In questa guida scoprirai cos’è un redirect html e come si creano reindirizzamenti di pagina in modo corretto.
Ti presenterò due soluzioni: una per chi ha già un po’ di esperienza di programmazione e un’altra adatta a chi è alle prime armi e vuole usare un plugin WordPress per redirect.
Un redirect html serve a creare un collegamento tra due URL, in modo che l’utente che visita un URL sia portato automaticamente su un’altra pagina da te definita. In inglese questa pratica è chiamata nel gergo URL redirection.
Si possono fare redirect HTML di singoli URL o anche di interi domini.
Per esempio, se hai acquistato il tuo dominio con due estensioni, .it e .com, e poi hai costruito il tuo sito sulla .com, potrebbe essere una buona idea creare un redirect dal .it al .com. In questo modo, chi digita erroneamente .it nella barra di ricerca del browser, raggiungerà comunque il tuo sito.
Questo tipo di redirect html è senza dubbio una funzionalità molto utile, che puoi gestire all’interno del servizio che usi per la registrazione e la gestione dei domini. Per saperne di più, leggi il tutorial su come fare il reindirizzamento di un dominio.
Ricorda infine che esistono molti codici di stato HTTP e che questo argomento dei Redirect ne fa parte in quanto ci aiuta a gestirne alcune casistiche.
I redirect HTML servono a gestire cambi di URL e rimozioni di pagine, evitando che l’utente si trovi davanti ad un errore 404.
L’errore 404 è un messaggio di risposta dal server che indica “Pagina non trovata”. Come sai, tutte le pagine del web sono associate ad un URL unico. Se questo URL viene modificato o rimosso, ma l’utente prova comunque a visitarlo, il server genera un codice di risposta HTTP 404 (“Non trovato”).
Quando si gestisce un sito web per molto tempo e si hanno centinaia di pagine e post, di tanto in tanto capita di trovarsi in questa situazione (potrebbe anche capitare senza che tu te ne accorga).
A questo proposito, ti consiglio di leggere la guida su come personalizzare la tua pagina errore 404 nell’eventualità che si presenti questo errore! Ovviamente, è meglio prevenire che curare, e i redirect HTML servono proprio a questo.
Ecco alcuni esempi di situazioni in cui avrai bisogno di creare un redirect html:
Quando valuti se impostare un redirect o meno, pensa anche a tutti gli URL condivisi sul web: se qualcuno ha inserito un link al tuo sito e l’URL non risulta più valido, sarà generato un errore 404 anche in quel caso.
Esistono diversi tipi di redirect HTML che possono essere configurate. I diversi tipi sono identificati da un codice numerico, per esempio: 300, 301, 302, 303, 304…
Il tipo di redirect che userai più frequentemente è il redirect 301. Questo numero indica un redirect permanente, cioè, che non è reversibile.
Quando sei assolutamente certo di voler ridirigere tutto il traffico da un URL all’altro, la ridirezione 301 è consigliata anche perché permette di trasferire al nuovo URL il posizionamento ed il “link juice” della pagina originale.
Configurando le ridirezioni sul tuo sito attraverso i plugin WordPress – di cui parleremo nelle prossime sezioni – potresti avere bisogno di sapere anche cosa indicano i codici 302 e 307.
I numeri 302 e 307 indicano redirect temporanei, cioè, reversibili. Quando configuri un redirect di questo tipo, Google e gli altri motori di ricerca mantengono indicizzati entrambi gli URL.
Non farti però ingannare dalla possibilità di creare un redirect temporaneo: proprio per motivi di SEO ed indicizzazione, se sai già che il redirect sarà permanente, è molto meglio crearne una con codice 301.
Questo codice indica invece una pagina eliminata. Attraverso di esso, comunicherai ai motori che l’URL in questione non esiste più e non intendi sostituirlo con un altro.
L’URL verrà quindi rimosso dall’indice, non comparirà più nei risultati di ricerca e Google non lo scansionerà più. Non si tratta di un vero e proprio reindirizzamento, bensì semplicemente di una “comunicazione”.
Infatti, se qualcuno digita comunque quell’indirizzo, visualizzerà una pagina 404.
Potrebbe essere che il tuo sito abbia già degli errori 404. Per esempio, potresti aver cancellato una pagina senza però sapere che era stata collegata via link da un altro sito o sui social.
Prima di iniziare a lavorare sui redirect HTML, è quindi importante analizzare il sito per scoprire eventuali errori 404. Per sapere se il tuo sito ha generato errori, procedi in questo modo:
Oltre alla Search Console – che ti consiglio in ogni caso di iniziare ad usare – anche alcuni dei plugin che vedremo più avanti in questa guida permettono di monitorare errori 404.
Per prima cosa, vediamo come creare redirect html lavorando direttamente sul file .htaccess.
Lavorare direttamente sul file .htaccess prevede di accedere al File Manager del tuo pannello di gestione hosting (o di accedere ai file tramite FTP) e di inserire alcuni codici.
Ti consiglio di lavorare sul file .htaccess solo se hai esperienza di programmazione. Fare errori in questo file potrebbe infatti rendere il tuo sito non accessibile. In qualunque caso, salva una copia dei file originali prima di modificarli.
Per creare una ridirezione, ti sarà sufficiente aggiungere questo codice (ovviamente adattato con i tuoi url) in fondo al file .htaccess:
Redirect 301 /nomepagina.php https://www.example.com/nomenuovapagina.html
Procedi allo stesso modo con tutte le altre ridirezioni. Ricorda che questo è un tipo di redirect permanente che viene segnalato ai motori di ricerca e in teoria non è reversibile.
Ricorda inoltre che potrebbero volerci diverse settimane affinché Google riconosca che è stato rimosso.
Il secondo modo, più semplice, per creare redirect HTML in WordPress è attraverso i plugin.
Gli strumenti che vedremo nei prossimi paragrafi ti permettono di gestire i redirect senza toccare una riga di codice (ricorda che comunque le ridirezioni 301 sono permanenti!)
Redirection è il plugin per creare redirect HTML in WordPress in assoluto più popolare. Ad oggi conta oltre 2 milioni di download. Redirection permette di monitorare eventuali errori 404 e creare redirect, senza dover lavorare direttamente sul file .htaccess.
Il plugin crea poi una lista di tutti gli URL per cui sono state create ridirezioni, in modo che siano sempre a portata di mano e facili da gestire. Installato il plugin, trovi tutte le opzioni in Settings > Redirection.
Su questa schermata, puoi aggiungere una ridirezione compilando i campi del form. Qui puoi inserire l’URL sorgente e quello di destinazione.
Per creare ridirezioni semplici, seleziona dai menu a tendina “ URL only” e “Redirect to URL”. Infine, clicca “Add redirection” ed il gioco è fatto!
Per monitorare eventuali errori 404, clicca la voce “404s” nel menu che si trova nella schermata di configurazione del plugin. Ci sono poi tante altre opzioni, per esempio, Groups, Modules, eccetera che non approfondiremo in questa guida.
Se ti interesserebbe leggere una guida approfondita sul plugin Redirection, fammelo sapere nei commenti.
Quick Page/Post Redirect permette di creare ridirezioni di tipo 301, 302 e 307 e ha molte funzionalità interessanti, come ad esempio:
Il plugin 310 Redirects è molto semplice da utilizzare e ti permette di consultare un report degli errori 404 presenti sul tuo sito. Infatti tiene un log di tutti i reindirizzamenti che sono stati utilizzati e include una funzionalità di importazione/esportazione dei dati.
La versione Pro del plugin include anche un sistema di wildcard ed espressioni regolari, cioè una funzione che ti permette di effettuare redirect “in blocco” sulla base di parametri comuni a diversi URL.
Ad esempio, se hai modificato il nome di una categoria, puoi effettuare un redirect di tutti gli URL che contengono quel prefisso.
Infine, l’ultimo redirect plugin WordPress che andiamo ad approfondire in questo post si chiama SEO Redirection Plugin. Si tratta di uno strumento semplice ma molto efficace. Vediamo le caratteristiche principali:
Rispetto agli altri strumenti presentati, SEO Redirection Plugin ha senza dubbio un numero nettamente inferiore di installazioni (al momento 20.000).
Avendolo testato, sembra comunque un plugin valido.
Anche Yoast SEO e Rank Math includono entrambi una funzionalità per la gestione dei redirect. Questi utile e versatili plugin per la SEO, infatti, includono la voce Redirects che ti permette di impostare redirezioni di tipo:
Inoltre, ogni volta che modifichi uno slug, in automatico viene creato il reindirizzamento al nuovo URL, senza che tu debba fare nulla.
Questi sono i migliori plugin WordPress per creare redirect html. Ovviamente, ce ne sono tanti altri. In questo caso, ti consiglio però di andare sul sicuro e scegliere uno di quelli più utilizzati, che sicuramente faranno bene il loro lavoro.
Conclusione
Oggi abbiamo visto come creare redirect HTML in WordPress. Facciamo un breve riassunto di quello di cui abbiamo parlato:
Ovviamente, quello deli redirect HTML è un argomento piuttosto vasto. Spero però che questa guida introduttiva ti sia stata utile per sapere come muoverti così da evitare il terribile “Errore 404”.
Vuoi approfondire l’argomento? Scopri cosa dice Google riguardo all’impatto per la SEO degli errori 404 e 410.
Ti sei mai ritrovato a dover gestire un “Errore 404” per il tuo sito? Quale soluzione hai adottato?
Hai usato uno dei plugin segnalati in questa guida, oppure hai abbandonato l’errore?
Hai mai monitorato il tuo sito per verificare la presenta di errori 404?
Come sempre, ti invito a condividere la tua esperienza nei commenti qui sotto. Alla prossima guida!
La posta elettronica è uno strumento ormai imprescindibile in qualunque strategia di marketing ma configurare…
Su internet si trova di tutto e tu stai cercando idee per i tuoi contenuti.…
Qualunque sito viene pubblicato non vive nel vuoto pneumatico del suo server. La rete è…
I servizi per accorciare link sono molto diffusi. Tanti siti web fanno affidamento su plugin…
Come costruire credibilità, incrementare la visibilità e far crescere i profitti attraverso un sito web.…
Hai un errore nella tua Bacheca WordPress relativo alla versione PHP? Non ti preoccupare, lo…