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Tutorial

Come fare SEO per siti web multilingua

Published by
Andrea Di Rocco

Un sito web multilingua è un sito che è stato tradotto in più lingue e che in genere offre prodotti e servizi a utenti di nazioni diverse.

Farsi trovare dai motori di ricerca è importantissimo per il successo del tuo sito e per riuscirci ti consiglio di leggere tutta questa guida per familiarizzare con la SEO Multilingua.

Un esempio sono i siti dell’Unione Europea o di Amazon, dove, cliccando i link di altre lingue, si accede al contenuto tradotto.

A volte si può avere la necessità di creare un sito multiregionale ovvero un sito che abbia un contenuto dedicato per specifiche aree geografiche.

Spesso possiamo incontrare siti che sono sia in multilingua che multiregionali, come il sito dell’ANSA, dove trovi una sezione per scegliere la regione ma anche i link per le edizioni in lingue specifiche.

Espandere il tuo sito supportando il multilingua e il multiregione potrebbe diventare molto complicato.

Per assicurarti di ottenere un ottimo risultato, testa a fondo la versione originale del tuo sito prima di avventurarti in modifiche così sostanziose.

In questa guida condividerò con te tutti gli accorgimenti da seguire per creare un sito multilingua che si posiziona correttamente sui motori di ricerca in tutte le lingue in cui traduci il tuo sito web.

Cosa significa “SEO Multilingua” e “SEO Multiregionale”

Iniziamo con il comprendere la definizione di SEO multilingua e SEO multiregionale.

Queste due strategie spesso si sovrappongono, motivo per cui le tratteremo entrambe in questo articolo.

Cosa significa SEO Multilingua

La SEO multilingua è l’atto di ottimizzare il contenuto del tuo sito Web per lingue diverse, in modo da essere visibile su nuovi mercati dove le persone in diversi Paesi potranno trovare il tuo sito web tramite la ricerca organica.

Cosa significa SEO Multiregionale

La SEO multiregionale è l’atto di creare contenuti di siti web ottimizzati su misura per più regioni geografiche. Si collega anche ad altri aspetti del marketing online, come:

  • l’ottimizzazione del tasso di conversione,
  • il pay per click,
  • la strategia dei contenuti.

La SEO Multilingua è più di una traduzione

Se vuoi che la SEO multilingua del tuo sito sia veramente efficace, servirà più di una semplice traduzione delle pagine da una lingua all’altra. Ogni contenuto del tuo sito dovrà essere adattato in funzione delle caratteristiche del target.

Dovrai rispettare le norme della comunicazione del Paese a cui andrai a rivolgerti pianificando una strategia di contenuti in lingua che soddisfi le richieste del pubblico straniero.

Il tuo sito dovrà risultare come uno spazio amichevole sul quale navigare con naturalezza e sicurezza.

L’importanza del dominio nella SEO Multilingua

A cosa serve scegliere il domino giusto?

Ad una cosa molto importante, ovvero far apparire le pagine del tuo sito nella SERP agli utenti che risiedono nelle aree geografiche selezionate.

Il nome di dominio è la stringa associata al tuo sito web.

Per esempio “www.ilmiosito.it” è un dominio.

La sigla “it” identifica un sito web italiano: è proprio una delle indicazioni che servono ai motori di ricerca per decidere in quale Paese mostrare il tuo sito.

Due tipi di dominio:

  • i domini con estensione nazionale, cioè tutti quelli del tipo .it, .fr, .de, .uk, si chiamano ccTLD (country code Top Level Domain).
  • i domini con estensione internazionale, cioè tutti quelli come .com, .org, .net, sono chiamati gTLDs (generic Top Level Domain names).

Avvalersi di un dominio del tipo ccTLD darà un segnale importante a Google.

Se la tua intenzione sarà quella di esporre il tuo brand in Inghilterra e Francia, la soluzione ideale dal punto di vista SEO è mantenere un dominio ccTLD per ogni versione del tuo sito web.

Di conseguenza, la struttura URL di tutte le pagine del sito seguirà quella del dominio.

Per esempio www.ilmiosito.uk/about sarà l’URL della pagina “Chi siamo” da mostrare agli utenti che parlano la lingua inglese e che navigano il nostro sito da Paesi anglofoni.

In questa guida troverai altri consigli sulla struttura di un URL per siti multilingua.

6 Consigli per fare SEO Multilingua

Prima di poter parlare di come usare il plugin WPML per fare una buona SEO Multilingua, dobbiamo creare delle basi solide per il tuo sito.

Per farlo, ti suggerisco di seguire questi miei 6 consigli SEO riportati di seguito, al fine di ottemperare ai canoni richiesti dai motori di ricerca come Google.

Vediamo quali sono:

1. Utilizza un linguaggio chiaro e semplice per ogni lingua

Quando Google legge il tuo sito determina la lingua usata a seconda del contenuto visibile.

Questo significa che, anche se usi del codice per indicare la lingua usata, il motore di ricerca dà peso solo al contenuto visibile.

Il modo migliore per aiutare Google a identificare correttamente la lingua usata è quello di usare un’unica lingua per pagina.

Spesso succede di vedere siti con contenuto importante tradotto in più lingue ma aggiornamenti o post creati successivamente non tradotti.

Se sulla stessa pagina compaiono frammenti di testo in più lingue, Google non saprà più a chi è destinato questo contenuto.
Vanno anche evitate il più possibile traduzioni automatiche e di scarsa qualità, perché possono essere interpretate come spam.

Puoi modificare il file robots.txt per limitare il contenuto del tuo sito soggetto a scansione da parte dei motori di ricerca.

2. Inserisci le bandierine per cambiare lingua con facilità

I contenuti nelle diverse lingue vanno tenuti su URL diversi. L’utilizzo di cookie per la visualizzazione di pagine tradotte è sconsigliato.

Dai la possibilità agli utenti di avere accesso al menu di selezione della lingua in ogni pagina.

La pratica di reindirizzare gli utenti in base alla presunta provenienza geografica o lingua usata non è il massimo può andare bene fino a un certo punto, perché chiunque potrebbe voler consultare il tuo sito in una lingua diversa, ovunque si trovi.

3. Scegli un buon URL (dominio www)

Utilizzare un URL che indica chiaramente quale lingua è usata nella pagina, fornisce un valido aiuto agli utenti e anche nella risoluzione di problemi.

Utilizza la codifica UTF-8 nell’URL per evitare problemi.

Usare i domini geografici di primo livello è la pratica migliore, ma è possibile utilizzare anche sottodomini e sottocartelle. Continua a leggere per scoprire come fare.

4. Fai attenzione al Targeting per Paesi specifici

I motori di ricerca possono mostrare risultati più precisi se sono a conoscenza del Paese a cui vogliamo rivolgere il nostro contenuto.

Come fa Google a determinare un Paese target? Ci sono diversi segnali:

  • ccTLD (country-code Top-Level Domain, nomi di domini di primo livello nazionali):
    • il nostro amato .it, domini chiaramente legati all’Italia, o per esempio .de per la Germania;
    • ovviamente l’utilizzo di questi domini sono un chiaro e forte segnale che il contenuto del sito web è rivolto al Paese specifico.
  • targeting geografico:
    • modificando le impostazioni di Google Search Console, puoi indicare a Google che il tuo sito è rivolto ad un Paese specifico:
    • questo accorgimento ha senso per un sito che usa un dominio di primo livello generico come .eu;
  • indirizzo IP del server:
    • la posizione geografica del server può essere usata come indicazione di target del sito;
  • indizi locali:
    • numeri di telefono, indirizzi, lingua, valute locali e link da altri siti locali.

5. Scegli la struttura permalink degli URL del tuo sito

Scegli la struttura degli URL del tuo sito in modo tale che sia chiaro il targeting geografico delle varie pagine.

Per esempio, potresti usare:

  • una struttura specifica per Paese, per esempio: www.miosito.it – www.miosito.de – www.miosito.es, oppure…
  • usare sottodomini o sottocartelle, ovvero:
    • Sottodomini sono fatti così: de.esempio.com – es.esempio.com – fr.esempio.com;
    • Sottocartelle sono fatti così: esempio.com/it/ – esempio.com/fr/ – esempio.com/es/.

Ognuna di queste scelte ha i suoi pro e i suoi contro, anche se alla fine vanno bene entrambe. Io per esempio preferisco usare i sottodomini piuttosto che le sottocartelle.

6. Evita sempre di pubblicare contenuti duplicati

Le pagine tradotte non vengono interpretate da Google come duplicate. Potrebbero però esserci dei problemi se i contenuti sono pubblicati nella stessa lingua, ma sono destinati ad aree geografiche diverse.

Se l’URL della pagina è diverso e sono correttamente impostati i parametri per l’indicazione della lingua e dell’area geografica (per esempio con l’attributo hreflang), Google capirà che si tratta di contenuti destinati a un target diverso.

Dopo aver chiarito quali sono i fattori da considerare e gli accorgimenti da seguire per la SEO su un sito multilingua vediamo come metterli in pratica con il plugin per WordPress WPML.

Il plugin WPML è già ottimizzato per fare SEO Multilingua

Uno dei punti di forza di WPML è proprio la gestione della SEO.

WPML infatti crea pagine differenti per ogni lingua e di conseguenza è possibile fare SEO individualmente a seconda del contenuto.

Dobbiamo partire dal dominio scelto e dalla struttura dei permalink.

L’approccio migliore è quello di avere domini per le diverse lingue supportate dal tuo sito.

Per esempio avere: www.esempio.com e www.example.com.

Per seguire questo sistema con WPML dovrai abilitare il supporto per le lingue in diversi domini

Un altro approccio è quello di usare cartelle per ogni lingua, per esempio: www.esempio.com e www.esempio.com/en/.

Quest’ultimo metodo, anche se presenta meno flessibilità di configurazione, offre comunque valide indicazioni per i motori di ricerca e gli utenti.

Se desideri approfondire le tue conoscenze sul plugin multilingua WordPress WPML leggi la mia guida WPML per creare siti multilingua, nella quale ti insegno ad utilizzare questo plugin.

Yoast SEO e WPML

Yoast SEO è un plugin per WordPress che facilita il lavoro ed è alla portata di tutti.

Con più di cinque milioni di installazioni è una scelta solida che si integra perfettamente con WPML.

Prima di continuare ti consigliamo di leggere la nostra guida in italiano a Yoast SEO per ottimizzare il tuo sito.

Se ti stai chiedendo cosa c’entra questo plugin con la SEO per i siti multilingua, andiamo a scoprirlo insieme.

Come accennato WPML e Yoast SEO sono perfettamente integrati e insieme ti forniscono la possibilità di ottimizzare il tuo sito per i motori di ricerca in diverse lingue.

Yoast SEO ha vari attributi, alcuni si estendono a tutto il sito e altri sono specifici per pagina.

Il titolo della homepage e la descrizione meta sono attributi globali.

Puoi tradurli utilizzando la schermata di WPML Traduzione stringhe.

Individua le stringhe [wpseo_titles]title-post e inserisci le traduzioni:

Per quanto riguarda il contenuto più specifico come post, pagine, ecc. Yoast SEO aggiunge un box dedicato nella schermata di modifica del contenuto.

In questo box puoi inserire le parole chiave, il titolo SEO e le meta description.

WPML archivia la traduzione in diverse pagine e, come accennato prima, ogni pagina avrà specifici attributi SEO.

Quando tradurrai dovrai inserire il titolo della pagina, la descrizione e i vari attributi SEO per ciascuna lingua.

WPML e le informazioni per Google

Il plugin WPML include in ogni pagina due informazioni molto importanti: la lingua della pagina e i link alla traduzione della pagina.

Il plugin svolgerà questa funzione in automatico, risparmiandoti un bel po’ di lavoro.

WPML includerà degli header di pagina con le informazioni sulla lingua, per esempio:

Contenuto in inglese: xmlns="https://www.w3.org/1999/xhtml" lang="en-US"
Contenuto in italiano: xmlns="https://www.w3.org/1999/xhtml" lang="it-IT"

Se vuoi puoi modificare le impostazioni automatiche del plugin.

Nel caso in cui il tuo contenuto sia rivolto a un Paese diverso da quello scelto in automatico, puoi andare in WPML > Lingue e cliccare su Modifica lingua predefinita.

Google, grazie a queste informazioni, riconoscerà la lingua di ogni pagina e saprà dove può trovare le traduzioni.

Siti multilingua e Sitemap

La sitemap è un file XML che contiene una mappa del tuo sito web e che lo rende di facile lettura ai motori di ricerca.

In genere è buona prassi avere una sitemap per ogni dominio e WPML fa proprio questo, abilitando l’opzione WPML > Lingue > Un dominio diverso per ogni lingua in congiunta con l’utilizzo di Yoast SEO.

Per esempio, se hai miosito.com e it.miosito.com, avrai due file XML con la sitemap.

Questi file conterranno la mappa del sito per le varie versioni tradotte che hai messo a disposizione degli utenti.

Puoi trovare la sitemap della lingua di default in esempio.com/sitemap_index.xml; per le lingue secondarie: it.esempio.com/sitemap_index.xml

Leggi la guida per approfondire come creare una sitemap multilingua e inviarla ai principali motori di ricerca internazionali.

Conclusione

In questa guida abbiamo visto quali sono gli accorgimenti da seguire per impostare correttamente una strategia SEO per siti multilingua e quali strumenti utilizzare: WPML in combinazione con Yoast SEO.

Migliorare il posizionamento del proprio sito web nei risultati di ricerca è un obiettivo di grande importanza per il successo sulla Rete.

Senza il conseguimento di un buon ranking, aumentare il traffico può diventare un’impresa quasi impossibile.

Quando investi tempo e danaro in un sito multilingua è importante avere ben chiaro una strategia SEO Multilingua che ti permetta di convertire i tuoi investimenti in visite.

Se hai domande o vuoi condividere la tu esperienza con noi, puoi farlo lasciando un commento qui sotto oppure iscrivendoti al nostro gruppo Supporto WordPress per NON Programmatori su Facebook.

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Prima di salutarti, voglio ricordarti che per qualsiasi tipo di consulenza sulla SEO per siti multilingua hai a disposizione il nostro servizio consulenza SEO, grazie al quale potrai ricevere anche formazione 1:1 per posizionare il tuo sito in cima alle vette di Google. Prenota ora una chiamata!

Andrea Di Rocco

Dal 2012 ad oggi, guido il Team di SOS WP. Mi occupo di insegnare come creare qualsiasi sito web in WordPress e insieme al mio team di esperti forniamo assistenza siti web a 360°.

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