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Refusi e qualità dei testi incidono sulla percezione dei contenuti ed è utile sapere come Google li interpreta.

Chi lavora con SEO e contenuti digitali si chiede spesso come Google consideri i refusi nei testi. Parole mancanti, errori di battitura o piccoli refusi possono capitare, soprattutto in articoli aggiornati spesso o articoli lunghi. Ma quanto pesano davvero i refusi sul posizionamento su Google?

Il motore di ricerca più famoso penalizza i testi con errori? Li interpreta in modo corretto? Scopriamo insieme come considera Google i refusi nei testi, da un punto di vista SEO.

Come Google interpreta gli errori di scrittura

Quando si parla di refusi, è importante sapere distinguere tra quelli che possono essere dei testi di bassa qualità e degli errori occasionali. Google comprende il significato delle parole e la soddisfazione dell’utente, ma non agisce certamente come un correttore di bozze. Possono verificarsi parole incomplete, errori di battitura, parole duplicate, apostrofi o accenti errati o piccoli errori grammaticali. Spesso i refusi accadono per via di scrittura veloce, traduzioni o aggiornamenti frequenti. In contesti editoriali e blog aggiornati in modo regolare, i refusi accadono spesso.

Refuso scritto a mano
Come Google interpreta gli errori di scrittura – SOS-WP.it

Google usa degli algoritmi avanzati di natural language processing, per comprendere il significato dei testi anche in presenza di piccoli errori. Lo fa in base al contesto di una frase, correggendo le query degli utenti e riconoscendo parole simili o scritte in modo errato. Un refuso isolato, quindi, non compromette la comprensione dei contenuti. Ma i refusi possono diventare un problema SEO?

Possono diventarlo quando i refusi sono numerosi e sistematici, quando i testi pieni di errori riducono la leggibilità, ma anche quando i contenuti sono generati automaticamente senza revisione. Questo, ovviamente, influisce sul tempo di permanenza nel sito: un testo curato, infatti, trasmette professionalità e migliora la percezione del brand. Cosa dedurre, quindi, da tutto ciò? Google non penalizza i refusi in sé, ma premia contenuti chiari, utili e affidabili. Scopri anche come usare l’AI per revisionare testi e trovare errori SEO e i controlli da fare prima di pubblicare qualsiasi articolo su WordPress.

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