Lavorare nel Web oggi significa gestire strumenti, dati e decisioni costanti, ma la stanchezza digitale è dietro l’angolo.
Si sente spesso parlare di stanchezza digitale, talvolta con toni allarmistici che non aiutano chi lavora ogni giorno con il Web. Esistono professionisti che progettano siti in WordPress, curano strategie SEO, gestiscono e-commerce o creano contenuti. Il digitale non è un problema da evitare ma è, ormai, uno strumento di lavoro indispensabile.
Parlare di stanchezza digitale in modo equilibrato, quindi, vuol dire riconoscere che esiste l’affaticamento, ma che può essere gestito e compreso senza demonizzare piattaforme, tecnologia o strumenti. Quindi, cos’è la stanchezza digitale e perché colpisce chi lavora online? Scopriamo di più sulla stanchezza digitale, spiegata senza allarmismi.
Cos’è la stanchezza digitale per chi lavora nel Web: sintomi e cause
Cos’è la stanchezza digitale per chi lavora nel Web? È utile chiarire cosa si intende per stanchezza digitale in un contesto professionale. Per chi utilizza quotidianamente WordPress, piattaforme di advertising, strumenti di analisi SEO o CMS per e-commerce, la stanchezza digitale non è soltanto qualcosa che accade perché si sta “troppe ore davanti a uno schermo”. Troppe notifiche, troppe decisioni e troppi compiti che richiedono attenzione continua, causando affaticamento cognitivo e burnout digitale. In poche parole, si tratta di una risposta naturale dell’organismo a un’esposizione prolungata a strumenti digitali. I sintomi sono i seguenti:

- Mal di testa;
- Tensioni a collo e spalle;
- Occhi arrossati e secchi;
- Difficoltà di concentrazione;
- Senso di apatia;
- Irritabilità;
- Affaticamento visivo;
- Disturbi del sonno;
- Sovraccarico cognitivo;
- Controllo compulsivo dello smartphone.
Le cause sono diverse e combinano diversi elementi.
- Sovraccarico di informazioni tra dati Analytics, e-mail, dashboard, aggiornamenti di plugin, temi e ticket clienti, solo per citare qualcosa.
- Pressione delle performance per via di conversioni, ranking sui motori di ricerca o velocità del sito.
- Multitasking perenne, perché si passa velocemente da un compito a un altro.
- Difficoltà nel separare tempi di lavoro e riposo, perché l’accesso costante agli strumenti digitali incoraggia verifiche continue di notifiche o statistiche anche fuori orario. La sensazione di essere sempre reperibili aumenta i livelli di cortisolo, ovvero l’ormone dello stress e questo mantiene il sistema nervoso in uno stato di allerta costante.
- Aggiornamenti costanti a causa dei cambiamenti negli algoritmi o nuove best practice da imparare.
Si tratta di caratteristiche del lavoro online. Un professionista che si occupa di ottimizzare pagine per la SEO, costruire siti o gestire un e-commerce deve prendere molte decisioni e tutte queste consumano energia cognitiva. La stanchezza digitale, quindi, invita semplicemente a rallentare i flussi di lavoro, definendo le proprie priorità. Ogni venti minuti circa, prova a guardare un oggetto a circa sei metri di distanza per venti secondi, così da riposare gli occhi. Non dimenticare, inoltre, di disattivare gli avvisi non essenziali e di migliorare l’illuminazione e la posizione del monitor per diminuire l’affaticamento posturale. Scopri anche come evitare il burnout quando lavori da casa e i segnali che stai lavorando troppo al computer.


