L’accessibilità di un sito WordPress è un elemento su cui è ora di iniziare a lavorare seriamente.
Perché non è un vezzo poter dire che la propria presenza online è accessibile ma una forma di civiltà nonché, nel caso tu sia un Grinch redivivo, un modo per ampliare il proprio pubblico e porsi in posizione dominante.
A differenza di altre cose che effettivamente su internet nascono e muoiono lasciando il tempo che trovano (e molto spesso tante persone poco lungimiranti con il portafoglio molto più leggero), avere un sito accessibile è un requisito cui dovremmo aspirare tutti. A partire da chi crea i siti passando per chi inserisce su questi siti i vari contenuti che lo animano. Nel corso del tempo, soprattutto negli ultimissimi anni, il tema dell’accessibilità si è fatto via via sempre più importante.
Perché il mondo non è diventato improvvisamente diverso rispetto a quello che era prima ma perché sempre più persone si sono rese conto che il famoso utente medio in realtà non esiste più, nei termini che si riteneva fino a poco tempo fa. Esistono diverse minoranze di utenti che hanno necessita di andare su internet, leggere una notizia, sperimentare un prodotto, parlare con l’assistenza tecnica. Vivere la tecnologia.
E se da una parte è ottimo ciò che sta avvenendo a livello europeo con le nuove direttive che riguardano proprio l’accessibilità e i parametri di accessibilità dei siti dall’altra c’è comunque ciò che tu puoi fare di tua spontanea volontà. Perché se anche non ti interessa che nel mondo possa esistere qualcuno che sperimenta la vita e il mondo in maniera diversa rispetto a come fai tu vedila da questo punto di vista: c’è tutta una nicchia di utenti che hanno ancora pochi contenuti a loro disposizione. Fornire a questa nicchia di utenti contenuti di qualità in un modo per loro più accessibile significa trasformare il tuo sito WordPress in un vero e proprio punto di riferimento. Ma come si fa?
Come accennato prima, l’utente medio di internet, ovvero un maschio bianco di circa 30 anni con una istruzione media non esiste più da tempo. I contenuti e i prodotti che si trovano su internet sono fruiti da un numero elevatissimo di persone e tra queste alcune di certo non sono né di sesso maschile né di carnagione chiara.
E a prescindere dalle minoranze geograficamente identificate ed identificabili, ci sono per esempio tutti coloro i quali hanno una qualche disabilità che impedisce loro di fruire di Internet come il famoso utente medio. Avere un sito accessibile significa avere un sito che è in grado per esempio di rispondere alle richieste dei non vedenti oppure alle richieste degli utenti che hanno disabilità fisiche e che impediscono quindi loro magari di utilizzare un mouse, o ancora si tratta semplicemente di persone anziane che hanno quindi una mobilità diversa o ridotta. E non c’è, nel novero delle questioni legate all’accessibilità, da dimenticare anche semplicemente chi non ha una banda larga e un internet ultra veloce.
Ma se paradossalmente per questo genere di utenti, cioè quelli con internet un po’ a singhiozzo, si sta già facendo parecchio, perché a volte corrispondono anche proprio a quel famoso utente medio, altre minoranze di utenti sono ancora tenute un po’ ai margini.
La community di WordPress ci ha insegnato che se c’è un problema si può trovare una soluzione con un plugin. E per tantissimi casi il plugin può aiutare. Uno dei più gettonati quando si tratta di accessibilità è un prodotto che si chiama semplicemente Accessibility Checker e che permette proprio di renderti conto se e quanto il tuo sito è accessibile per sapere poi dove andare a lavorare.
Ma anche senza utilizzare un plugin, o prima di passare sulla graticola quello che hai creato, ci sono alcune cose che puoi fare perché il tuo sito WordPress accolga al meglio tutti i suoi utenti. Potresti per esempio pensare di creare un’esperienza di lettura facilitata scegliendo tra i font ad alta leggibilità che anche Google di default offre.
Scegliere un font ad alta leggibilità significa permettere anche a chi ha problemi di vista o di dislessia di leggere senza fatica. Allo stesso modo renditi conto che alcune combinazioni cromatiche sono un problema. Se non sai quali siano i colori più trendy in questo momento lascia stare: bianco e nero. Perché le mode con le varie palette ispirate al colore Pantone dell’anno sono mode e come tali sono destinate a cambiare. Un buon sito, con un buon font e una palette che parte dal bianco e dal nero del testo cui aggiunge qualche rimando di colore prendendo dalle tinte dal tuo logo è più che sufficiente per avere un’esperienza completa del tuo brand.
Pensare di creare un sito in cui per esempio anche gli elementi di HTML semantico aiutano i software che trasformano il testo scritto in parole da ascoltare può sembrarti un favore che fai a quelli diversi da te. Ma se pensi che invece quelli diversi da te non siano il tuo target di riferimento basta guardare ai numeri dell’OMS. Secondo i dati più recenti a livello globale esistono, per esempio, 2,2 miliardi di persone che hanno problemi di vista.
A prescindere da quelle che possono essere le cause della cecità o di una condizione di ipovedente, si tratta di una percentuale elevata di persone in tutto il mondo che hanno necessità di sperimentare il mondo. Non ci sono 2 miliardi di potenziali utenti per il tuo sito WordPress ma è chiaro come una parte degli ipovedenti e dei non vedenti può essere annoverata tra i tuoi potenziali utenti o clienti. Questi sono i numeri relativi a chi si trova con una disabilità che riguarda la vista ma, andando per esempio a guardare i problemi legati all’invecchiamento della popolazione, è evidente come il progresso della medicina consenta di raggiungere un’età molto più avanzata anche se con una serie di problemi che vanno affrontati.
Ma questo significa che ci sono potenzialmente altri utenti da qui al futuro che possono giovarsi di tutto ciò che tu fai in termini di accessibilità. Tieni presente che secondo i dati e le proiezioni di alcuni istituti entro il 2050 il 16% della popolazione mondiale avrà più di 65 anni con un incremento importante di chi si trova oltre gli 80 anni e oltre i 90 anni. Da ultimo, vale la pena ricordare che ci sono circa 1,3 miliardi di persone che hanno una disabilità fisica, e di nuovo sono dati ufficiali dell’OMS. Altri potenziali utenti. Il discorso sulla accessibilità è nuovo, per alcuni almeno, ed è complesso, per tutti, ma è un discorso che va affrontato. Se non vuoi affrontarlo per il bene del prossimo affrontalo per i numeri.
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