Con l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act, sempre più aziende e professionisti stanno scoprendo un concetto chiave: la dichiarazione di conformità per l’accessibilità.

Si tratta di un documento ufficiale, spesso sottovalutato, ma che rappresenta il punto di collegamento tra normativa, trasparenza e responsabilità digitale. In parole semplici, è la “carta d’identità accessibile” del tuo sito: serve a dichiarare pubblicamente in che misura il tuo sito rispetta gli standard di accessibilità previsti dalle WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines) e, dal 2025, anche dalle disposizioni dell’EAA (European Accessibility Act).
Cos’è la dichiarazione di conformità
La dichiarazione di conformità all’accessibilità è un documento pubblico, disponibile online, che descrive:
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il livello di conformità del sito o servizio digitale agli standard WCAG; 
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le eventuali parti non conformi e i motivi tecnici o economici; 
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i canali di contatto per segnalare problemi di accessibilità; 
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la data dell’ultima revisione o aggiornamento. 
In altre parole, è una fotografia ufficiale e trasparente dello stato di accessibilità di un sito web o di un’app.Questa dichiarazione è già obbligatoria per i siti della Pubblica Amministrazione e per i soggetti che erogano servizi pubblici in Italia (ai sensi del Decreto legislativo 106/2018 che recepisce la Direttiva UE 2016/2102).
Con l’entrata in vigore dell’EAA, l’obbligo si estende progressivamente anche a molti operatori privati, soprattutto nel commercio elettronico, nei servizi digitali e nelle piattaforme online.
Perché è importante
La dichiarazione di conformità non è una semplice formalità burocratica, ma uno strumento strategico per tre motivi principali:
1. Trasparenza e fiducia
Pubblicare la dichiarazione significa dire al tuo pubblico: “Siamo consapevoli, ci impegniamo e miglioriamo costantemente”.
È un segno di responsabilità che aumenta la credibilità del brand, in particolare verso utenti con disabilità, ma anche verso aziende partner, investitori e istituzioni.
2. Conformità legale
Dal 28 giugno 2025, chi non rispetta gli obblighi dell’EAA rischia sanzioni amministrative. Avere una dichiarazione chiara e aggiornata è un segno di adempimento: dimostra che l’azienda monitora e documenta la propria accessibilità, anche se non ancora perfetta.
3. Gestione del miglioramento continuo
La dichiarazione non è statica. Deve essere aggiornata ogni volta che il sito cambia struttura o contenuti rilevanti.
Questo la trasforma in un strumento di controllo interno, utile per pianificare interventi di miglioramento e misurare i progressi nel tempo.

Cosa deve contenere una dichiarazione di conformità
Una dichiarazione completa include diverse sezioni standard, ispirate al modello della Commissione europea e di AGID (Agenzia per l’Italia Digitale):
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Informazioni generali sul sito o servizio digitale 
 Nome del sito, URL, referente del progetto, data di redazione o ultimo aggiornamento.
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Stato di conformità 
 Il livello di conformità raggiunto (ad esempio “conforme alle WCAG 2.1 livello AA”) e l’indicazione se la verifica è stata condotta internamente o da un ente esterno.
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Contenuti non accessibili 
 Elenco delle aree o delle funzionalità non ancora accessibili e motivazione (tecnica, economica o di transizione).
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Alternative e soluzioni temporanee 
 Eventuali modalità alternative per accedere alle informazioni (versione testuale, PDF accessibile, video con sottotitoli).
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Contatti e feedback 
 Indirizzo email o form dedicato per segnalazioni di problemi di accessibilità.
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Procedura di attuazione e revisione 
 Breve descrizione di come l’azienda o l’organizzazione gestisce la manutenzione dell’accessibilità nel tempo.
Come si redige
Per i siti pubblici italiani esiste già un modello ufficiale AGID, disponibile su form.agid.gov.it, che genera una dichiarazione in formato accessibile e conforme agli standard europei. Per i siti privati, il consiglio è di:
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basarsi sullo stesso modello come riferimento; 
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condurre un audit di accessibilità interno o esterno, anche con strumenti automatici (come WAVE, Axe, Lighthouse o Siteimprove); 
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redigere un documento pubblico, scaricabile o linkato nel footer del sito, che riporti lo stato di conformità e le modalità di contatto. 
Nel caso di aggiornamenti strutturali o grafici, la dichiarazione va revisionata: un sito “nuovo” o un tema WordPress sostituito può cambiare radicalmente l’accessibilità complessiva.
Dichiarazione e responsabilità del brand
Con l’arrivo dell’EAA, la dichiarazione di conformità è diventata una pratica di responsabilità digitale a tutti gli effetti.
Non si tratta solo di rispettare la legge, ma di dimostrare che il brand considera l’accessibilità parte integrante della qualità del servizio.
Un’azienda che dichiara apertamente il proprio livello di conformità comunica affidabilità e apertura al miglioramento. Anche se non è perfettamente conforme, mostra impegno e trasparenza — due elementi centrali nella costruzione della reputazione online.
Collegamento con l’European Accessibility Act
La dichiarazione di conformità sarà lo strumento operativo attraverso cui dimostrare di aver recepito gli obblighi dell’European Accessibility Act. Ogni sito o servizio digitale dovrà poter attestare, in modo verificabile, la conformità ai requisiti tecnici e ai principi WCAG 2.2, come:
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percepibilità (contenuti comprensibili da tecnologie assistive), 
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utilizzabilità (funzioni accessibili da tastiera e non solo da mouse), 
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comprensibilità (linguaggio chiaro, interfacce coerenti), 
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robustezza (compatibilità con browser, screen reader e dispositivi mobili). 
A partire dal 28 giugno 2025, la dichiarazione non è più un’opzione: diventerà una prova concreta di conformità.
Conclusioni
La dichiarazione di conformità non è un documento tecnico riservato agli esperti, ma un impegno pubblico verso un web più accessibile. Serve a misurare, documentare e comunicare l’attenzione all’inclusione digitale — un valore sempre più centrale nella reputazione di brand, enti e professionisti.
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