La presenza delle AI Overview influisce o no sul modo in cui gli utenti consumano la SERP?
Con l’arrivo ufficiale delle AI Overview anche per gli utenti italiani e con il progressivo allargamento della quantità di persone che quindi sono esposte al nuovo strumento di ricerca che Google vuole farci utilizzare è chiaro che viene da domandarsi quale sia l’impatto delle AI Overview sulla vita di tutti i giorni degli utenti che usano Google come motore di ricerca e di conseguenza qual è l’impatto sui siti web.
Fin dall’inizio, facendo un’ipotesi, abbiamo sempre guardato alle AI Overview come a qualcosa che di certo potrebbe essere utile agli utenti ma che potrebbe invece generare problemi di visibilità e quindi di tenuta per i gestori dei siti web che sembrano non essere più così rilevanti.
Uno studio sta provando a darci qualche risposta che non sia solo frutto del nostro ragionamento. Ma, a giudicare da quello che è emerso da questo studio, il nostro pensiero non è così lontano dalla realtà.
Lo studio che svela come ci comportiamo di fronte alle AI Overview
Non tutte le ricerche che vengono effettuate con Google generano una risposta riassunta automaticamente dall’intelligenza artificiale.
Ci sono infatti alcuni ambiti e probabilmente una serie di parole chiave che disinnescano le AI Overview. Ma ce ne sono molti altri che invece producono effettivamente questo paragrafo più o meno lungo, più o meno articolato, che non è altro che il riassunto del riassunto del riassunto di quello che c’è nei siti indicizzati da Google.
Per capire che cosa succede nel momento in cui gli utenti si trovano di fronte a un’AI Overview, i colleghi di Search Engine Journal hanno realizzato uno studio con 70 utenti controllati mentre eseguivano 8 compiti diversi per avere da loro un’idea del comportamento che ora gli utenti tengono nei confronti di questo strumento.
Prima di passare ai dati è bene fare una panoramica di come lo studio è stato condotto: 70 utenti americani cui è stato chiesto di portare a termine 8 ricerche su Google con 6 ricerche che innescavano un’AI Overview e 2 che non la innescavano, il tutto mentre lo schermo del dispositivo veniva registrato.
Agli utenti è stato chiesto per esempio di cercare un commercialista nella propria zona, trovare un caricabatterie sotto i 15 dollari oppure il modo in cui si trasferisce il denaro da PayPal a un conto in banca o ancora di chiedere due o tre motivi per cui i dolcificanti artificiali possono causare problemi alla salute.
E per avere una maggiore chiarezza, alcuni utenti (42) hanno utilizzato uno smartphone, mentre 27 hanno utilizzato un PC. Chiarito come è stato svolto lo studio, vediamo che cosa ne è emerso.

Come e quanto usiamo le AI Overview?
Come accennavamo all’inizio, nel momento in cui le AI Overview sono emerse, la preoccupazione di tanti è stata che questo nuovo spazio all’inizio della pagina della SERP avrebbe potenzialmente ridotto l’interesse degli utenti a scendere per cercare altrove le risposte alle proprie domande.
La prima grande verità che emerge dallo studio condotto dai colleghi di Search Engine Journal è che effettivamente con le AI Overview che fanno buona parte del lavoro, gli utenti smettono di sentire la necessità di cliccare sui risultati e, anzi, non hanno neanche necessità di scendere troppo nella SERP.
I partecipanti al test, per esempio, hanno dimostrato di rimanere a leggere ciò che offrono le AI Overview per almeno 5 secondi, scendendo a circa il 30% del testo che viene offerto, con alcuni che arrivano anche quasi fino in fondo.
Quasi nove su dieci cliccano poi sul tasto “Mostra altro” a riprova che questa zona viene esaminata e molto spesso trattiene buona parte dell’attenzione.
Una riprova del fatto che la sosta nella zona dell’AI Overview non è una sosta passiva è il fatto che gli schermi rimangono in questa prima fascia della SERP per una media di circa 30 o 45 secondi: il tempo necessario a leggere il riassunto che viene proposto.
Tutti i partecipanti riconoscono più o meno di leggere quello che le AI Overview offrono in termini riassunti, ma in alcuni casi le AI Overview non sembrano dare le risposte che si cercano. Queste risposte arrivano scegliendo per esempio un contenuto video, un link che rimanda a una discussione su Reddit, un sito governativo o il sito che riguarda un brand.
Come trovare il proprio posto anche nelle AI Overview?
Tra le conclusioni che si possono trarre dallo studio dei colleghi di Search Engine Journal c’è chiaramente quella che riguarda il doversi ora preoccupare non solo di riuscire a costruire contenuti che possano piacere ai bot e quindi cercare di posizionarsi in alto nella SERP organica, ma anche di riuscire a produrre qualcosa che possa trasformare il proprio brand e il proprio sito in un riferimento che le AI Overview utilizzano e che utilizzano in modo da essere in quel primo frammento di risposta che tutti bene o male guardiamo.
È importante allora riuscire a ottimizzare i contenuti creando per esempio dei blocchi di testo in cui la risposta è lì, chiara e a portata di mano subito.
Perché questi piccoli brandelli di testo sono quelli che è più facile vengano poi presi dalle AI Overview. In più è sempre fondamentale continuare a costruire il proprio brand e la propria reputazione. Ci è già capitato altre volte di parlare di questo argomento, ma a quanto pare con l’arrivo delle AI Overview risulta ancora più importante: devi riuscire a dimostrare di essere un esperto nella nicchia in cui ti muovi.
In questo modo gli utenti che dovessero trovarti all’interno dell’AI Overview sapranno già chi sei o, in alternativa, avranno di te un’impressione già positiva.
Quello che molti temevano, e cioè che l’arrivo delle AI Overview riduca il tempo che gli utenti passano a scorrere la SERP, succede realmente.
Dai dati raccolti dallo studio di Search Engine Journal, per esempio, per chi fa ricerche su Google attraverso il PC, siamo a un crollo di due terzi per quello che riguarda il valore click-through. Con le ricerche da mobile la situazione è un po’ più positiva, ma non così tanto: si perde circa la metà dei click-through.
Da valutare poi anche il target audience cui ti rivolgi: le giovani generazioni paiono essere più inclini a rimanere nella parte alta della SERP e quindi a concentrarsi su quello che le AI Overview offrono, mentre gli utenti adulti continuano comunque a scendere per cercare risposte alle proprie domande.
E questo comportamento rimane pressoché invariato se per esempio si fanno ricerche che devono poi aiutare a prendere decisioni estremamente importanti.