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Su cosa dovresti concentrarti per una campagna virale di successo

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Valeria Poropat

Riuscire a costruire una campagna virale che funzioni davvero è uno degli obiettivi di chiunque si muova sul web. Ci sono diversi elementi in gioco ma alcuni sono da considerare in cima alla lista delle priorità.

Come si costruisce una campagna virale di marketing che possa essere realmente considerata un successo? Lo scopo finale della campagna è quello di creare una presenza online che diventi progressivamente più importante in modo tale che il brand, il personaggio, il prodotto al centro della campagna diventino più conosciuti e quindi possano trasformarsi in qualche modo in un punto di riferimento.

Google distingue i siti in base all’argomento quando si tratta di campagna virale? – sos-wp.it

La costruzione di una campagna di successo parte ovviamente dalle basi che sono in buona sostanza due pilastri da cui non puoi prescindere: da una parte devi aver effettuato ricerche approfondite sul target audience cui vuoi rivolgerti e dall’altro devi avere un sito web solido che diventi la destinazione di tutta la campagna di marketing.

Per raggiungere tale obiettivo si passa anche attraverso le campagne costruite a colpi di notizie nel tentativo di trasformare qualcosa in un trend virale. Ma concentrarsi sui siti di notizie, rispetto magari ad altre tipologie di siti, può portare un qualche giovamento in termini di SEO? E puntare sui siti più importanti tra quelli che diffondono notizie ha senso?

Una campagna virale funziona se guardi questo dettaglio

Su Twitter si è di recente è aperta una discussione molto interessante soprattutto per chi si occupa di SEO e fa marketing. Patrick Stocks, esperto proprio di search engine optimization, sì è rivolto al grande pubblico del social dell’uccellino azzurro ponendo una domanda interessante e che riguarda il ruolo dei siti di notizie nell’ambito di una eventuale campagna virale di successo.

I link sono tutti uguali per Google? Come organizzare la tua prossima campagna virale – sos-wp.it

La conclusione, apparentemente empirica e corroborata dai fatti, cui l’esperto è arrivato è che i link che arrivano dai siti di notizie non sembrano avere l’impatto importante che invece altri che lavorano nel SEO e nel marketing si aspettano. Tra i molti che hanno risposto è apparso anche un messaggio da John Muller, tirato in ballo in alcuni dei commenti al tweet di Stocks in cui si chiedeva espressamente se qualcuno dentro Google potesse chiarire come la piattaforma vede e percepisce i link dai siti di notizie rispetto ai link che arrivano da altri siti web.

La risposta di Muller è quanto mai illuminante. Mr Google, e non potremmo chiamarlo diversamente, ha infatti chiarito con poche parole quella che è la filosofia con cui la piattaforma guarda ai link anche nell’ambito della creazione di una eventuale campagna virale di marketing. Muller infatti scrive in maniera molto sintetica: “Perché i link dei siti di notizie dovrebbero essere trattati diversamente? Il web è il web.

Elaborando sulla questione, e incalzato anche da altri commenti, Muller ha chiarito bene come in realtà Google più che distinguere se i siti su cui sono stati aggiunti dei link sono di notizie o meno guarda alla architettura del sito e alla frequenza con cui il sito pubblica nuovi contenuti. Nel momento in cui decidi quindi di organizzare una campagna di marketing, più che guardare alla tipologia generica di sito che vuoi inserire nella campagna devi analizzare alcune caratteristiche proprie della piattaforma su cui vuoi appoggiarti.

Anche perché non va dimenticato lo scopo finale della campagna di marketing che non è collezionare semplicemente un numero elevatissimo di link quanto riuscire a trasformare i link in numeri solidi, in clienti, in visite regolari al proprio sito e in un miglioramento della propria posizione generale agli occhi dell’algoritmo di Google.

Valeria Poropat

Laureata in traduzione, Valeria adora da sempre la tecnologia in ogni sua forma e in particolare ai modi in cui la tecnologia può aiutare ad avvicinare le persone e stimolare la curiosità.

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