web: se qualcuno ha inserito un link al tuo sito e l’URL non risulta più valido, sarà generato un errore 404 anche in quel caso.

Come scoprire se un sito web ha errori 404

Abbiamo nominato gli errori 404 e come con i redirect HTML si possono ridurre. Ma per sapere se servono dei redirect devi sapere se ci sono errori 404 sul tuo sito.

Hai per caso cancellato una pagina che è finita come link su un post social?

Hai spostato dei contenuti?

Prima di iniziare a lavorare sui redirect HTML, è importante analizzare il sito per scoprire eventuali errori 404, perché quelli sono i redirect da fare subito.

Per sapere se il tuo sito ha generato errori, procedi in questo modo:

  1. Accedi al tuo account Google Search Console;
    • Se non hai mai utilizzato questo strumento, si tratta della piattaforma ufficiale Google che serve a monitorare e gestire il tuo sito per quanto riguarda l’indicizzazione sul motore di ricerca;
    • Anche Yahoo e Bing hanno strumenti simili;
  2. Seleziona il sito su cui desideri lavorare;
  3. Naviga nella sezione Indicizzazione del menu a sinistra e seleziona la voce Pagine;
    • Cerca nell’elenco la voce Non trovata (404) e cliccaci sopra per scoprire quali sono gli URL che hanno generato errori 404.

Oltre alla Search Console esistono anche alcuni plugin, che vedremo più avanti in questa guida, che permettono di monitorare errori 404.

Quali tipi di redirect HTML esistono?

Finora abbiamo parlato dei redirect in modo generico ma esistono diversi tipi di redirect HTML, che possono essere configurati. I diversi tipi sono identificati da un codice numerico, per esempio: 300, 301, 302, 303, 304…

Quelli che vedremo sono quelli che devi assolutamente conoscere perché sono i più frequenti.

1. Redirect 301

Il tipo di redirect che userai più frequentemente è il redirect 301. Questo numero indica un redirect permanente, cioè, che non è reversibile.

Quando sei assolutamente certo di voler ridirigere tutto il traffico da un URL all’altro, la ridirezione 301 è consigliata anche perché permette di trasferire al nuovo URL il posizionamento ed il link juice della pagina originale. 

2. Redirect 302 e 307

I numeri 302 e 307 indicano redirect temporanei, cioè, reversibili.

Quando configuri un redirect di questo tipo, Google e gli altri motori di ricerca mantengono indicizzati entrambi gli URL.

Non devi abusarne però. Per motivi di SEO e indicizzazione, se sai già che il redirect sarà permanente, è molto meglio crearne uno con codice 301.

3. Redirect 410

Questo codice indica invece una pagina eliminata. Attraverso di esso, comunicherai ai motori che l’URL in questione non esiste più e non intendi sostituirlo con un altro.

L’URL verrà quindi rimosso dall’indice, non comparirà più nei risultati di ricerca e Google non lo scansionerà più. Non si tratta di un vero e proprio reindirizzamento, bensì semplicemente di una “comunicazione”.

Infatti, se qualcuno digita quell’indirizzo visualizzerà una pagina 404.

Motivo in più per averne una che sia in linea con il resto del tuo sito e che comunque cerchi di indirizzare l’utente verso qualcosa che può essere utile.

Come creare redirect HTML usando il file .htaccess

Ora possiamo entrare nel dettaglio: come creare redirect html lavorando direttamente sul file .htaccess.

Lavorare direttamente sul file .htaccess prevede di accedere al File Manager del tuo pannello di gestione hosting (o di accedere ai file tramite FTP) e di inserire alcuni codici.

Ti consiglio di lavorare sul file .htaccess solo se hai esperienza di programmazione. Fare errori in questo file potrebbe infatti rendere il tuo sito non accessibile. In qualunque caso, salva una copia dei file originali prima di modificarli.

Per creare una ridirezione, ti sarà sufficiente aggiungere questo codice (ovviamente adattato con i tuoi url) in fondo al file .htaccess:

Redirect 301 /nomepagina.php https://www.example.com/nomenuovapagina.html

Procedi allo stesso modo con tutte le altre ridirezioni. Ricorda che questo è un tipo di redirect permanente che viene segnalato ai motori di ricerca e in teoria non è reversibile.

Ricorda inoltre che potrebbero volerci diverse settimane affinché Google riconosca che è stato rimosso. Motivo in più per tenere d’occhio la Search Console dove potresti anche scoprire se hai pagine scansionate ma non indicizzate.

I migliori Redirect Plugin WordPress

Come per quasi ogni cosa con WordPress, oltre a lavorare sui file e nel codice, puoi usare un plugin per i redirect HTML.

Gli strumenti che vedremo nei prossimi paragrafi ti permettono di gestire i redirect senza toccare una riga di codice (ricorda che comunque le ridirezioni 301 sono permanenti!)

1) Redirection Plugin

Redirection è il plugin per creare redirect HTML in WordPress in assoluto più popolare. Ad oggi conta oltre 2 milioni di download. Redirection permette di monitorare eventuali errori 404 e creare redirect, senza dover lavorare direttamente sul file .htaccess.

Il plugin crea anche una lista di tutti gli URL per cui sono state create ridirezioni, in modo che siano sempre a portata di mano e facili da gestire. Installato il plugin, trovi tutte le opzioni in Settings > Redirection.

Su questa schermata, puoi aggiungere una ridirezione compilando i campi del form. Qui puoi inserire l’URL sorgente e quello di destinazione.

Per creare ridirezioni semplici, seleziona dai menu a tendina “ URL only” e “Redirect to URL”. Infine, clicca “Add redirection” ed il gioco è fatto!

Per monitorare eventuali errori 404, clicca la voce “404s” nel menu che si trova nella schermata di configurazione del plugin. Ci sono poi tante altre opzioni, per esempio, Groups, Modules, eccetera che non approfondiremo in questa guida.

Se ti interesserebbe leggere una guida approfondita sul plugin Redirection, fammelo sapere nei commenti.

2) 301 Redirects

Il plugin 310 Redirects è molto semplice da utilizzare e ti permette di consultare un report degli errori 404 presenti sul tuo sito. Infatti costruisce un log di tutti i reindirizzamenti che sono stati utilizzati e comprende una funzionalità di importazione/esportazione dei dati.

La versione Pro del plugin comprende anche un sistema di wildcard ed espressioni regolari, cioè una funzione che ti permette di effettuare redirect “in blocco” sulla base di parametri comuni a diversi URL.

Ad esempio, se hai modificato il nome di una categoria, puoi effettuare un redirect di tutti gli URL che contengono quel prefisso.

3. SEO Redirection Plugin

Infine, l’ultimo redirect plugin WordPress che andiamo ad approfondire in questo post si chiama SEO Redirection Plugin. Si tratta di uno strumento semplice ma molto efficace. Vediamo le caratteristiche principali:

  1. Possibilità di creare redirect impostando la tipologia di redirect (301, 302 o 307);
  2. Possibilità di monitorare eventuali errori 404 e configurare un redirect automatico per tutti quelli che vengono scoperti;
  3. Schermata con l’archivio di tutte le ridirezioni create;
  4. Possibilità di salvare le impostazioni qualora si volesse disinstallare il plugin ed installarlo di nuovo in un secondo momento;
    • Questa funzionalità potrebbe essere utile se sul tuo sito appare un errore ed hai bisogno di disattivare tutti i plugin per identificarlo.

Rispetto agli altri strumenti presentati, SEO Redirection Plugin ha senza dubbio un numero nettamente inferiore di installazioni (al momento poco più di 10.000).

Ma lo abbiamo provato e, nonostante non sia molto popolare, è un buon plugin.

Gestire i redirect con Yoast SEO

Anche Yoast SEO e Rank Math comprendono entrambi una funzionalità per la gestione dei redirect.

Questi utili e versatili plugin per la SEO, infatti, hanno una voce Redirects che ti permette di impostare redirezioni di tipo:

  • 301
  • 410
  • 302 e 307
  • 451 (rimozione di un contenuto per motivi legali)

Inoltre, ogni volta che modifichi uno slug, in automatico viene creato il reindirizzamento al nuovo URL, senza che tu debba fare nulla.

Questi sono i migliori plugin WordPress per creare redirect html. Ovviamente, ce ne sono tanti altri. In questo caso, ti consiglio però di andare sul sicuro e scegliere uno di quelli più utilizzati, che sicuramente faranno bene il loro lavoro.

Conclusione

Oggi abbiamo visto come creare redirect HTML in WordPress. Facciamo un breve riassunto di quello di cui abbiamo parlato:

  1. Per prima cosa, abbiamo visto che cosa sono le ridirezioni;
  2. Quindi, abbiamo parlato delle situazioni in cui potrebbe essere necessario configurare dei redirect;
  3. Abbiamo poi visto quali tipi di ridirezioni esistono;
    • Facendo una distinzione tra ridirezioni permanenti (301) e
    • temporanee (302 e 307);
  4. Poi, siamo passati a vedere come creare ridirezioni in WordPress lavorando direttamente sul file .htaccess;
    • Come ho già menzionato, questa opzione è valida per chi ha già lavorato sul file .htaccess ed ha conoscenza di programmazione;
  5. Infine, ti ho presentato quattro plugin WordPress per creare redirect.

Ovviamente, quello deli redirect HTML è un argomento piuttosto vasto. Spero però che questa guida introduttiva ti sia stata utile per sapere come muoverti così da evitare il terribile “Errore 404”.

Vuoi approfondire l’argomento? Scopri cosa dice Google riguardo all’impatto per la SEO degli errori 404 e 410.

Ti sei mai ritrovato a dover gestire un “Errore 404” per il tuo sito? Quale soluzione hai adottato?

Hai usato uno dei plugin segnalati in questa guida, oppure hai abbandonato l’errore?

Hai mai monitorato il tuo sito per verificare la presenta di errori 404?

Come sempre, ti invito a condividere la tua esperienza nei commenti qui sotto. Alla prossima guida!

Andrea Di Rocco

Dal 2012 ad oggi, guido il Team di SOS WP. Mi occupo di insegnare come creare qualsiasi sito web in WordPress e insieme al mio team di esperti forniamo assistenza siti web a 360°.

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