Un blog o un sito cresce e si evolve, e lo stesso devono fare i suoi articoli, le pagine e le strategie editoriali. Una checklist annuale di content management serve proprio a questo: verificare cosa funziona, cosa va aggiornato e cosa merita di essere archiviato o rilanciato.

Ogni anno il web cambia: nuovi formati, aggiornamenti SEO, tendenze di ricerca e cambiamenti nelle abitudini degli utenti. Senza una revisione regolare, anche i contenuti migliori rischiano di diventare invisibili o incoerenti con il brand.
1. Raccogliere e analizzare i dati principali
Il primo passo è basarsi sui numeri, non sulle sensazioni. Dalla Google Search Console o da Analytics puoi estrarre gli articoli con più traffico e tempo medio di lettura, le pagine che generano conversioni o iscrizioni, i contenuti che non ricevono più visite o hanno tassi di rimbalzo alti.
L’obiettivo è capire dove concentrare gli sforzi: aggiornare ciò che funziona e ripensare ciò che non porta più risultati cercando di mantenere un buono equilibrio tra l’effort operativo e risultati nel breve, medio e lungo periodo.
2. Audit dei contenuti esistenti
L’audit è una revisione approfondita di tutto ciò che è pubblicato sul sito: articoli, pagine, categorie, immagini, risorse scaricabili. Per ogni contenuto valuta:
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Rilevanza: è ancora utile per il pubblico di oggi?
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Accuratezza: le informazioni sono aggiornate?
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SEO: il contenuto risponde ancora all’intento di ricerca?
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Performance: genera traffico o interazioni?
Puoi usare un semplice foglio di calcolo per catalogare i contenuti e assegnare un’azione a ciascuno: aggiornare, riscrivere, mantenere o rimuovere.

3. Aggiornare i contenuti strategici
Alcuni contenuti meritano un posto fisso in calendario per la revisione. Parliamo di: guide evergreen, articoli ad alto traffico, pagine di servizio o prodotto, risorse scaricabili. Rivedere titolo SEO, meta description, link interni e immagini ottimizzate può bastare per riportarli in prima pagina su Google.
4. Fare pulizia: content pruning e archiviazione
Non tutti i contenuti devono restare online. Articoli obsoleti, duplicati o di scarsa qualità possono ridurre l’autorità complessiva del sito. Il content pruning consiste nel rimuovere o reindirizzare i contenuti inutili, migliorando la struttura e la coerenza del sito. Una buona regola è mantenere meno contenuti, ma più utili e aggiornati.
5. Rivedere la strategia editoriale
Una volta pulito e aggiornato il sito, è il momento di guardare avanti. Cosa è cambiato nel pubblico o nel mercato? Ci sono nuove keyword emergenti, formati più efficaci (video, carousel, podcast)? La checklist deve includere una sezione dedicata alle nuove priorità: introdurre nuovi argomenti, potenziare i contenuti che portano contatti, creare risorse per i social o la newsletter.
6. Aggiornare strumenti e workflow
Anche gli strumenti di lavoro vanno rivisti. Controlla se il tuo sistema di gestione (Google Drive, Notion, Trello o plugin di WordPress) è ancora adeguato o se serve una soluzione più integrata per gestire calendari editoriali, versioni e revisioni.
Un buon workflow semplifica il lavoro di tutto il team e riduce gli errori.
7. Rinnovare l’identità visiva dei contenuti
Ogni anno vale la pena verificare anche la coerenza visiva dei contenuti: copertine, immagini, tipografia, infografiche.
Piccoli aggiornamenti grafici migliorano la percezione di freschezza e professionalità del sito.
Conclusioni
Fare una revisione annuale dei contenuti è come tagliare e potare un albero: serve a farlo crescere più forte, ordinato, sano. Non si tratta quindi di aggiungere lavoro, ma di valorizzare ciò che già esiste, migliorando la qualità e la strategia nel tempo.
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